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"l'impegno" (1/2010) in formato pdf - Istituto per la storia della ...

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PIERO AMBROSIO (a cura di)<br />

“Oggi ricom<strong>in</strong>cia <strong>la</strong> vita”<br />

Il ritorno dal<strong>la</strong> Germania degli ex <strong>in</strong>ternati militari vercellesi,<br />

biellesi e valsesiani<br />

2007, pp. 84, € 10,00<br />

Negli ultimi decenni si è assistito ad un crescente <strong>in</strong>teresse <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> degli <strong>in</strong>ternati<br />

militari nel<strong>la</strong> Germania nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Questo<br />

catalogo, che raccoglie le immag<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> mostra omonima, anziché delle loro drammatiche<br />

es<strong>per</strong>ienze di prigionia e di <strong>la</strong>voratori “schiavi di Hitler”, si occupa del ritorno<br />

di quanti riuscirono a sopravvivere.<br />

La memorialistica ha consentito di ricostruire <strong>in</strong> parte una <strong>storia</strong> a lungo dimenticata.<br />

A cent<strong>in</strong>aia di migliaia di ex combattenti al ritorno <strong>in</strong> patria toccò il trattamento riservato<br />

ai prigionieri di guerra, ai <strong>per</strong>denti, a coloro che nel momento del<strong>la</strong> lotta partigiana<br />

e del<strong>la</strong> liberazione dal nazifascismo non c’erano.<br />

Gli ex <strong>in</strong>ternati nelle loro memorie ricordano il senso di iso<strong>la</strong>mento, le difficoltà a<br />

trovare un impiego dopo tanti anni di assenza dall’Italia, il dis<strong>in</strong>teresse di un Paese<br />

che voleva solo dimenticare, il rapporto talvolta conflittuale con le associazioni partigiane.<br />

Solo negli anni ottanta, <strong>la</strong> concessione del<strong>la</strong> qualifica di “volontari del<strong>la</strong><br />

libertà” e un r<strong>in</strong>novato <strong>in</strong>teresse degli storici nei confronti dei prigionieri di guerra<br />

hanno assunto il significato di ridare dignità al<strong>la</strong> loro scelta di rifiutare di aderire<br />

al<strong>la</strong> Repubblica sociale italiana e di combattere <strong>per</strong> il nazifascismo.<br />

La maggior parte degli ex <strong>in</strong>ternati militari rientrò <strong>in</strong> Italia tra maggio e novembre<br />

1945, non senza problemi: molti erano ma<strong>la</strong>ti; <strong>la</strong> scarsità di mezzi di trasporto e l’<strong>in</strong>agibilità<br />

di tratti ferroviari, ponti e strade bombardati dagli Alleati, li costr<strong>in</strong>sero spesso<br />

a <strong>per</strong>correre lunghi tratti a piedi, o <strong>in</strong> convogli sovraffol<strong>la</strong>ti, e il loro viaggio di ritorno<br />

durò talvolta parecchie settimane.<br />

Mentre l’assistenza prestata dalle istituzioni statali fu piuttosto precaria, le istituzioni<br />

ecclesiastiche, con l’aiuto del<strong>la</strong> Croce rossa, organizzarono una fitta rete di<br />

<strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> favore degli ex <strong>in</strong>ternati a Bolzano e a Pescant<strong>in</strong>a, nei pressi di Verona,<br />

dove fu allestito un campo di smistamento.<br />

Luciano Giachetti e Adriano Ferraris, i partigiani “Lucien” e “Musik” divenuti i “Fotocronisti<br />

Baita” di Vercelli, si recarono a Pescant<strong>in</strong>a, con uno dei convogli di autocarri,<br />

e documentarono l’arrivo di un gruppo di ex <strong>in</strong>ternati del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Vercelli.<br />

Le pag<strong>in</strong>e d’album riprodotte nel catalogo vogliono onorare il loro sacrificio.

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