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numero 1/2011 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

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Primo piano<br />

Finalmente la laurea.<br />

E ora?<br />

Is still a degree in engineering a guarantee for a full-time and well-paid job<br />

in Italy? A survey conducted by Almalaurea, focused on the occupational<br />

situation in Italy, gives very interesting answers to our question. The report<br />

defi nes the general occupational trend as “worrying”, even if the economic<br />

conditions are slowly recovering from the recent crisis. The young generations<br />

in Italy are already paying a high price. In fact, in Italy unemployment among<br />

young people has reached 30 per cent. For how long do they still have to bear<br />

the burden?<br />

di Lin Strobio Chen<br />

La situazione economica internazionale sta<br />

tuttora scontando le conseguenze della crisi<br />

che ha colpito pesantemente le economie<br />

più sviluppate del pianeta. Oggi, nonostante<br />

i segnali di ripresa, dal fronte occupazionale<br />

giungono ancora segnali preoccupanti.<br />

Si percepisce infatti un notevole ritardo<br />

nella risalita del livello di occupazione e<br />

l’Italia, purtroppo, non fa eccezione.<br />

Il segmento più colpito è quello dei giovani,<br />

per i quali il tasso di disoccupazione ha<br />

raggiunto il picco dell’8% al culmine della<br />

crisi nei paesi Ocse, mentre per l’Italia tale<br />

dato si impenna, in alcune regioni, fi no a un<br />

pesantissimo 30% e oltre. Con l’eccezione<br />

della Germania, tale situazione permane ancora<br />

oggi in molti paesi, condannando i giovani<br />

a lunghi periodi di ricerca dell’occupazione<br />

prima di ottenere un impiego stabile,<br />

alimentandone il senso di sfi ducia.<br />

In uno scenario segnato dall’incertezza,<br />

quanto si rivela effi cace una laurea<br />

come quella in ingegneria, tradizionalmente<br />

considerata come laurea “forte”?<br />

A sfatare il mito della laurea in ingegneria<br />

come garanzia per un lavoro sicuro e ben<br />

retribuito ci sono i dati del XIII Rapporto<br />

di Almalaurea, che nel 2010 ha intervistato<br />

una popolazione di ben 400.000 laureati, a<br />

uno, tre e cinque anni dal conseguimento<br />

del titolo. Nel sondaggio è stato possibile<br />

per la prima volta raccogliere i dati relativi<br />

ai laureati del biennio specialistico (postriforma<br />

2007) a tre anni dalla conquista del<br />

secondo titolo, facendo luce sull’effi cacia di<br />

quest’ultimo nel medio termine.<br />

I risultati delineano una situazione generale<br />

segnata dall’incertezza. Infatti, nonostante<br />

che per gli ingegneri i tassi di occupazione<br />

rilevati si attestino sopra la media, è da<br />

notare che sono comunque diminuiti rispetto<br />

46 • n. 1, gennaio-aprile <strong>2011</strong><br />

all’anno 2009. Inoltre, tra gli intervistati aumentano<br />

in modo consistente i lavoratori<br />

senza contratto e quelli con contratto atipico.<br />

Il profi lo dei laureati<br />

Prima di giungere ai risultati, soffermiamoci<br />

sulla fi gura del neolaureato in ingegneria.<br />

Prendendone in considerazione<br />

uno del biennio specialistico, dai dati sappiamo<br />

che la sua età è di circa 26 anni, il<br />

suo voto di laurea è di 107/110 (su questo<br />

fronte, le donne dimostrano di essere più<br />

preparate, con un voto di laurea medio di<br />

108,3). La durata del percorso di studi,<br />

stando all’età del nostro laureato, è stata<br />

molto più lunga dei cinque anni previsti.<br />

Una volta concluso un percorso di<br />

studi tanto lungo e impegnativo, si arriva<br />

al primo ostacolo, ovvero la ricerca di un<br />

lavoro. Sotto questo profi lo, ingegneria si<br />

conferma decisamente come laurea “forte”.<br />

A un anno dal conseguimento del titolo<br />

la percentuale di occupati fra i laureati<br />

del biennio specialistico è del 66%. Guardando<br />

poi ai dati nel medio termine, il tasso<br />

di occupazione cresce fi no all’85,4%.<br />

Un dato ben superiore alla media, che è<br />

del 75%. Tuttavia, a tre anni dalla laurea,<br />

gli ingegneri non hanno in assoluto il tasso<br />

di occupazione più alto. Prima di loro<br />

vengono i laureati dell’area medico-sanitaria<br />

(si consideri che nelle professioni sanitarie<br />

si raggiunge un tasso di occupazione<br />

del 99%, ma nel settore opera il sistema<br />

sanitario nazionale e l’accesso all’università<br />

è limitato dal <strong>numero</strong> chiuso),<br />

poi quelli dell’area economico-statistica,<br />

infi ne quelli di architettura (entrambi con<br />

un tasso di occupazione dell’85,8%).<br />

Per trovare il primo impiego i tempi non<br />

sono brevissimi: mediamente, per gli occu-<br />

Fig. 1: Guadagno mensile ne<br />

(pre-riforma) occupati, a 5 a<br />

Sono considerati solo i laureati che<br />

hanno iniziato l’attuale attività dopo<br />

la laurea e sono occupati a tempo<br />

pieno.<br />

2.341<br />

1.713<br />

1.640<br />

1.544<br />

1.523<br />

1.469<br />

1.460<br />

1.437<br />

1.435<br />

1.426<br />

1.386<br />

1.351<br />

1.344<br />

1.283<br />

1.201<br />

1.562<br />

pati il tempo trascorso tra la laurea e il primo<br />

lavoro è di circa 3,7 mesi. La pazienza,<br />

nel nostro caso, viene ripagata con uno stipendio<br />

medio di 1.081 euro a un anno dalla<br />

laurea, mentre a tre anni sale a 1.511 euro.<br />

Principali settori lavorativi<br />

Gli ingegneri sono prevalentemente occupati<br />

nel settore privato (92%). Vi è poi un<br />

sostanziale equilibrio fra coloro che sono<br />

impiegati nel settore dell’industria (42,6)<br />

e quelli coinvolti nel settore dei servizi<br />

(43). Per l’industria i comparti principali<br />

sono: metalmeccanica e meccanica di<br />

precisione (11,7), edilizia (14,5), chimica/energia<br />

(8,2), industria manifatturiera<br />

(8,2). Nel settore dei servizi gli ambiti in<br />

cui gli ingegneri sono maggiormente richiesti<br />

sono: commercio (7,4) , consulenza<br />

(10,9) e informatica (13,1).<br />

Un piccolo ruolo è riservato anche all’agricoltura,<br />

con una percentuale dello 0,7%.<br />

Il lavoro sommerso<br />

Finora i dati ci hanno fornito un quadro<br />

Uomini<br />

medico<br />

ingegneria<br />

chimico-farmaceutico<br />

economico-statistico<br />

scientifi co<br />

linguistico<br />

politico-sociale<br />

architettura<br />

agrario<br />

geo-biologico<br />

giuridico<br />

educazione fi sica<br />

psicologico<br />

letterario<br />

insegnamento<br />

totale

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