la Conferenza nazionale della donna lavoratrice - CGIL Regionale ...
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Nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione d’apertura, Maddalena Accorinti sottolineò <strong>la</strong> maturità dimostrata dalle<br />
<strong>la</strong>voratrici nelle lotte sui luoghi di <strong>la</strong>voro e nel contributo dato al<strong>la</strong> vittoria del 7 giugno. Con<br />
coraggio le donne di Roma e provincia avevano partecipato alle lotte per i miglioramenti<br />
sa<strong>la</strong>riali, come nel caso dello sciopero del 23 settembre 1953.<br />
Altrettanto rilevanti furono le partecipazioni alle lotte di categoria e di azienda: nelle<br />
fabbriche, dove le operaie avevano scioperato contro i maltrattamenti e contro <strong>la</strong><br />
smobilitazione; nelle campagne, dove 4.000 braccianti avevano lottato per ottenere<br />
miglioramenti sa<strong>la</strong>riali; negli uffici.<br />
Al<strong>la</strong> combattività delle <strong>la</strong>voratrici si opponeva, però, l’azione repressiva degli industriali:<br />
inapplicazione dei contratti di <strong>la</strong>voro, regime di terrore, mancato rispetto delle norme di igiene<br />
e sicurezza. A tali gravi vio<strong>la</strong>zioni, si aggiungevano le umiliazioni al<strong>la</strong> dignità personale: nel<strong>la</strong><br />
fabbrica ‹‹Serono›› si control<strong>la</strong>va <strong>la</strong> pulizia personale delle operaie e si impediva loro di<br />
sposarsi; alle ‹‹4 Fontane›› il proprietario era arrivato ad alzare le mani su una <strong>la</strong>voratrice che<br />
rivendicava i propri diritti.<br />
L’Accorinti mise poi in evidenza il pericoloso riaccendersi del<strong>la</strong> campagna denigratoria<br />
contro le donne che <strong>la</strong>voravano: numerose erano state negli ultimi tempi le affermazioni di<br />
questo tipo provenienti dai membri del governo e del<strong>la</strong> curia.<br />
Sul piano delle rivendicazioni, <strong>la</strong> questione più pressante era quel<strong>la</strong> retributiva: i sa<strong>la</strong>ri<br />
femminili, pari al 30 % del costo del<strong>la</strong> vita, dovevano essere aumentati e avvicinati alle paghe<br />
maschili. Altri problemi riguardavano il regime nei luoghi di <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute delle<br />
<strong>la</strong>voratrici, il miglioramento del sistema previdenziale e l’applicazione del<strong>la</strong> legge sul<strong>la</strong><br />
maternità.<br />
Al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> responsabile, seguirono gli interventi delle <strong>la</strong>voratrici che diedero<br />
testimonianza delle loro gravi condizioni di <strong>la</strong>voro. La prima giornata fu dedicata al mondo<br />
delle fabbriche: un’operaia raccontò che le <strong>la</strong>voratrici del<strong>la</strong> fabbrica chimica ‹‹Leo›› erano<br />
costrette a sollevare 60-70 kg al giorno per spostare le casse del materiale o a riempire 6.400<br />
f<strong>la</strong>coni in un’ora. 50 Durante il secondo giorno, l’attenzione si spostò sulle donne che<br />
<strong>la</strong>voravano negli uffici. Venne descritto il regime di sfruttamento cui era sottoposto il<br />
personale dell’Ente comunale di assistenza, fatto ancor più grave data <strong>la</strong> funzione istituzionale<br />
dell’ente. Si portò all’attenzione il caso del Banco di Sicilia dove le donne per essere assunte<br />
dovevano presentare il loro stato civile. 51<br />
50<br />
Aperta <strong>la</strong> <strong>Conferenza</strong> delle <strong>la</strong>voratrici romane, ‹‹L’Unità››, 17 gennaio 1954<br />
51<br />
Aumento dei sa<strong>la</strong>ri e difesa del<strong>la</strong> personalità nel programma di lotta delle donne <strong>la</strong>voratrici, ‹‹L’Unità››,<br />
18 gennaio 1954<br />
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