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"l'impegno" (1/2010) in formato pdf - Istituto per la storia della ...

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“Ho fatto il prete e il partigiano”<br />

posta da circa seimi<strong>la</strong> soldati, proveniente<br />

dal Piemonte.<br />

I reparti più avanzati, circa seicento uom<strong>in</strong>i,<br />

si attestano <strong>in</strong> prossimità del Tic<strong>in</strong>o,<br />

<strong>in</strong> territorio novarese. Il loro armamento è<br />

«dovizioso»: trenta pezzi da 88, qu<strong>in</strong>dici mitragliere<br />

da 20, numerose mitragliatrici a<br />

canne multiple, svariati pezzi da 47 15 . L’artiglieria<br />

spara alcuni colpi su Magenta, puntando<br />

i cannoni sul<strong>la</strong> cim<strong>in</strong>iera del Pignone,<br />

da cui svento<strong>la</strong> una bandiera rossa. I reparti<br />

di Boffalora e Ponte Vecchio si rianimano<br />

e assumono un atteggiamento aggressivo.<br />

Arioli ord<strong>in</strong>a di apprestare difese lungo<br />

le strade e, temendo un accerchiamento,<br />

discute <strong>la</strong> possibilità di condurre un attacco<br />

su Ponte Vecchio e su Boffalora. Intanto,<br />

il 28 aprile, da Mi<strong>la</strong>no giungono a dar<br />

manforte duecento sappisti del<strong>la</strong> brigata<br />

“Renato Mattei” con quattro mitragliatrici<br />

ed un carro armato.<br />

La tensione, a Ponte Vecchio, è forte. «I<br />

tedeschi - ricorda ancora Baglio - all’<strong>in</strong>gresso<br />

del paese piazzarono, oltre a mitragliatrici,<br />

due cannoni antiaerei da 88 con alzo zero<br />

verso Magenta, a mo’ di rappresaglia <strong>per</strong> il<br />

caso di un attacco partigiano». Don Colzani<br />

decide di <strong>in</strong>formare immediatamente Arioli,<br />

spiegandogli che un attacco, <strong>in</strong> quelle circostanze,<br />

era assurdo: «Io mi sono opposto<br />

decisamente, <strong>per</strong>ché i tedeschi bruciavano<br />

tutto. Prima di cedere, quelli...». Scrive un<br />

messaggio e <strong>in</strong>carica una giovane staffetta,<br />

Luigi Ferrario, di portarlo subito ad Arioli.<br />

«Giunto al comando, situato nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />

Baracca - racconta Ferrario - mi hanno impedito<br />

di muovermi. Ma quando dissi che mi<br />

mandava don Virg<strong>in</strong>io, subito mi portarono<br />

dal comandante Anselmo, che, appena letta<br />

<strong>la</strong> missiva, diede ord<strong>in</strong>e di sospendere ogni<br />

azione bellica» 16 . È il 29 aprile.<br />

A Ponte Vecchio giunge Luigi Puricelli,<br />

uno dei comandanti partigiani del<strong>la</strong> zona, e<br />

si apre una lunga trattativa con il comando<br />

tedesco di Vil<strong>la</strong> Castiglioni. Il negoziato si<br />

protrae <strong>per</strong> diverse ore. «Le nostre mamme,<br />

donne di fede - ricorda Sandra Nosotti, all’epoca<br />

bamb<strong>in</strong>a - <strong>in</strong> un angolo recitavano<br />

il Santo Rosario. Verso le 22 vediamo entrare<br />

nel pa<strong>la</strong>zzo don Luigi Intro<strong>in</strong>i, parroco, e<br />

don Virg<strong>in</strong>io Colzani, coadiutore. Le nostre<br />

paure crebbero, <strong>per</strong>ché là dentro erano tutti<br />

armati. Dopo qualche ora si sentono i passi<br />

dei nostri preti. I tedeschi depongono le armi,<br />

ci dicono. Ponte Vecchio è salva» 17 .<br />

Qualche timore riaffiora l’<strong>in</strong>domani, quando<br />

l’avamposto tedesco è raggiunto dal resto<br />

del<strong>la</strong> colonna <strong>in</strong> ritirata. L’apprensione,<br />

<strong>per</strong>ò, dura poco: nel primo pomeriggio, il generale<br />

tedesco di corpo d’armata Jahn concorda<br />

<strong>la</strong> resa di tutte le sue forze 18 . Le truppe<br />

americane, sopraggiunte <strong>la</strong> sera prima,<br />

procedono poi al disarmo.<br />

Nelle settimane successive al<strong>la</strong> Liberazione,<br />

don Virg<strong>in</strong>io si defi<strong>la</strong>: «Dopo <strong>la</strong> vittoria<br />

io ho dovuto star fuori un moment<strong>in</strong>o, <strong>per</strong>ché<br />

come prete ci sono state delle ritorsioni<br />

nei confronti di quel<strong>la</strong> gente lì. Han pe<strong>la</strong>to,<br />

15 <strong>Istituto</strong> nazionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> del movimento di liberazione <strong>in</strong> Italia (d’ora <strong>in</strong> poi INSMLI),<br />

Cvl, b. 60, f. 144, Re<strong>la</strong>zione sull’azione svolta dal<strong>la</strong> Brigata Mattei nel<strong>la</strong> zona di Magenta,<br />

1 maggio 1945.<br />

16 Testimonianza di Luigi Ferrario, <strong>in</strong> Don Virg<strong>in</strong>io Colzani: da c<strong>in</strong>quant’anni Sacerdote<br />

<strong>per</strong> il popolo di Dio, cit., p. 28.<br />

17 Testimonianza di Sandra Nosotti, <strong>in</strong> ibidem. Cfr ISEC, re<strong>la</strong>zione di Mart<strong>in</strong>o Versetti<br />

(senza data, ma risalente al 1945).<br />

18 Cfr. INSMLI, Re<strong>la</strong>zione sull’azione svolta dal<strong>la</strong> Brigata Mattei nel<strong>la</strong> zona di Magenta, cit.<br />

a. XXX, n. s., n. 1, giugno <strong>2010</strong> 71

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