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la Conferenza nazionale della donna lavoratrice - CGIL Regionale ...

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innovato il patto di tregua sa<strong>la</strong>riale, accordo che, già di per sé, impediva il raggiungimento di<br />

un obiettivo più immediato: <strong>la</strong> parità di contingenza. 48<br />

In ottobre durante <strong>la</strong> prima riunione del<strong>la</strong> Commissione femminile <strong>nazionale</strong>, poi, il tema<br />

del<strong>la</strong> parità retributiva scomparve totalmente dall’agenda operativa delle sindacaliste. La<br />

parità rivendicata era quel<strong>la</strong> per l’indennità di contingenza; tutti gli altri sforzi, invece, erano<br />

diretti al<strong>la</strong> difesa del posto di <strong>la</strong>voro e all’e<strong>la</strong>borazione ed approvazione del<strong>la</strong> legge per <strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> maternità.<br />

I mesi successivi al Congresso videro tutto il fronte del<strong>la</strong> sinistra mobilitato per <strong>la</strong><br />

campagna elettorale: i risultati delle consultazioni del 18 aprile 1948 sancirono l’inizio del<strong>la</strong><br />

lunga egemonia sullo Stato da parte del<strong>la</strong> DC, preannunciarono <strong>la</strong> fine dell’unità sindacale cui<br />

si giunse nel mese di agosto, posero importanti interrogativi alle sinistre. In partico<strong>la</strong>re, le<br />

donne del<strong>la</strong> sinistra dovettero fare i conti, oltre che con le diffidenze dei loro compagni che<br />

individuavano nelle ‹‹immature›› masse femminili <strong>la</strong> causa del<strong>la</strong> sconfitta, anche con<br />

l’adesione dimostrata dal<strong>la</strong> maggioranza femminile ad un modello di <strong>donna</strong> differente da<br />

quello da loro rappresentato. E non è un caso se gli anni a seguire furono caratterizzati da un<br />

atteggiamento di costante caute<strong>la</strong> nei confronti dei temi inerenti <strong>la</strong> famiglia e di attenzione<br />

al<strong>la</strong> figura del<strong>la</strong> casalinga.<br />

Messa da parte, per il momento, <strong>la</strong> campagna rivendicativa in favore del<strong>la</strong> parità sa<strong>la</strong>riale,<br />

gli sforzi del<strong>la</strong> Confederazione si concentrarono sul<strong>la</strong> protezione del<strong>la</strong> maternità.<br />

Presentato come artico<strong>la</strong>to di legge da Teresa Noce sin dal 1947, il progetto di e<strong>la</strong>borazione di<br />

una legis<strong>la</strong>zione protettiva in favore del<strong>la</strong> <strong>la</strong>voratrice madre vide <strong>la</strong> luce nel 1950, all’atto di<br />

approvazione del<strong>la</strong> legge 860 per <strong>la</strong> ‹‹Tute<strong>la</strong> fisica ed economica delle <strong>la</strong>voratrici madri››.<br />

Questa legge, risultato di una lunga fase di discussione e di mediazione tra <strong>la</strong> proposta del<strong>la</strong><br />

<strong>CGIL</strong> e quel<strong>la</strong> del ministro del Lavoro Fanfani, prevedeva l’applicazione delle norme<br />

protettive 49 alle dipendenti da privati, alle dipendenti statali, comunali e di altri enti pubblici e<br />

alle cooperatrici. Escluse dal<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> le mezzadre e le coltivatrici dirette. Il congedo era<br />

48 Il primo accordo, dell’aprile 1946, prevedeva un aumento dei sa<strong>la</strong>ri del 35 % ma nessuna modifica delle<br />

sperequazioni per sesso; furono, anzi, approfondite le diseguaglianze: i differenziali delle contingenze tra<br />

uomini e donne vennero infatti aumentati. Per il rinnovo dell’accordo, sig<strong>la</strong>to il 30 maggio 1947, il<br />

sindacato, pur avendo l’obiettivo di equiparare le indennità di contingenza, si risolse ad accettare le<br />

condizioni degli industriali. Questi, a fronte di quello che consideravano un eccessivo aumento dei sa<strong>la</strong>ri<br />

femminili, decisero di trasferire una quota del<strong>la</strong> contingenza nel<strong>la</strong> paga base e di migliorare solo<br />

impercettibilmente il coefficiente femminile di sca<strong>la</strong> mobile. M. L. Righi, L’azione delle donne nel<strong>la</strong> Cgil<br />

in S. Lunadei, L. Motti, M. L. Righi (a cura di ), è brava ma…, cit., pp. 57-58; 60.<br />

49 Le norme prevedevano il divieto di licenziamento durante <strong>la</strong> gestazione e fino al primo anno di vita del<br />

bambino, il congedo di maternità reso obbligatorio per i tre mesi precedenti e le quattro settimane<br />

successive al<strong>la</strong> nascita, l’ obbligo per le aziende di dotarsi di asili nido e di camere per l’al<strong>la</strong>ttamento nel<br />

caso in cui ne avessero necessità più di 30 donne coniugate con meno di cinquanta anni. Ivi, pp.73-74<br />

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