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Scene del Consumo parte I.pdf - Isabella Pezzini

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120 RITA TEOTTI<br />

iii) le ruote, il cui programma narrativo è la creazione di<br />

movimento; esse hanno a disposizione due adiuvanti: i pedali<br />

e le marce;<br />

iv) le due sospensioni e i parafanghi il cui ruolo attanziale<br />

è rendere confortevole il viaggio <strong>del</strong>l’utente;<br />

v) i freni, il cui ruolo attanziale è l’arresto <strong>del</strong> movimento.<br />

Essi <strong>parte</strong>cipano al programma comune <strong>del</strong>la mountain<br />

bike, ma in rapporto all’attore di cui al punto iii) si possono<br />

considerare un oppositore.<br />

Riprendendo la schematizzazione che Greimas (1983)<br />

propone per analizzare il rapporti fra attori e attanti, possiamo<br />

visualizzare il processo di attorializzazione messo in scena<br />

dalla nostra bike in questo modo:<br />

}<br />

Attore → attante → PN<br />

Mountain Bike → Attore → attante → PN PN comune<br />

Attore → attante → PN<br />

Alcuni degli attanti, per esempio le sospensioni, sono<br />

competenti sia a livello cognitivo che pragmatico, ovvero sono<br />

in grado di realizzare autonomamente il proprio programma<br />

narrativo. Diversamente, le ruote e i freni necessitano<br />

<strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong>l’uomo.<br />

Tra la mountain bike e il suo utilizzatore si instaura una<br />

struttura di manipolazione reciproca, intesa in senso semiotico<br />

come un far fare. La mountain bike è sì competente secondo<br />

il potere, ma affinché la sua competenza si trasformi<br />

in performanza (far essere), si rende necessario l’intervento<br />

<strong>del</strong> suo utilizzatore, che instauri in essa la modalità <strong>del</strong> dovere.<br />

L’oggetto prevede un utilizzatore competente e a sua<br />

volta lo manipola secondo la modalità virtualizzante <strong>del</strong> dovere<br />

(egli deve muovere le gambe in un certo modo) e secondo<br />

quella attualizzante e cognitiva <strong>del</strong> sapere: deve sapere<br />

stare in equilibrio, e deve sapere usare marce e freni, secondo<br />

la prescrizione <strong>del</strong>l’oggetto. Si può pensare all’instaurazione<br />

di un vero e proprio contratto fra la mountain<br />

bike e il suo utilizzatore. L’oggetto garantirà buone prestazioni<br />

a patto che il suo utilizzatore ne faccia un uso corretto.

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