Cap. II – Tolmino – secoli XVII-XVIII

Tolmino porta da Gorizia una lettera dell'arcivescovo all'arcidiacono di Tolmino can.
Giuseppe Maroni. Costui ha saputo che il vic. di Tolmino fu a pranzo all'arcivescovado e
riferì che l'arcivescovo parlava del seminario e delle cappellanie curate. "Il cancelliere
goriziano Moretti ed i curiali hanno speranza che questo capitolare distretto sia presto per
diventare tutto arcivescovile tanto in spirituale quanto in temporale". La stessa informazione
è inviata al cancelliere patriarcale Giovanni Nottingher.
I rapporti sono intossicati dal sospetto vicendevole. È naturale che all'arciv. di Gorizia non
paia sincera neppure la descrizione dello stato attivo e passivo delle chiese dipendenti dal
capitolo, al quale non rimane che "confermare la sincerità, derivando offesa all'onorevolezza
del capitolo altrimenti e con lettera a sua eccellenza reverendissima addur le ragioni per le
quali il popolo non si crede in libertà di disporre di tale danaro senza nuovi ordini
dell'eccelsa Rappresentanza e Camera di Lubiana". Pure i consorti giusdicenti nobili co.
Coronini di Tolmino avanzano diritto di "interesenza" a rendiconto e custodia di una delle tre
chiavi delle casse della chiesa, come risulta da una lettera da loro presentata al Cesareo
Reggimento Capitaneale Consiliare di Gorizia e da questo intimata al capitolo con il
documento allegato. Per tale puntualizzazione i can. Renaldis e Maroni si sono presentati a
Gorizia dall'arcivescovo, dal quale è stato loro consegnato il rescritto del Cesareo Reggimento
Capitaneale Consiliare di Gorizia, "con il quale è stato accorsato dalla Sovrana che lo stesso
arcivescovo se l'intenda con chi ha il jus advocatiae o ha il jus patronato delle chiese per
stabilire ciò che si potrebbe corrispondere per il Seminario e ciò stante l'arcivescovo mette in
pien arbitrio capitolare il quantum abbiano da contribuire le chiese capitolari e quanto alle
commissioni venute di dar gli strumenti di smembramento espresse in Definizione 4 c. nel che
essersi ben intesi nell'ordine di rispondere concordemente con sua eccellenza reverendissima
cioè mandar gli instrumenti dell'erezione della cappellania di Log e Stermiz e quello del fonte
battesimale in Santa Lucia del Ponte, mentre tale viene supposta l'intenzione delle emanate
commissioni. Poi comunicato il tutto a sua ecc.za. co. d'Harosch il quale ha spiegato il suo
sentimento conforme a quanto di sopra e finalmente essersi presentati a nome del capitolo a
sua ecc.za co. d'Aversperg nuovo commissario o sia Capitanio di Gorizia a complimentarlo
del che si è grandemente compiaciuto. Quindi il Maroni s'intenda coi vicarii soggetti perché
s'adoperino a far quella ripartizione di quel tanto che conosceranno eseguibile per le
rispettive lor chiese cosiché ne risulti la somma di fiorini 250 e ciò con tutta sollecitudine per
poter poscia con la scorta delle oblazioni così come sopra ripartite praticar gli ulteriori passi
per l'esecuzione" 103 .
Non è che in futuro la società non s'intenda fatta di uomini quanto di istituzioni, ma per
questa civiltà l'essenza umana è riflessa nei sui istituti, la santità nei suoi privilegi, la virtù
nell'eroica difesa della sua dignità, la gloria imperitura la salvaguardia degli apparati che ne
garantisca nel tempo l'integro prestigio. I singoli individui sono titoli, ruoli, funzioni, uffici,
preceduti e seguiti da una pletora verbale che neppure la retorica riesce a contenere; la loro
psicologia è la divisa, la decorazione, questa aggettivazione esorbitante che fascia la loro
personalità di carta pesta; è un apparato di stracci svolazzanti che soffoca il timido emergere
della dimensione individuale e personale. Se pensiamo che ancora oggi la chiesa pretende di
identificarsi nella sua dimensione gerarchica, pomposamente paludata, il cui tratto
effettivamente umano sono le pustole di visi sciupati dal tempo e dall'eccessiva esposizione
televisiva, possiamo capire da dove viene, come stia di salute e quale sia il futuro che
l'attende.
"Essendo pervenuto quest'oggi ordine dalla Cesarea Regia Aulica Plenipotenziaria
Commissione di Gorizia sottoscritta da S. E. co. d'Auersperg Commissario Regio Imperiale
con cui viene ricercata imprestanza di fiorini 2.000 verso il 5% assicurati verso
l'obbligazione della Sovrana Corte di Vienna ovvero verso la speciale ippoteca del
Contribuzionale militare delle unite principali contee di Gorizia e Gradisca, si precisa che il
capitolo viene ricercato per questa somma solo come possessionario nella Principale Contea
di Gradisca niente menzionando le altre rendite che il capitolo gode nella Contea di Gorizia".
Deputato il can. Campeis "per rinvenir il denaro a livello e poi passar a Gorizia per chiarire
103 AMC Def n. 54, 20-3-1757. 26-3-1757. 28-4-1757. 10-6-1757. 14-6-1757.
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