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"l'impegno" (1/2010) in formato pdf - Istituto per la storia della ...

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Il sangue versato dai v<strong>in</strong>ti<br />

anni; Germ<strong>in</strong>iano Libbra, Pietro Ma<strong>la</strong>ndr<strong>in</strong>i<br />

e Davide Vaccari a otto anni; Renzo Poli a<br />

c<strong>in</strong>que anni.<br />

Per effetto dell’amnistia Togliatti (dp 22<br />

giugno 1946 n. 4) tutti gli imputati furono<br />

liberati. Ai due imputati maggiori <strong>la</strong> Corte riconobbe<br />

le attenuanti generiche previste<br />

dall’art. 62 bis cp, al Bidoli «<strong>in</strong> considerazione<br />

del suo non elevato grado militare e<br />

dal fatto che fu costretto da circostanze che<br />

sfuggirono al suo controllo, come quelle che<br />

travolsero lo stato italiano l’8 settembre<br />

1943, ad essere <strong>in</strong>dotto ad entrare nelle truppe<br />

dell’illegittima formazione fascista», e<br />

allo Zani <strong>per</strong> <strong>la</strong> stessa motivazione, giustificando<br />

<strong>in</strong>oltre il suo aver preso parte ad un<br />

plotone di esecuzione <strong>in</strong> occasione del<strong>la</strong> fuci<strong>la</strong>zione<br />

di quattro partigiani facendolo dipendere<br />

«da un suo stato di partico<strong>la</strong>re ottusità<br />

mentale e morale».<br />

Da rilevare <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e che <strong>la</strong> Corte diede un’<strong>in</strong>terpretazione<br />

tutta partico<strong>la</strong>re dell’o<strong>per</strong>ato<br />

degli imputati m<strong>in</strong>ori accusandoli tutti di fa-<br />

voreggiamento al nemico, dist<strong>in</strong>guendo <strong>per</strong>ò<br />

le loro azioni tra le o<strong>per</strong>azioni di polizia<br />

politica e quelle propriamente militari (scontri<br />

a fuoco o fuci<strong>la</strong>zioni), dando qu<strong>in</strong>di una diversa<br />

valutazione delle accuse loro rivolte.<br />

Viene da chiedersi come fu possibile def<strong>in</strong>ire<br />

azioni di polizia politica il partecipare a rastrel<strong>la</strong>menti,<br />

<strong>per</strong>quisizioni e arresti e concludere<br />

che se non spararono (fatto di difficile<br />

prova) non parteciparono ad azioni dirette<br />

<strong>in</strong>tenzionalmente a f<strong>in</strong>i militari. La stessa<br />

Corte d’Assise ratificò <strong>la</strong> condanna a morte<br />

dei quattro maggiori responsabili. Detto<br />

tribunale, riunito <strong>in</strong> più sezioni, emise dopo<br />

<strong>la</strong> Liberazione quarantatré condanne a morte<br />

di cui una so<strong>la</strong> eseguita, tra queste quel<strong>la</strong><br />

che il 13 novembre 1947 condannava a<br />

morte <strong>in</strong> contumacia <strong>per</strong> gli stessi delitti attribuiti<br />

a Far<strong>in</strong>a e compagni, il tenente Attilio<br />

Rizzo, il sergente Giovanni Vienna (il<br />

boia) e il maggiore Guido Dal Piaz, tutti appartenenti<br />

a reparti dei Cacciatori degli Appenn<strong>in</strong>i.<br />

a. XXX, n. s., n. 1, giugno <strong>2010</strong> 101

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