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Cap. II – Tolmino – secoli XVII-XVIII

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Però l'elezione di Giorgio Modana restò "reietta" con decreto contro la loro aspettativa. Il can.<br />

Pisenti si precipita a Cividale lasciando il can. Foramiti a Graz in attesa di un'altra elezione<br />

qualsiasi, dovendo passare tale nomina per Vienna. Il capitolo propone il can. Lorenzo della<br />

Torre "*nato in questa città da una nobile e stimata famiglia, dell'età di 38 anni, degnamente<br />

riuscito nel 1719 nella prestigiosa università Patavina, ha frequentato per cinque anni il<br />

corso di studi giuridici, laureandosi in utroque jure; ha poi abitato in Roma per un biennio e<br />

dal 1723 ottenne il canonicato in questa insigne e venerata chiesa, dove concluse<br />

egregiamente i suoi studi". Nel 1732 ottenne da papa Clemente X<strong>II</strong> il canonicato nella<br />

collegiata cividalese, col ruolo di decano. La nuova elezione ad arcidiacono a parte imperii<br />

del decano del capitolo di Cividale fu accolta benevolmente a Graz. Si attende ora la<br />

convalida di Vienna. Si manda il can. Giorgio Modana a Gradisca ad informare quella<br />

cancelleria dei titoli capitolari per intervenire alle diete di Gorizia e Gradisca.<br />

Quindi si affronta con prudenza un brutto affare a carico del deputato a Graz can. Andrea<br />

Foramiti che briga "maneggio segreto" per farsi nominare arcidiacono a parte imperii<br />

all'insaputa del capitolo, a preferenza di tutti i concorrenti "ed aver egli sortito di far dare la<br />

esclusione ad esso can. Giorgio Modana per farla dare a lui". La vicenda viene appresa in<br />

occasione di una cena in una trattoria di Gorizia insieme ai can. Domenico Dini e Giorgio<br />

Modana. Sentita la lunga relazione il capitolo decide di affidare alla prudenza del decano e del<br />

can. Giulio Pisenti la decisione sul da farsi. Il Pisenti ed il Buzinelli hanno intanto l'incarico di<br />

ricuperare le carte capitolari in casa del Foramiti. Si stende la lettera per richiamarlo in sede<br />

con la scusa dell'esercizio del suo ministero di teologo. Grande è la tensione tra decano ed il<br />

Foramiti, ma si cerca di evitare ulteriori danni.<br />

Il can. Lorenzo della Torre rinuncia all'ufficio arcidiaconale in montibus e si procede alla<br />

nuova elezione secondo i requisiti del decreto imperiale del 9 febbraio scorso. Con o senza<br />

sorpresa risultò eletto lo stesso can. Andrea Foramiti con voti 16, ma con l'assenza di tutti gli<br />

altri che avevano disertato la seduta. Si chiede il sostegno del patriarca e si comunica la<br />

nomina alla reggenza di Graz, dove si citano la renuntiatio del decano Lorenzo della Torre e<br />

la nomina di un soggetto degno, idoneo e grato alla maestà cesarea, Andrea Foramiti, che<br />

prenderà residenza ordinaria in <strong>Cap</strong>oretto, "*il quale per parecchi anni ha frequentato le<br />

università germaniche con curricolo dignitoso e si laureò degnamente in utroque jure,<br />

nonché l'università di Roma, chiamata Della Sapienza, dove si laureò in sacra teologia. A<br />

Vienna poi acquisì la conoscenza della lingua germanica e dei costumi rispettivi"; sarà un<br />

bravo arcidiacono. Graz approva la nomina però chiede che la residenza sia stabilita in<br />

<strong>Tolmino</strong> sia per l'arcidiacono che per la sua cancelleria. Al Foramiti sarà assegnato un<br />

coadiutore o vice cancelliere in <strong>Tolmino</strong> in pre Andrea (Antonio) Braunizer. Intendersi con il<br />

capitano di <strong>Tolmino</strong> in tutto. La reggenza di Graz raccomanda al capitolo di risolvere le<br />

vertenze insorte con il capitano di <strong>Tolmino</strong> ed ora trattate alla presenza del luogotenente di<br />

Gorizia. L'incombenza è affidata ad Andrea Foramiti che ha l'incarico di presentarsi dal<br />

capitano di <strong>Tolmino</strong> per l'intesa 76 .<br />

Il nuovo arcidiacono, can. arcid. Andrea Foramiti, dà relazione del suo operato a parte<br />

imperii "presso gli eccelsi Consegli di Graz" sui vari casi emersi dalla visita. "Che<br />

occorrendo tal volta rivolgersi all'officio capitaneale di <strong>Tolmino</strong> per ricercarlo di poter citare<br />

persone laiche per esser esaminate al foro arcidiaconale per materie spirituali, non avendo<br />

potuto concertare con il sig. capitanio le formule, ha dovuto ricorrere all'ecc.ma Regenza di<br />

Graz, affine prescriva modo eguale a quello si tiene dal sig. arcidiacono di Gorizia. Che per<br />

miglior vantaggio delle anime e buona disciplina ecclesiastica ha creduto bene di por in piedi<br />

la congregazione dei curati per decisione dei casi di coscienza e per ciò essere per indrizzarsi<br />

76 AMC Def n. 50, 12-3-1737. 1-4-1737. "in hac Civitate nobili ac preclaro genere ortum, aetatis annorum 38,<br />

digne graduatum in famosa universitate Patavina uni ab anno 1719 per quinque fere annos studium emerso curriculo<br />

juris utriusque lauream excepit, qui inde Romae ultra biennium commoratus anno 1723 ibidem canonicatum in hac<br />

perinsigne venerabili ecclesia obtinuit et sua studia egregie consumavit". AMC Def n. 50, 25-4-1737. 20-5-1737; 13-<br />

7-1737; 28-8-1737. "qui per plures annos in universitatibus Germaniae studiorum suorum emerso curriculo, in<br />

utroque jure digne laureatus fuit, necnon in universitate Romam, sapientiae nuncupata, in sacra theologia lauream<br />

recepit. Quique Viennae germanicum idioma et mores optime sibi comparavit". AMC Def n. 50, 30-11-1737; 5-1-<br />

1738. 5-3-1738. 12-3-1738. 14-5-1738.<br />

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