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la Conferenza nazionale della donna lavoratrice - CGIL Regionale ...

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A questo scopo, era considerato fondamentale garantire <strong>la</strong> partecipazione di tutte le<br />

organizzazioni sindacali e di quelle femminili, nonché di enti e personalità interessati alle<br />

lotte delle <strong>la</strong>voratrici.<br />

Per facilitare il dibattito e <strong>la</strong> mobilitazione furono indicate alcune iniziative. Le <strong>la</strong>voratrici<br />

dell’industria e le sa<strong>la</strong>riate dello Stato dovevano preparare una petizione per sollecitare <strong>la</strong><br />

discussione del progetto legge sul<strong>la</strong> parità sa<strong>la</strong>riale presentato in Par<strong>la</strong>mento dai deputati del<strong>la</strong><br />

<strong>CGIL</strong>. 55 Alle <strong>la</strong>voranti a domicilio era richiesto di proseguire l’invio di lettere al Presidente<br />

del<strong>la</strong> Camera Gronchi per ottenere <strong>la</strong> discussione del progetto di legge in loro favore. Infine,<br />

le mezzadre dovevano scrivere una lettera al presidente del<strong>la</strong> Commissione del Lavoro del<br />

Senato al fine di sollecitare <strong>la</strong> discussione del progetto legge per <strong>la</strong> maternità.<br />

Numerose furono le indicazioni date per ottenere una vasta mobilitazione sui temi del<strong>la</strong><br />

<strong>Conferenza</strong>:<br />

• riunire tutte le istanze sindacali (Comitati direttivi, commissioni esecutive, leghe,<br />

comitati di fabbrica ecc.);<br />

• prendere contatto con le organizzazioni democratiche (UDI, Cooperative,<br />

Associazioni sportive e culturali ecc.);<br />

• prendere contatto, in partico<strong>la</strong>r modo, con le organizzazioni cattoliche (CISL, CIF,<br />

Azione Cattolica) e con tutte le personalità del paese e del rione;<br />

• organizzare delegazioni che si recassero a chiedere il contributo di dottori, levatrici e<br />

maestre;<br />

• costituire delegazioni di mezzadre che si recassero ai Comuni per chiedere <strong>la</strong><br />

riparazione delle case coloniche;<br />

• inviare delegazioni di <strong>la</strong>voratrici e casalinghe, accompagnate dal<strong>la</strong> levatrice e dal<br />

sindaco, all’ONMI per chiedere l’istituzione di consultori;<br />

• organizzare le conferenze in ogni luogo di <strong>la</strong>voro;<br />

• dare alle conferenze di fabbrica, di ufficio, di fattoria un carattere gioioso preparando<br />

rinfreschi, organizzando iniziative per bambini ecc.;<br />

• organizzare conferenze di comune con <strong>la</strong> partecipazione delle <strong>la</strong>voratrici e di tutte le<br />

donne del comune;<br />

• produrre un continuo <strong>la</strong>voro di propaganda tramite manifestini, giornali murali, notizie<br />

sui giornali, conferenze pubbliche.<br />

55 In un documento dell’11 febbraio 1953 apprendiamo che le firme per <strong>la</strong> petizione dovevano essere<br />

raccolte entro il primo marzo: nel<strong>la</strong> settimana dal 1° all’8 marzo si doveva organizzare una delegazione di<br />

<strong>la</strong>voratrici che consegnasse le firme al Senato. Ivi<br />

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