numero 1/2011 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani
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ia silente, che trovò sfogo in quella che<br />
dal 1915 divenne una vera e propria “associazione”<br />
fi nalizzata a ostacolare l’integrazione<br />
sociale e razziale degli afroamericani:<br />
il Ku Klux Klan. Quest’ultimo<br />
si impose, nel corso di quegli anni, come<br />
un movimento di protestanti wasp (white<br />
anglo-saxon protestant) che condividevano<br />
l’obiettivo di assicurare all’America<br />
redenzione sociale attraverso la persecuzione<br />
della popolazione di colore, sul<br />
presupposto che i bianchi dovessero continuare<br />
ad avere l’egemonia della società<br />
americana. Il picco delle barbarie perpetuate<br />
dalla confraternita si ebbe negli anni<br />
Venti e Trenta, quando si instaurò un vero<br />
e proprio clima di terrorismo sociale che<br />
terminò solo nel 1944, quando il Ku Klux<br />
Klan fu defi nitivamente sciolto.<br />
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli<br />
afroamericani, avendo prestato servizio<br />
militare ed essendosi sacrifi cati per la patria,<br />
ritennero di essersi guadagnati il diritto<br />
di cittadinanza effettiva e a pieno titolo e<br />
presero a sfi dare il sistema di segregazione<br />
in un crescendo di atti di ribellione sempre<br />
più intensi. Si formò il Movimento per i<br />
diritti civili degli afroamericani, che si ap-<br />
pellava ai tribunali federali per denunciare<br />
le leggi della segregazione. Nel 1955 la<br />
signora Rosa Parks di Montgomery, Alabama,<br />
un’attivista della Naacp (National<br />
Association for the Advancement of the<br />
Colored People), venne arrestata e accusata<br />
di aver violato una delle ordinanze sulla<br />
segregazione per essersi rifi utata di cedere<br />
il posto in un autobus a un uomo bianco.<br />
Fu questa scintilla che portò la situazione<br />
americana sulla ribalta internazionale<br />
e condusse un allora sconosciuto Martin<br />
Luther King a organizzare il boicottaggio<br />
pacifi co delle autolinee di Montgomery,<br />
che si rivelò un effi cace strumento di lotta.<br />
Il 28 agosto del ’63 Martin Luther King organizzò<br />
una mar-<br />
cia memorabile<br />
su Washington<br />
contro la discriminazione<br />
razziale,<br />
alla quale parteciparono<br />
le maggiori<br />
associazioni di colore e molti membri<br />
della popolazione bianca. Poco tempo<br />
dopo, nel 1964, si ebbe l’approvazione del<br />
Voting Rights Act e del Civil Rights Act.<br />
Nel 1968, dopo l’assassinio di Martin Lu-<br />
La Guerra di Secessione<br />
ther King, tutte le forme di segregazione<br />
vennero dichiarate incostituzionali dalla<br />
Corte Suprema e nel 1970 ogni forma di<br />
segregazione razziale venne abolita: solo<br />
allora, dopo almeno un secolo di lotte e<br />
sofferenze, gli afro-americani ottennero di<br />
fatto l’uguaglianza.<br />
Il 5 novembre 2008 Barack Obama è<br />
il primo afro-americano a diventare presidente<br />
degli Stati Uniti d’America. È la<br />
rivincita dopo secoli di soprusi, è la voce<br />
del cambiamento che porta con sé i frutti<br />
maturi di anni e anni di speranze e sofferenze<br />
e che esaudisce il sogno condiviso<br />
da generazioni di lotta. Il sogno di Maya<br />
Angelou, di Malcom X, di Rosa Parks,<br />
Nel 1968, dopo l’assassinio di<br />
Martin Luther King, tutte le<br />
forme di segregazione vennero<br />
dichiarate incostituzionali.<br />
come di Martin Luther King, che solo<br />
cinquant’anni prima aveva detto: “Potrò<br />
essere crocifi sso, potrò anche morire, ma<br />
voglio che i miei fratelli dicano: ‘è morto<br />
perché io sia libero’”.<br />
panorama per i giovani • 15