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la Conferenza nazionale della donna lavoratrice - CGIL Regionale ...

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donne nel<strong>la</strong> scena politica in qualità di cittadine e sulle aspettative e delusioni che<br />

affrontarono negli anni di quello che è stato definito ‹‹un lungo dopoguerra››.<br />

L’indagine verrà poi ad occuparsi in modo specifico del<strong>la</strong> <strong>donna</strong> <strong>la</strong>voratrice: figura che non è<br />

completamente nuova nel<strong>la</strong> realtà sociale italiana, ma che, nel contesto del<strong>la</strong> costruzione<br />

democratica del Paese, vede per <strong>la</strong> prima volta riconosciuti il diritto al <strong>la</strong>voro e <strong>la</strong> parità con<br />

l’uomo.<br />

In realtà, il percorso per l’effettiva applicazione dei principi costituzionali sarà lungo e<br />

accidentato. Le stesse forze democratiche che affermeranno il loro appoggio e il loro impegno<br />

a favore dell’emancipazione femminile non mancheranno di perpetuare discriminazioni, di<br />

mantenere nel proprio universo mentale pregiudizi e ritrosie, sacrificando <strong>la</strong> causa delle donne<br />

ad urgenze più immediate (e sempre di segno maschile).<br />

Oggetto specifico dell’indagine è <strong>la</strong> politica del<strong>la</strong> <strong>CGIL</strong> nei confronti delle <strong>la</strong>voratrici tra<br />

gli anni del dopoguerra e i primi del nuovo decennio. Seguiremo il dispiegarsi di una linea<br />

d’azione che, pur tra oscil<strong>la</strong>zioni, si configura come prudente ed attendista: i primi anni<br />

Cinquanta sono, infatti, anni difficili per il sindacato e per i partiti di sinistra. L’atteggiamento<br />

del<strong>la</strong> <strong>CGIL</strong> è difensivo di fronte alle difficoltà del<strong>la</strong> ricostruzione e allo spettro del<strong>la</strong><br />

disoccupazione, in un contesto che non sembra dar spazio a rivendicazioni di stampo<br />

progressista.<br />

Ci soffermeremo sull’analisi del<strong>la</strong> condizione delle <strong>la</strong>voratrici e sul loro ruolo all’interno del<br />

sindacato dove le dirigenti verranno di fatto ‹‹ghettizzate›› in strutture specifiche, le<br />

commissioni femminili. Saranno analizzati <strong>la</strong> fisionomia di tali commissioni, le motivazioni<br />

del<strong>la</strong> loro costituzione, il ruolo loro affidato, le rivendicazioni avanzate e i risultati conseguiti.<br />

L’analisi si arresta ai primi anni Cinquanta quando il quadro descritto comincia a mostrare i<br />

primi segni di mutamento: il fronte femminile, abbandonando precedenti ritrosie, ritrova forza<br />

e consapevolezza dei propri diritti, elementi questi di cui <strong>la</strong> dirigenza maschile non potrà più<br />

non tener conto. Espressione emblematica di tale momento è <strong>la</strong> <strong>Conferenza</strong> <strong>nazionale</strong> del<strong>la</strong><br />

<strong>donna</strong> <strong>la</strong>voratrice del gennaio 1954, oggetto di analisi dei capitoli successivi.<br />

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