la Conferenza nazionale della donna lavoratrice - CGIL Regionale ...
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3.1 Gli interventi dei dirigenti<br />
Ad aprire gli interventi, dopo il saluto di benvenuto di Elsa Massai, fu Fernando Santi. Il<br />
segretario generale aveva già anticipato alcune sue considerazioni sul<strong>la</strong> <strong>Conferenza</strong> in<br />
un’intervista del 17 gennaio. 1 In quell’occasione, Santi aveva posto l’accento sul<strong>la</strong> necessità<br />
del<strong>la</strong> lotta unitaria di tutti i <strong>la</strong>voratori. La condizione di inferiorità economica, professionale e<br />
morale cui le <strong>la</strong>voratrici erano sottoposte aveva infatti conseguenze di interesse generale: le<br />
retribuzioni medie venivano abbassate, i profitti padronali aumentavano mentre il livello del<strong>la</strong><br />
società si manteneva arretrato.<br />
Per il segretario, le discriminazioni attuate nei confronti delle <strong>la</strong>voratrici non erano tanto il<br />
risultato di uno ‹‹sciocco egoismo di sesso›› quanto di un ‹‹condannevole egoismo di c<strong>la</strong>sse››.<br />
In linea con tale considerazione, il problema del<strong>la</strong> <strong>donna</strong> <strong>la</strong>voratrice si rilevava un problema<br />
sociale e <strong>nazionale</strong> per <strong>la</strong> cui soluzione tutte le forze popo<strong>la</strong>ri e democratiche dovevano<br />
impegnarsi a lottare insieme.<br />
Durante l’intervento di Firenze, Santi sottolineò due aspetti dell’iniziativa: si trattava da un<br />
<strong>la</strong>to di una conferenza unitaria in quanto erano presenti delegate delle più diverse provenienze<br />
geografiche e di categoria. Dall’altro emergeva il suo carattere democratico: <strong>la</strong> <strong>Conferenza</strong> era<br />
stata convocata con <strong>la</strong> scelta dal basso delle candidate; si poneva l’obiettivo democratico di<br />
realizzare <strong>la</strong> piena eguaglianza rendendo effettivi i principi costituzionali.<br />
La lotta per l’emancipazione doveva fare i conti con una lunga storia di discriminazioni: le<br />
leggi, i costumi, gli interessi di c<strong>la</strong>sse avevano continuamente operato per mantenere <strong>la</strong> <strong>donna</strong><br />
in stato di soggezione. Persino nel<strong>la</strong> letteratura, specchio fedele del<strong>la</strong> società, le donne – come<br />
<strong>la</strong> Beatrice di Dante, <strong>la</strong> Laura di Petrarca – non avevano mai avuto <strong>la</strong> consistenza di persone.<br />
L’unica ad avere una personalità era stata <strong>la</strong> Francesca dantesca, non a caso collocata<br />
all’Inferno.<br />
La c<strong>la</strong>sse dirigente e il padronato – continuava il segretario – tentavano ancora di condannare<br />
<strong>la</strong> <strong>donna</strong> all’inferiorità. A tale scopo, erano i primi fautori del<strong>la</strong> ‹‹campagna reazionaria di<br />
ritorno al foco<strong>la</strong>re››: <strong>la</strong> <strong>donna</strong> non doveva occuparsi di questioni sindacali e politiche perché<br />
avrebbe perso <strong>la</strong> femminilità; non poteva percepire <strong>la</strong> stessa paga dell’uomo a causa del<strong>la</strong><br />
minor forza fisica; lo stesso diritto al <strong>la</strong>voro veniva negato con l’argomentazione che il suo<br />
sa<strong>la</strong>rio era destinato ad acquisti superflui. 2<br />
1 Le gravi condizioni delle <strong>la</strong>voratrici denunciate dal compagno Santi, ‹‹l’Avanti››, 17 gennaio 1954<br />
2 L’emancipazione delle <strong>la</strong>voratrici italiane, atti del<strong>la</strong> <strong>Conferenza</strong> <strong>nazionale</strong> del<strong>la</strong> <strong>donna</strong> <strong>la</strong>voratrice<br />
(Firenze, 23-24 gennaio 1954), <strong>CGIL</strong>, Roma 1954, pp. 7-27<br />
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