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"l'impegno" (1/2010) in formato pdf - Istituto per la storia della ...

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L’autrice ri<strong>per</strong>corre s<strong>in</strong>teticamente le coord<strong>in</strong>ate<br />

del processo d’<strong>in</strong>dustrializzazione <strong>in</strong><br />

Osso<strong>la</strong> nel volgere di due secoli, restr<strong>in</strong>gendo<br />

via via l’obiettivo su quell’unicum - <strong>in</strong> un<br />

distretto di metallurgia (Sisma e Ceretti) e<br />

chimica (Set, poi Montecat<strong>in</strong>i, e Distillerie<br />

Italiane) - costituito dal<strong>la</strong> saccheria <strong>per</strong> tele<br />

d’imbal<strong>la</strong>ggi, teloni, cordami, sacchi e tappeti,<br />

che fu <strong>la</strong> Sasa. Si concentra con efficacia sulle<br />

cardatrici addette al<strong>la</strong> scarp<strong>in</strong>atura del<strong>la</strong> juta,<br />

sulle fi<strong>la</strong>trici, tessitrici, scaricatrici, bob<strong>in</strong>atrici,<br />

aspatrici, sulle cops addette alle spole,<br />

sulle mezzanti dal basso profilo di mestiere.<br />

Ascolta i loro affanni, le loro aspirazioni e le<br />

loro conquiste. L’attenzione si focalizza qu<strong>in</strong>di<br />

sull’ultimo decennio di funzionamento del<strong>la</strong><br />

fabbrica, co<strong>in</strong>cidente con il <strong>per</strong>iodo del<strong>la</strong><br />

seconda guerra mondiale e il lustro successivo,<br />

soffermandosi con acutezza <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e sul<br />

tormentato ultimo anno di aspre battaglie s<strong>in</strong>dacali<br />

e di def<strong>in</strong>itiva irreparabile capito<strong>la</strong>zione,<br />

sancita nel clima di riflusso postresistenziale.<br />

Arrivano congiunture, ah<strong>in</strong>oi, nel rotolio<br />

dei tempi, nelle quali si col<strong>la</strong>ssa f<strong>in</strong>o a<br />

regressioni <strong>in</strong> cui si assiste allo scambio del<br />

governo con il comando, del comando con<br />

il potere, del potere con il dom<strong>in</strong>io. Più che<br />

<strong>per</strong> forza altrui <strong>per</strong> <strong>in</strong>capacità nostra.<br />

È una memoria ce<strong>la</strong>ta quel<strong>la</strong> che l’autrice<br />

va a disve<strong>la</strong>re. Interrogando il silenzio par di<br />

vederle affiorare dal buio fondale di una<br />

negazione irriducibile, riapparse, <strong>per</strong> il solo<br />

momento del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> viva (come <strong>la</strong> centoduenne<br />

Giacom<strong>in</strong>a Toni), dall’opacità del rec<strong>in</strong>to<br />

domestico: una turba di o<strong>per</strong>aie-montanare<br />

autoctone e immigrate (trenta sono le<br />

deposizioni testimoniali), il cui legame con<br />

<strong>la</strong> Storia segue un andamento carsico di <strong>in</strong>fossamenti<br />

e risalite tra privato e pubblico.<br />

E <strong>in</strong> paritempo emerge il nondetto soffocato,<br />

represso. Come annegate gonfie di annul<strong>la</strong>mento,<br />

vengono a noi dall’alveo di gelo notturno<br />

dell’Ovesca, murate nel<strong>la</strong> loro icastica<br />

diversità, un’identità <strong>la</strong>vica con tracciati esistenziali<br />

di sacrificio e riscatto, <strong>per</strong>icolo e<br />

autonomia, e, da un limo profondo, sembrano<br />

mandarci il messaggio che <strong>la</strong> Storia stessa<br />

non è tutto. Perché «<strong>la</strong> differenza femm<strong>in</strong>ile<br />

- ha notato Wanda Tommasi - eccede anche,<br />

<strong>in</strong> biblioteca<br />

<strong>in</strong> parte, <strong>la</strong> storicità, e allude a una trascendenza<br />

del femm<strong>in</strong>ile, all’a<strong>per</strong>tura di quest’ultimo<br />

verso possibilità <strong>in</strong>esplorate e non previste<br />

dal<strong>la</strong> prospettiva androcentrica».<br />

La specificità del<strong>la</strong> donna, delle donne, di<br />

queste donne o<strong>per</strong>aie, ci sta dicendo l’autrice,<br />

non è riducibile al genere, né al<strong>la</strong> condizione<br />

sociale ed economica, né all’<strong>in</strong>sieme di<br />

valori qualità ruoli che si sono storicamente<br />

<strong>in</strong> loro sedimentati, quando afferma che<br />

obiettivo del<strong>la</strong> ricerca è mantenere viva <strong>la</strong><br />

memoria e mettere <strong>in</strong> luce il travaglio <strong>in</strong>dividuale<br />

e collettivo <strong>in</strong> cui esse hanno abitato,<br />

<strong>per</strong> dar forma e moto al camm<strong>in</strong>o di trasformazione<br />

del<strong>la</strong> comunità. Vicende che s’<strong>in</strong>nestano<br />

al sommitale dell’albero grande del<strong>la</strong> Resistenza<br />

e dell’antifascismo. È il noi che v<strong>in</strong>ce,<br />

non <strong>la</strong> s<strong>in</strong>go<strong>la</strong> grama vita del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona.<br />

Donne che, dopo aver retto l’homefront il<br />

fronte casal<strong>in</strong>go di ben due guerre mondiali,<br />

vengono umiliate nel 1950 con lo smantel<strong>la</strong>mento<br />

del<strong>la</strong> fabbrica (ma è pur <strong>storia</strong> del presente)<br />

dopo sette mesi di lotta e occupazione,<br />

documentati nel libro con eloquenti fotografie<br />

d’epoca, e relegate all’angolo del foco<strong>la</strong>re.<br />

In tal modo si dis<strong>per</strong>de irrimediabilmente<br />

un patrimonio comune di socialità e cittad<strong>in</strong>anza<br />

politica, di it<strong>in</strong>erari di emancipazione<br />

dal girone dei dannati, che costituisce l’essenza<br />

del<strong>la</strong> democrazia, dell’etica pubblica,<br />

dell’educazione a tuttotondo. Di qui l’amara<br />

riflessione <strong>in</strong> esergo di Maria che dà il titolo<br />

al volume: «Mi dispiace di una cosa. Noi non<br />

siamo state capaci di trasmettere quello che<br />

abbiamo fatto, quello che siamo state». Sconfitta<br />

che brucia, <strong>per</strong> chi è stato tito<strong>la</strong>re del<br />

proprio io desiderante. Muro che sbarra <strong>la</strong><br />

vista. Impedisce il passaggio di testimone<br />

tra generazioni.<br />

E questo potrebbe bastare.<br />

Tuttavia <strong>per</strong> contrasto, è dovere osservare<br />

come <strong>la</strong> nobiltà di queste proletarie che<br />

misero a <strong>in</strong>vestimento <strong>la</strong> grande forza segreta<br />

delle loro anime e dei loro corpi logorati f<strong>in</strong><br />

dall’età <strong>in</strong>fantile dal<strong>la</strong> polvere del te<strong>la</strong>io, da<br />

malnutrizione e spossamento, da broncopolmoniti,<br />

asme e tisi, dai cosiddetti aborti spontanei,<br />

risalti maggiormente oggi, <strong>in</strong> un panorama<br />

da regime mascherato, dom<strong>in</strong>ato dal<strong>la</strong><br />

128 l’impegno

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