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"l'impegno" (1/2010) in formato pdf - Istituto per la storia della ...

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<strong>in</strong>sistiamo su questo fatto, non già <strong>per</strong>ché<br />

lo abbiamo proposto noi, ma poiché è l’unica<br />

via ragionevole. Non vedo altra soluzione.<br />

Se c’è un’altra proposta che sia ragionevole<br />

noi saremo felicissimi di accogliere, esam<strong>in</strong>are,<br />

esam<strong>in</strong>are, sottoscrivere una proposta<br />

che possa assicurare <strong>la</strong> pace. Ci sono<br />

altre proposte: liquidare l’edificazione del<br />

socialismo nel<strong>la</strong> Repubblica Democratica tedesca<br />

o pretendono che <strong>la</strong> Germania Orientale<br />

venga assorbita dal<strong>la</strong> Germania Occidentale.<br />

Se uno è saggio non può pensare<br />

seriamente che questa proposta possa essere<br />

ragionevole, allora noi potremmo fare<br />

un’altra proposta più equa, e che più rispondesse<br />

ai tempi attuali. Noi viviamo attualmente<br />

<strong>in</strong> un secolo di rapide trasformazioni<br />

sociali e politiche, quando cioè il socialismo<br />

va avanti o sta sostituendo il regime capitalista.<br />

Sarebbe <strong>per</strong>tanto logico e utile - sarebbe<br />

dunque logico - ripeto - se nel<strong>la</strong> Germania<br />

Occidentale fosse elim<strong>in</strong>ato il regime<br />

capitalista e se tutta <strong>la</strong> Germania, sia Occidentale<br />

che Orientale, diventasse una Germania<br />

socialista. Sarebbe <strong>la</strong> soluzione più<br />

ragionevole. Ma nessuno naturalmente vorrà<br />

accettar<strong>la</strong>. Ed è <strong>per</strong> questo che noi non <strong>la</strong><br />

proponiamo. Così i tedeschi occidentali<br />

cont<strong>in</strong>u<strong>in</strong>o a vivere così come vivono e i tedeschi<br />

orientali cont<strong>in</strong>u<strong>in</strong>o a vivere come<br />

vivono ora. E noi alleati che abbiamo fatto<br />

<strong>la</strong> guerra contro <strong>la</strong> Germania dovremmo firmare<br />

e riconoscere questo stato di fatto?<br />

Con un trattato di pace è <strong>la</strong> cosa migliore<br />

che ci possa essere. Se <strong>in</strong>vece non risolviamo<br />

questo problema - poiché esso non riuscirà<br />

a sbrogliarsi da solo - bisogna risolvere<br />

questo problema. Noi non r<strong>in</strong>unciamo<br />

al<strong>la</strong> soluzione: l’affrontiamo. Noi <strong>la</strong> cercheremo<br />

poiché vogliamo che <strong>la</strong> pace sia rafforzata<br />

e che sia rafforzata l’amicizia fra tutti<br />

i popoli. Dato che questa questione non<br />

possiamo, Signor Presidente, risolver<strong>la</strong> noi<br />

due, allora noi possiamo solo esprimere de-<br />

Marco Neiretti<br />

gli auguri, dei desideri. Noi abbiamo avanzato<br />

delle proposte e noi siamo d’accordo.<br />

Non voglio domandare <strong>la</strong> sua op<strong>in</strong>ione verso<br />

<strong>la</strong> mia proposta, vorrei <strong>per</strong>ò che anche<br />

voi riconosceste lo stato di fatto che esiste<br />

tuttora e che voi diate il vostro accordo a<br />

questo stato di fatto.<br />

Passiamo ora alle questioni che riguardano<br />

i rapporti tra i nostri due paesi. I nostri<br />

soldati sono stati <strong>in</strong> terra d’Italia come alleati,<br />

voi <strong>in</strong>vece avere tentato un poch<strong>in</strong>o di<br />

venire qui come nostri nemici. Vogliamo ora,<br />

non dico dimenticare, <strong>per</strong>ché non si può<br />

dimenticare, ma vogliamo basare le nostre<br />

re<strong>la</strong>zioni non su questo, ma su altri punti.<br />

Vogliamo guardare anche questo problema<br />

<strong>in</strong> modo realistico. Chi è morto non potrà più<br />

resuscitare, mentre noi vivi vogliamo vivere.<br />

E allora vogliamo sbarazzare <strong>la</strong> via del<strong>la</strong> vita<br />

da tutti gli ostacoli che <strong>la</strong> <strong>in</strong>gombrano? Vogliamo<br />

comunicare? Noi siamo contenti di<br />

aver trovare un l<strong>in</strong>guaggio comune <strong>per</strong> quanto<br />

riguarda i rapporti commerciali, un’ottima<br />

base sana e cerchiamo <strong>per</strong>ciò di sviluppare<br />

anche gli scambi culturali: organizziamo un<br />

maggior scambio di <strong>per</strong>sone da un paese all’altro:<br />

facciamo tutto quanto può portare a<br />

migliorare <strong>la</strong> conoscenza di un paese e dell’altro<br />

e tutto quello che può portare ad uno<br />

sviluppo dei contatti di una parte e dell’altra.<br />

Noi siamo molto contenti che abbiate deciso<br />

di venire qui da noi, signor Presidente,<br />

e che abbiate <strong>in</strong> questo modo su<strong>per</strong>ato tutte<br />

le prevenzioni che esistono tuttora nel<br />

vostro Paese contro questo vostro viaggio.<br />

Noi lo apprezziamo moltissimo e rispettiamo<br />

questo vostro coraggio, questo vostro<br />

carattere. Voi vi siete elevato al di sopra di<br />

tutte queste prevenzioni, le avete su<strong>per</strong>ate<br />

e siete giunto qui. Guardate, anche noi siano<br />

degli uom<strong>in</strong>i come voi, esattamente come<br />

voi. Anche noi abbiamo le nostre mogli e i<br />

nostri bamb<strong>in</strong>i e siamo felici quando questi<br />

stanno bene e ci duole quando sono amma-<br />

14 l’impegno

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