"l'impegno" (1/2010) in formato pdf - Istituto per la storia della ...
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<strong>in</strong> biblioteca<br />
Recensioni e segna<strong>la</strong>zioni<br />
Filippo Colombara<br />
Vesti <strong>la</strong> giubba di battaglia<br />
Miti, riti e simboli del<strong>la</strong> guerra partigiana<br />
Roma, DeriveApprodi, 2009, pp. 252, € 17,00.<br />
“Vesti <strong>la</strong> giubba di battaglia”, <strong>la</strong> locuzione<br />
che Filippo Colombara ha scelto <strong>per</strong> <strong>in</strong>tito<strong>la</strong>re<br />
il suo libro, è un verso che compare <strong>in</strong><br />
alcune versioni del<strong>la</strong> canzone partigiana<br />
“Valsesia Valsesia”, <strong>per</strong> molti versi canzonesimbolo<br />
delle formazioni garibald<strong>in</strong>e. Ma le<br />
ricerche di Colombara mostrano che questo<br />
verso ritorna sostanzialmente identico non<br />
solo <strong>in</strong> altre canzoni partigiane, ma anche <strong>in</strong><br />
due canzoni cantate abitualmente dagli appartenenti<br />
al<strong>la</strong> Decima Mas: “Arma <strong>la</strong> prora”<br />
e “San Marco San Marco”. Queste somiglianze<br />
dipendono dal<strong>la</strong> comune orig<strong>in</strong>e di<br />
tutti questi canti, che hanno come modello,<br />
<strong>in</strong> modo partico<strong>la</strong>re <strong>per</strong> ciò che riguarda <strong>la</strong><br />
partitura musicale, il canto irredentista “Dalmazia<br />
Dalmazia”. Canto sul<strong>la</strong> cui melodia<br />
nasceranno, nel corso dei venti mesi del<strong>la</strong><br />
guerra partigiana, numerose canzoni militari,<br />
tanto fasciste, quanto partigiane.<br />
Così, se il sottotitolo denotativo “Miti, riti<br />
e simboli del<strong>la</strong> guerra partigiana” def<strong>in</strong>isce<br />
l’oggetto delle ricerche di Colombara, il titolo<br />
non solo evoca <strong>la</strong> dimensione antropologica<br />
che è al centro dello studio, ma connota<br />
anche il metodo utilizzato <strong>per</strong> confrontarsi<br />
con i materiali selezionati <strong>per</strong> sostanziare le<br />
ipotesi di <strong>la</strong>voro. Metodo che è def<strong>in</strong>ito dal<br />
confronto con i fatti, <strong>la</strong> cui ricostruzione puntuale<br />
diventa il punto di partenza di qualsiasi<br />
lettura <strong>in</strong>terpretativa, senza piegarli <strong>in</strong><br />
funzione del sostegno di tesi precostituite.<br />
Il libro è il risultato di un <strong>la</strong>voro di <strong>la</strong>rgo<br />
respiro, le cui tappe sono state segnate dal<strong>la</strong><br />
stesura di numerosi saggi preparatori, parte<br />
pubblicati proprio <strong>in</strong> questa rivista, parte<br />
nel<strong>la</strong> rivista dell’<strong>Istituto</strong> di Novara, “Ieri<br />
Novara oggi”, e parte nel<strong>la</strong> sezione dedicata<br />
al<strong>la</strong> Resistenza del<strong>la</strong> rivista diretta da Angelo<br />
Del Boca, “I sentieri del<strong>la</strong> ricerca”, curata<br />
dall’<strong>Istituto</strong> novarese dopo <strong>la</strong> cessazione del<strong>la</strong><br />
pubblicazione del<strong>la</strong> propria rivista.<br />
Il primo di questi saggi, pubblicato <strong>in</strong> “Ieri<br />
Novara oggi”, risale al 1996 e contiene l’abbozzo<br />
generale del <strong>la</strong>voro, che si è dunque<br />
sviluppato lungo l’arco di tredici anni e si<br />
può dire rappresenti un passaggio decisivo<br />
nel <strong>per</strong>corso di studioso di Colombara, segnandone<br />
l’approdo al<strong>la</strong> dimensione del<strong>la</strong><br />
maturità. La sollecitazione pr<strong>in</strong>cipale prende<br />
forma dal<strong>la</strong> lunga consuetud<strong>in</strong>e con le<br />
fonti orali, che lo ha ripetutamente messo di<br />
fronte all’esistenza di memorie diverse del<strong>la</strong><br />
Resistenza e del<strong>la</strong> vicenda partigiana, non<br />
co<strong>in</strong>cidenti tra di loro, che, <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re, ha<br />
generato una tensione <strong>per</strong>manente tra <strong>la</strong> ricostruzione<br />
degli avvenimenti veico<strong>la</strong>ta dai<br />
soggetti istituzionali e quel<strong>la</strong> che <strong>per</strong>mane<br />
quasi nascosta nel vissuto delle esistenze<br />
<strong>in</strong>dividuali e delle comunità. Tensione che,<br />
secondo l’autore, può essere risolta soltanto<br />
all’<strong>in</strong>terno di un quadro <strong>in</strong>terpretativo<br />
sorretto da un puntiglioso <strong>la</strong>voro di ricerca<br />
storica, senza il quale le memorie istituzionali<br />
sono dest<strong>in</strong>ate a <strong>per</strong>dere progressivamente<br />
<strong>la</strong> capacità di comunicare al di fuori del<br />
mondo che le ha generate.<br />
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