la Conferenza nazionale della donna lavoratrice - CGIL Regionale ...
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mezzadre e statali; quel<strong>la</strong> per l’assistenza ai <strong>la</strong>voratori scarsamente occupati; per l’eguale<br />
retribuzione e per l’accesso a tutte le carriere; per <strong>la</strong> partecipazione delle donne alle giurie<br />
popo<strong>la</strong>ri. La responsabile indicò inoltre <strong>la</strong> necessità di proporre una legge per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<br />
<strong>la</strong>voro a domicilio e di un’altra per assicurare a tutte le donne, comprese le casalinghe,<br />
l’assistenza medica, farmaceutica e previdenziale.<br />
Seguirono gli appelli al governo e al padronato affinché tenessero in conto le denunce e le<br />
richieste che sarebbero state avanzate da quel<strong>la</strong> tribuna. 3<br />
La <strong>Conferenza</strong> rappresentò un coro di voci provenienti da ogni parte d’Italia. Le <strong>la</strong>voratrici<br />
ebbero anche l’opportunità di confrontare le proprie esperienze con quelle delle donne di altri<br />
paesi grazie a due contributi.<br />
Mary Wolfard 4 , in rappresentanza del<strong>la</strong> Federazione Sindacale Mondiale, sottolineò come <strong>la</strong><br />
lotta delle <strong>la</strong>voratrici italiane fosse <strong>la</strong> stessa delle donne dei paesi capitalistici e coloniali. La<br />
delegata evidenziò l’importanza delle battaglie condotte per ottenere <strong>la</strong> legge di protezione<br />
del<strong>la</strong> maternità, quelle contro i licenziamenti e per le libertà democratiche.<br />
In merito al<strong>la</strong> parità sa<strong>la</strong>riale, obiettivo ancora non raggiunto, indicò alcuni strumenti di<br />
pressione: il principio paritario era stato iscritto tra le rivendicazioni immediate durante il<br />
Congresso sindacale mondiale del 1945; grazie all’azione del<strong>la</strong> FSM era stato adottato dal<br />
Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite nel 1947.<br />
La Wolfard pose poi l’attenzione sullo stato di inferiorità subito dalle <strong>la</strong>voratrici di molti<br />
paesi: negli USA le bianche percepivano meno del<strong>la</strong> metà del sa<strong>la</strong>rio maschile; in Australia le<br />
donne non godevano del diritto al riposo per il periodo di maternità; nessun paese capitalista<br />
possedeva un numero di nidi sufficienti.<br />
Germaine Guillé, delegata del<strong>la</strong> CGT (Confederation générale du travail) portò<br />
all’attenzione l’esperienza delle <strong>la</strong>voratrici francesi. 5<br />
La Francia contava quattro milioni di <strong>la</strong>voratrici su 12 milioni di <strong>la</strong>voratori totali; molti erano<br />
i settori a preponderante presenza femminile; nutrito lo schieramento di donne nel sindacato.<br />
Anche le francesi erano costrette a continue lotte per il riconoscimento dei propri diritti: il<br />
principio del<strong>la</strong> parità sa<strong>la</strong>riale sancito in una legge del 1946 continuava ad essere vio<strong>la</strong>to dal<br />
padronato; non era ancora stata applicata <strong>la</strong> legge del 1936 re<strong>la</strong>tiva alle 40 ore di <strong>la</strong>voro per<br />
una settimana di 5 giorni.<br />
3<br />
L’emancipazione delle <strong>la</strong>voratrici è condizione per il benessere delle famiglie e il progresso d’Italia in ivi,<br />
pp. 28-58<br />
4<br />
L’unità delle donne di tutto il mondo per <strong>la</strong> libertà e <strong>la</strong> pace in ivi, pp. 59-63<br />
5<br />
Motivi comuni d’azione tra le donne francesi e italiane in ivi, pp. 64-69<br />
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