15.06.2013 Views

Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

38<br />

<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2011 - n.2<br />

Con Cristo o senza Cristo<br />

cambia tutto<br />

La vita cristiana illuminata<br />

dall’evento pasquale<br />

Intervento del Vescovo ai Quaresimali 2011<br />

Chiesa <strong>di</strong> s. Agostino, 11 aprile 2011<br />

A sorpresa, il 44.mo Rapporto Censis 2010, pubblicato recentemente, ha<br />

in<strong>di</strong>viduato la natura della crisi in un “calo del desiderio” che si manifesta in<br />

ogni aspetto della vita. Abbiamo meno voglia <strong>di</strong> crescere, <strong>di</strong> costruire, <strong>di</strong> cercare<br />

la felicità. I vampiri del materialismo, dell’edonismo, del consumismo ci hanno<br />

succhiato il sangue e al tempo stesso ci hanno inoculato il veleno soporifero<br />

della depressione, facendoci cadere in letargo. E siamo andati in automatico. A<br />

questa caduta del desiderio andrebbe attribuita la responsabilità delle “evidenti<br />

manifestazioni sia personale, sia <strong>di</strong> massa, comportamenti e atteggiamenti<br />

spaesati, in<strong>di</strong>fferenti, cinici, passivamente adattivi, prigionieri delle influenze<br />

me<strong>di</strong>atiche, condannati al presente senza profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> memoria e <strong>di</strong> futuro”.<br />

Come mai se siamo stati in grado <strong>di</strong> raggiungere importanti obiettivi nel passato<br />

(casa, lavoro, sviluppo…), adesso “siamo una società pericolosamente segnata<br />

dal vuoto”, e a un ciclo storico pieni <strong>di</strong> interesse e voglia <strong>di</strong> fare ne segue<br />

un altro segnato dal suo annullamento? “Tornare a desiderare è la virtù civile<br />

necessaria per riattivare una società troppo appagata e appiattita”.<br />

Ma il desiderio dell’uomo da solo non si riattiva. Ha bisogno <strong>di</strong> sentirsi<br />

abbracciato dall’Amore più grande. quello <strong>di</strong> Dio che ci ha amati per primo,<br />

l’amore <strong>di</strong> Cristo che è morto per ridarci la vita.<br />

1. Dio ci si è fatto vicino<br />

Il primo vangelo, quello <strong>di</strong> Matteo, iniziava con un albero genealogico, una<br />

interminabile, monotona litania <strong>di</strong> nomi per re<strong>di</strong>gere il certificato anagrafico <strong>di</strong><br />

Gesù, “figlio <strong>di</strong> Davide, figlio <strong>di</strong> Abramo”. Il vangelo secondo Marco cominciava<br />

con un grido: era la voce aspra e rovente del Battista che chiamava la gente<br />

a conversione. Quello <strong>di</strong> Luca con una de<strong>di</strong>ca - al nobile Teofilo - e con un<br />

racconto: l’annuncio e la nascita del Precursore. Giovanni - l’evangelista “che<br />

sovra li altri com’aquila vola” (Dante) - preferisce cominciare con un prologo:<br />

“l’altissimo canto” (Id.), l’inno al Verbo incarnato. “In principio era il Verbo / e il<br />

Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio”. Il centro incandescente del mistero<br />

è fissato in quella mezza riga: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in<br />

Atti del Vescovo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!