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Cap. II – Tolmino – secoli XVII-XVIII

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e gli aspiranti sono tutti "linguam sclabonicam callentes".<br />

Nella visita del 1614 il nuovo vicario indica 1.200 anime di comunione, con l'aggiunta del<br />

terzo di non comunione pari a 1800 anime 15 , una riduzione di 200 a. in rapporto al 1594.<br />

Difficoltà, guerre, epidemie, o cifre approssimate? Un po' di tutto.<br />

La guerra questa volta c'è davvero. Le decime di <strong>Tolmino</strong> non sono appaltate per il 1616.<br />

"*Fatto il punto sull'imminente pericolo di guerra e sull'incombente pericolo di violenze, la<br />

cui frequenza, si dice, è impressionante", anche le ville attorno a Santa Maria di Monte sono<br />

già saccheggiate e un tanto si teme pure per il Santuario, "*che Dio ciò ci risparmi", si decide<br />

di fortificare e far guardiare il castello di Santa Maria del Monte 16 . Il vicario di Ipplis pre<br />

Girolamo Presolvino ottiene il permesso di rifugiarsi in Cividale "*visto il gravissimo<br />

pericolo imminente della guerra e delle violenze distruttrici" 17 .<br />

Si rimanda di qualche mese l'appalto dei quartesi e alla scadenza manca proprio quello di<br />

<strong>Tolmino</strong>: "*Sul tema decime di <strong>Tolmino</strong> e sul contrasto con il rev.do Bernardo Bellio" che<br />

chiede l'intermediazione di due persone per giungere ad un compromesso; il capitolo è<br />

disposto purché passi dal foro civile a quello ecclesiastico 18 . Si tratta degli arretrati dell'anno<br />

precedente. Anche per il 1617 le decime di <strong>Tolmino</strong> non sono incantate per "*danni<br />

irreparabili, incendi, rapine, sterminio e mortalità incredibili di rustici e di animali cui si<br />

aggiunge il sequestro operato dagli amministratori arciducali" dei redditi "*di valore<br />

decisivo" per la funzionalità del capitolo 19 . Nell'autunno del 1617 l'Austria e Venezia<br />

concludono un accordo di pace e gli Uscocchi sono sistemati all'interno, lontano dalla costa di<br />

50 miglia. L'appalto delle decime riesce e l'ottiene il can. Sebastiano de Rossis per m. 610. Le<br />

decime sequestrate dell'anno precedente stanno in Gorizia "*al deposito camerale e quindi<br />

bisogna provvedere", ma non è facile l'intesa con il capitano di <strong>Tolmino</strong> Licio Puppi 20 .<br />

(16) Pre Nicolò Vicentino (1618-1622) ♣ Il decano Francesco de Brandis bandisce<br />

concorso "ob mortem" dei titolari delle vicarie vacanti di <strong>Tolmino</strong>, Volzana, Plezzo e Rut 21 .<br />

Lui stesso si reca al vicariato di <strong>Tolmino</strong> vacante per amozione di pre Valentino Pasini per<br />

informare del concorso ed invita i preti con licenza di cura d'anime ecc. alla solita ora "post<br />

vesperas". Si presenta pre Nicolò Vicentino con licenza di cura d'anime "*ed offertogli il<br />

messale che aperto a caso gli capitò sott'occhio il testo: se il grano di frumento non cade in<br />

terra ecc., testo che espose e dopo diligente esame e ballottazione" risulta idoneo con lettera<br />

accompagnatoria del capitano di <strong>Tolmino</strong>. Questi però all'atto d'immissione "*non ha<br />

intenzione di concedergli il possesso temporale in quanto i Tolminesi pretendono di ricordare<br />

al capitolo che per la nomina del vicario il sig. Luogotenente pretende d'avere le lettere<br />

requisitorie del rev.do capitolo, perché il rev.do Bensa intende continuare a servire nel<br />

vicariato di <strong>Tolmino</strong> fino alla festa di san Giorgio prossimo. Fu deciso, prescindendo da altre<br />

cose, di emettere un mandato contro il rev.do pre Giobatta Bensa, sotto pena di sospensione<br />

da incorrersi immediatamente, di non ingerirsi nella vicaria di <strong>Tolmino</strong> né amministrare<br />

alcun sacramento in quella chiesa e filiali". Pre Vicentino rimane in attesa ed intanto esercita<br />

pre Bensa. Il titolare in pectore informa regolarmente il capitolo sulle tensioni locali che non<br />

sembrano rientrare tanto che due canonici devono portarsi dal capitano, "*perché si degni di<br />

giungere all'attivazione di un'azione giudiziaria contro i tumultuanti in chiesa" come risulta<br />

Franciscum Frumentinum non habentem licentiam... linguam sclabonicam callentes... examinatus tam in legendo<br />

quam in interrogando de iis quae in similibus peti solent... satis accomodatis verbis".<br />

15<br />

ACC Vis arc b 475, 20-6-1614<br />

16<br />

AMC Def n. 36 7-1-1616, p. 415v. "Habito colloquio de periculo imminenti belli et de imminenti etiam periculo<br />

furorum quorum (ut fertur) magis numerosa quantitas facta est... (quod Deus hoc avertat)".<br />

17<br />

AMC Def n. 36, 1-2-1616, p. 418v. "stante maximo periculo instanti belli et furorum".<br />

18<br />

AMC Def n. 36, 12-12-1616, p. 450v. "In materia decimae Tulmini et litis pendentis cum domino Bernardo<br />

Bellio".<br />

19<br />

AMC Def n. 36 29-1-1617, p. 456v. 13-2-1617, p. 464. "ita ut per longum cursum annorum et temporis damna<br />

sint effective irreparabilia, stante maxime non modo combustione sed cum caeteris rapinis damnis et regionis<br />

exterminatione destitutione et incredibili mortalitate ruralium et animalium et addita detentione nec non spollio<br />

insuper facto per ministros arciducales... maximi valoris".<br />

20<br />

AMC Def n. 37, 29-8-1618, p. 58. 4-9-1618, p. 59. "ad cameram et ideo provideri".<br />

21 AMC Def n. 37, 3-8-1618, p. 52v.<br />

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