la Conferenza nazionale della donna lavoratrice - CGIL Regionale ...
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è un chiaro segnale del<strong>la</strong> volontà delle <strong>la</strong>voratrici di essere le protagoniste delle battaglie e<br />
non semplici soggetti da tute<strong>la</strong>re.<br />
Le iniziative che vennero proposte rimasero invece su un piano prettamente<br />
propagandistico. Si trattava di una ‹‹settimana dei diritti delle <strong>la</strong>voratrici›› da tenersi dal 1°<br />
all’8 marzo, durante <strong>la</strong> quale organizzare conferenze, delegazioni, comizi per porre <strong>la</strong><br />
questione dell’avvicinamento dei differenziali. L’altra proposta riguardava una grande<br />
‹‹inchiesta popo<strong>la</strong>re›› sulle condizioni di <strong>la</strong>voro. L’obiettivo era di produrre una vasta<br />
documentazione degli ambienti malsani, delle limitazioni alle libertà, delle forme di<br />
supersfruttamento. L’inchiesta condotta in ogni luogo di <strong>la</strong>voro doveva essere accompagnata<br />
da azioni rivendicative.<br />
Durante il dibattito non erano mancati i riferimenti a temi politici. La Pico<strong>la</strong>to e Di Vittorio<br />
avevano richiamato l’attenzione sull’azione repressiva del governo nei confronti dei<br />
<strong>la</strong>voratori; sul<strong>la</strong> scelta di raddoppiare le spese militari a danno delle riforme sociali;<br />
sull’adesione a patti economici che limitavano le libertà del Paese. Non era priva di<br />
implicazioni politiche <strong>la</strong> scelta di far intervenire una delegata di Trieste che aveva portato<br />
all’attenzione dell’assise le gravi condizioni economiche del<strong>la</strong> città. 40<br />
Dalle donne, che Di Vittorio aveva definito ‹‹indignate per le ingiustizie, dotate di un<br />
sentimento innato di amore e di una partico<strong>la</strong>re sensibilità per <strong>la</strong> soluzione dei più grandi<br />
problemi››, doveva levarsi un forte appello per <strong>la</strong> pace. A questo scopo, al termine del<strong>la</strong><br />
<strong>Conferenza</strong> venne votato un ordine del giorno sul<strong>la</strong> <strong>Conferenza</strong> a Quattro di Berlino in cui si<br />
espresse l’auspicio di una cooperazione inter<strong>nazionale</strong> che permettesse di raggiungere un<br />
equilibrio pacifico tra le potenze. Simili iniziative erano già state prese durante i convegni<br />
provinciali. Su ‹‹L’Avanti›› si era precisato che al<strong>la</strong> <strong>Conferenza</strong> <strong>nazionale</strong> non si sarebbe<br />
discusso solo di rapporti burocratici e di contratti in quanto era impossibile ‹‹fare astrazione<br />
dalle condizioni obiettive che esistono intorno al <strong>la</strong>voro››. Per questo motivo, risultavano del<br />
tutto legittime le posizioni assunte durante le assemblee preparatorie: ad esempio, durante il<br />
Convegno di Napoli era stato votato un ordine del giorno per prendere posizione contro <strong>la</strong><br />
presenza del<strong>la</strong> flotta americana nel porto del<strong>la</strong> città, trasformato in base atomica per una<br />
guerra d’aggressione. 41<br />
La nota dominante di tutti gli interventi e del<strong>la</strong> Carta rivendicativa è il costante riferimento<br />
al<strong>la</strong> Costituzione. Dal<strong>la</strong> fine dell’unità sindacale nell’estate 1948 era in atto un ‹‹processo di<br />
40 Tutte le branche dell’industria e del commercio avevano subito una brusca contrazione. Le difficoltà<br />
erano ulteriormente aggravate dal costante afflusso di profughi dal<strong>la</strong> zona B che andavano ad aumentare il<br />
numero dei disoccupati e dei senza tetto. Ivi, pp. 70-71<br />
41 La <strong>Conferenza</strong> delle <strong>la</strong>voratrici esprimerà profondi interessi nazionali, ‹‹L’Avanti››, 23 gennaio 1954<br />
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