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Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

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<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2011 - n.2<br />

pegno <strong>di</strong> tutti e aiuti a far fruttare l’esperienza <strong>di</strong> altri. Nessuno <strong>di</strong> noi deve pensare<br />

<strong>di</strong> partire da zero, ne che il lavoro <strong>di</strong> altri non possa essere utile per il proprio<br />

servizio educativo.<br />

Soprattutto all’interno della comunità cristiana questo lavoro <strong>di</strong> rete affonda<br />

le sue ra<strong>di</strong>ci nella grande tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> cui siamo ere<strong>di</strong> e si estende ai nostri contemporanei.<br />

Occorre guardarsi intorno per riconoscere coloro che, insieme a noi,<br />

stanno lavorando per il bene della persona.<br />

3. La figura degli educatori e la loro formazione<br />

Al centro dell’impegno educativo sta la figura dell’educatore, definito da tre<br />

<strong>di</strong>mensioni chiave:<br />

• la sua capacità <strong>di</strong> mettersi in gioco in una relazione significativa, con una<br />

<strong>di</strong>sponibilità all’incontro capace <strong>di</strong> empatia,<br />

• una vocazione riconosciuta o almeno una pre<strong>di</strong>sposizione chiara a vivere<br />

il servizio educativo (non tutti possono essere adatti e non basta la generosità),<br />

• la <strong>di</strong>sponibilità a lasciarsi formare secondo percorsi <strong>di</strong>fferenziati e adatti al<br />

singolo.<br />

Occorrerà investire ampie risorse in tale formazione e nel riconoscimento <strong>di</strong><br />

questa ministerialità che, in alcuni contesti, può <strong>di</strong>ventare anche una professionalità.<br />

4. I passaggi <strong>di</strong> un processo educativo: la persona al centro dell’attenzione<br />

educativa<br />

L’azione educativa, pur dovendosi avvalere <strong>di</strong> una certa creatività, altro non<br />

è che la risposta d’amore data <strong>di</strong> volta in volta all’inerme per rispondere ai suoi<br />

bisogni e farlo progre<strong>di</strong>re nel processo <strong>di</strong> crescita. Fondamentale per i cristiani è<br />

porre al centro dell’azione educativa la persona così com’è, con le sue fragilità e<br />

le sue domande e fare appunto dell’atto educativo un atto d’amore.<br />

Dall’esserci, dallo stare accanto, si passa all’ascolto. Da questo ascolto nasce<br />

un interessamento, un prendersi cura della persona; a questo punto, ultimo, ma<br />

non ultimo, l’atto educativo arriva al suo culmine con l’annuncio <strong>di</strong> Gesù. Volendo<br />

coniare uno slogan, potrebbe essere “dall’azione alla relazione”, oppure “una<br />

azione che parte dalla relazione”.<br />

5. Le alleanze educative per affrontare le gran<strong>di</strong> questioni dell’uomo<br />

Nell’affrontare le gran<strong>di</strong> sfide che riguardano l’uomo e l’umano, emerge l’esigenza<br />

<strong>di</strong> stringere alleanze educative con tutti coloro che hanno a cuore il bene<br />

della persona.<br />

Nell’atto educativo la Chiesa non vuole procedere isolata. Ci sono delle questioni<br />

importanti che ci richiamano e contesti <strong>di</strong> impegno in cui queste alleanze<br />

sono inelu<strong>di</strong>bili e fondamentali: le stesse testimonianze ascoltate nella serata <strong>di</strong><br />

giovedì sera ce lo hanno riba<strong>di</strong>to.<br />

don Andrea Tuchini<br />

Segretario del Convegno<br />

Avvenimenti <strong>di</strong>ocesani<br />

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