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"l'impegno" (1/2010) in formato pdf - Istituto per la storia della ...

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Morte di un mito<br />

do le gesta di <strong>per</strong>sonaggi come Beltrami e<br />

Moscatelli davano corpo a un’epopea leggendaria.<br />

Chiusasi <strong>in</strong> “tragedia”, con <strong>la</strong> morte<br />

di Beltrami 25 , <strong>la</strong> fase “romantica” del<strong>la</strong> Resistenza<br />

nel Novarese cedette il passo a un<br />

ripensamento anche tattico e organizzativo,<br />

aprendo una nuova fase: «Siamo, se volete,<br />

<strong>in</strong> una fase che chiameremo “romantica” del<strong>la</strong><br />

lotta partigiana ed è proprio il modo con<br />

cui è morto Beltrami, è <strong>la</strong> sua conclusione, è<br />

il significato del<strong>la</strong> sua morte che diedero,<br />

direi, una ragione di più di avvio al<strong>la</strong> costituzione<br />

del secondo tempo del partigianato.<br />

Il tempo dell’organizzazione, il tempo <strong>in</strong><br />

cui si forma un esercito partigiano, con <strong>la</strong><br />

coscienza di esser partigiano.<br />

Beltrami e <strong>la</strong> sua banda, come altre bande,<br />

appartengono a questo primo tempo leggendario,<br />

direi eroico, epico, avventuroso,<br />

romantico, meraviglioso coi suoi limiti, coi<br />

suoi errori, coi suoi danni, del partigianato<br />

[...] Questa direi “giov<strong>in</strong>ezza” del<strong>la</strong> Resistenza,<br />

questo pionierato, questo romanticismo<br />

del<strong>la</strong> Resistenza prende senso proprio dal<br />

motivo epico del<strong>la</strong> morte di Beltrami e dei<br />

suoi» 26 .<br />

Anche G<strong>in</strong>o Vermicelli “Edoardo”, uno dei<br />

sopravvissuti di quel<strong>la</strong> drammatica battaglia,<br />

ricorda che «è f<strong>in</strong>ito qualcosa, con Bel-<br />

trami, con Megolo, qualcosa di importante»<br />

27 . Proprio “Edoardo” fornisce un più diretto<br />

collegamento sul piano “mitologico”<br />

tra <strong>la</strong> tragedia di Megolo e il passaggio a una<br />

nuova fase del<strong>la</strong> Resistenza. Per quanto riguarda<br />

Beltrami, Vermicelli fu abbastanza<br />

categorico nel dire che «fu il [credere al proprio]<br />

mito che l’uccise» 28 .<br />

Di questo mito, del fatto che «ad ogni<br />

impresa <strong>la</strong> sua fama si al<strong>la</strong>rgava ancora, acquistava<br />

sapore e proporzione di leggenda»<br />

29 , Beltrami aveva piena consapevolezza:<br />

egli <strong>in</strong>fatti amava «giocare col favoloso<br />

che lo circondava» 30 e decise di alimentare<br />

lui stesso quel mito. Sempre secondo Vermicelli:<br />

«La cosa che differenziava quel gruppo<br />

[quello di Beltrami] dai tanti gruppetti di<br />

sbandati che si erano rifugiati sulle montagne<br />

dopo l’8 settembre, era il fatto che non<br />

si nascondeva, che agiva al<strong>la</strong> luce del sole.<br />

Fu quello, credo, che creò il mito Beltrami, il<br />

fatto, pubblico, che <strong>in</strong> montagna c’era Beltrami.<br />

Certo occorre aggiungere che lui era<br />

una <strong>per</strong>sona nota, <strong>la</strong> quale, pur essendo mi<strong>la</strong>nese,<br />

era di casa <strong>in</strong> quelle zone, era di Cireggio:<br />

“l’architetto mi<strong>la</strong>nese che ha casa a<br />

Cireggio”, non so se mi spiego» 31 .<br />

Effettivamente, <strong>la</strong> dimensione cavalleresca<br />

del “comandante gentiluomo” 32 che<br />

25 Come <strong>per</strong> il giovane Pajetta, <strong>la</strong> voce popo<strong>la</strong>re caratterizzò con elementi leggendari anche<br />

il racconto del<strong>la</strong> morte del Capitano; si veda F. COLOMBARA, art. cit., pp. 52-54.<br />

26 Orazione tenuta a Omegna il 14 febbraio 1965 dal professor Franco Antonicelli <strong>in</strong> occasione<br />

del 21 o anniversario del<strong>la</strong> battaglia di Megolo e del<strong>la</strong> presentazione del volume di<br />

Giuliana Gado<strong>la</strong> Beltrami Il Capitano, ora <strong>in</strong> Non c’è tenente né capitano... Li chiamavano<br />

briganti, documentario di C<strong>la</strong>udio Cormio, Tor<strong>in</strong>o, Ancr; Novara, Isrn, 1994. Copia dell’orazione<br />

è conservata <strong>in</strong> ISRN, sez. 18, busta II, fascicolo 2.<br />

27 Testimonianza di G<strong>in</strong>o Vermicelli “Edoardo” resa a Mauro Begozzi il 2 ottobre 1987 a<br />

Verbania, <strong>in</strong> M. BEGOZZI, op. cit., p. 166.<br />

28 Idem, p. 148.<br />

29 G. GADOLA BELTRAMI, op. cit., p. 90.<br />

30 Idem, p. 91.<br />

31 Testimonianza di G<strong>in</strong>o Vermicelli “Edoardo”, cit., <strong>in</strong> M. BEGOZZI, op. cit., p. 148.<br />

32 F. COLOMBARA, art. cit., p. 47.<br />

a. XXX, n. s., n. 1, giugno <strong>2010</strong> 33

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