Cap. II – Tolmino – secoli XVII-XVIII
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Contenzioso tra capitolo e garanti i can.ci Marco Antonio Puppo, Giacomo Puppo e Giuseppe<br />
Portis decimari di <strong>Tolmino</strong> per 1624 e 1625. Promettono di saldare gli arretrati entro un certo<br />
termine e se non lo faranno si sottomettono alla sospensione a divinis, purché nel frattempo<br />
non si proceda alla vendita dei loro beni. I soldi dovrebbero essere restituiti dall'appaltatore<br />
ser Vinciguerra Frumentino del quale sono fideiussori. Salderanno il conto, sia pure con<br />
fatica 30 .<br />
Visita del 1627: pre Nicolò Faccio denuncia "multos inconfessos" e da molti anni, mentre<br />
nella villa Pergla "*un tale Paolo detto Bolf fabbro ferraio che pensa male riguardo alla fede<br />
ed in particolare mangia di grasso nei giorni proibiti dalla chiesa". Pre Nicolò Faccio<br />
"*manca nella celebrazione delle messe nei giorni festivi; bisogna costringerlo a tenersi un<br />
cappellano", visto che ne intasca i proventi; "Inconfessos Job Coren et Paulum Bolf qui de<br />
fide ut dicit male audit, Laurentium Ruthar, Sebastianum Cosserae, Adam Meich, Andream<br />
Naisurch, Aghatam Cestesoca uxorem Rossetti, Agnetam Ruclan etc.". "Ordine da esporsi<br />
alla porta della chiesa visto che molti sono gli inconfessi che risultano più volte richiamati,<br />
ma se ne disinteressarono di confessarsi, ora, in pena di scomunica", lo devono fare per la<br />
festa dei santi Ermacora e Fortunato. Visitata poi Sant'Odorico "antiquitus parocchialis<br />
Tulmini" 31 .<br />
(19) Pre Mattia Carlino (1629-1638) ♣ Il 1629 è un anno di estrema crisi economica<br />
tanto che si sospendono le visite per non gravare sulle finanze del popolo e del capitolo. In<br />
questa atmosfera il vicario di <strong>Tolmino</strong> pre Nicolò Faccio rinuncia alla vicaria ed al concorso<br />
partecipano pre Giorgio Cesar (14 contro 5), pre Giacomo Bisiach (1 contro 19) e pre Mattia<br />
Carlino (15 contro 5): promosso. Nella visita successiva il nuovo vicario indica 700 anime di<br />
com. (tot 1.200), 14 chiese ed i soliti numerosi inconfessi 32 .<br />
A seguito delle disastrose annate precedenti, i redditi decimali di <strong>Tolmino</strong> e Plezzo,<br />
"*tenuto conto della penuria e della mortalità dei coloni e delle rovine della guerra recente in<br />
questo territorio, sono talmente difficili nella loro riscossione che per la maggior parte<br />
risultano inesigibili" e l'intervento continuo e pressante dell'autorità austriaca tendente a<br />
semplificare, ridurre, giustificare l'elusione ecc. preoccupa il capitolo che suggerisce ai vicari<br />
del distretto di ricorrere all'autorità arciducale per venire ad una definizione anche delle<br />
competenze dei vicari. Nel frattempo raccomandano "*ai vicari nel capitanato di <strong>Tolmino</strong> di<br />
non vendere il vino alla spina", perché le canoniche ormai si possono ritenere "cauponae" e<br />
non "ecclesiastica domicilia". La devono smettere in virtù di santa obbedienza e sotto pena di<br />
25 fiorini di multa, sospensione a divinis e non devono camuffare il tutto magari per<br />
interposta persona 33 .<br />
Usufruiamo delle visite per coprire questo periodo male documentato per negligente<br />
stesura dei protocolli e loro conservazione d'archivio. Pre Mattia, forse meglio informato,<br />
indica anime 1500; gli inconfessi dati in nota: Luca Mucig, GB. Fonton e consorte, Antenore<br />
Furmentino, Giacomo Iermon, Giosepho Gabriszek, la contessa del capitano di <strong>Tolmino</strong>,<br />
Vinciguerra Furmentino e la sua concubina; in Polubino: Jannei Prapratna, la concubina di<br />
GB. Fonton; in Camina: Hillario Strukul, Giovanni Smrekar; concubinari: GB. Fanton,<br />
Vinciguerra, Giacomo Fanton, Jurio Qubrisch de Libussina, Simon Saccon de Libusina. Il<br />
vicario dovrebbe tenere un cappellano e non lo fa e così non può "supplere circa<br />
celebrationes missarum", perché capita che debba celebrare in due posti nello stesso tempo. Il<br />
vicario si scusa accampando il tenue introito per un cappellano, ergo o aumentare o non se ne<br />
30 AMC Def n. 38, 19-4-1626, p. 272. 14-9-1626, p. 294.<br />
31 ACC Vis arc b 459, 16-6-1627. "quidam Paulus nomine Bolf fabrus ferarius qui mala olet de fide et praecipue<br />
comedit carnes diebus proibitis ab ecclesia". ACC Vis arc b 459, 16-6-1628. "deficit in celebratione in diebus festivis<br />
et dominicis, obbligatus tenere capellanum". ACC Vis arc b 460, 16-6-1629. "mandato contra omnes inconfessos ad<br />
valvas ecclesiae multi reperiuntur inconfessi qui licet pluries moniti a vicario non curaverunt se confiteri in poena<br />
excomunicationis".<br />
32 AMC Def n. 38, 7-12-1629, p. 399. ACC Vis arc b 460, 16-6-1630.<br />
33 AMC Def n. 38, 22-4-1631, p. 484. "stante penuria et mortalitate collonorum ac ruinis proxime praeteriti belli<br />
in hac patria in sua exactione ita sunt difficiles effecti sunt in magna parte ipsorum quasi inexigibiles dici possit".<br />
AMC Def n. 38, 23-1-1636, p. 8. "vicariis in capitaneatu Tulmini quod non vendant vinum ad spinam".<br />
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