Cap. II – Tolmino – secoli XVII-XVIII
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Lepre per probità di costumi 134 . È stato il primo arcidiacono con residenza a <strong>Tolmino</strong> e per<br />
questo va ricordato nonostante il sospetto di alcuni canonici di brigare per scavalcare altri<br />
confratelli nel "prestigioso" incarico.<br />
Notizie spicciole ♣ "Perniciosa malattia" del capp. cur. di <strong>Tolmino</strong> e cancelliere arcid.le<br />
pre Francesco Stekar. Il capitolo dispone l'orazione pro infirmo durante la messa dei sacerdoti<br />
capitolari. Si elegge il nuovo interveniente capitolare in Gorizia a seguito della morte di Pietro<br />
Pauletigh "per sollecitare, agire ed operare nelli affari e liti che tal volta potessero occorrere<br />
collà per il rev.do capitolo". È eletto il figlio del defunto sig. Giorgio Pauletigh,<br />
"obbligandosi il capitolo a contribuirgli con onesto e conveniente onorario giusto l'industria<br />
e diligenza che sarà per impiegarvi". Il capitolo interviene severamente sulla custodia dei<br />
documenti d'archivio e sostiene l'azione dell'archivista can. Marchese Gravisi e del vice<br />
archivista can. Vito Ossi. Nessuno può prelevare senza permesso e controllo diretto,<br />
"inerendo all'indirizzo dell'arciv. Dionisio Delfino". Si recupera molto materiale dai canonici<br />
defunti come del can. Giusto Mistruzzi. Il patr. Dionisio (1699-1734), "munifico signore per<br />
aver ridotto in forma più sontuosa il palazzo patriarcale, dotandolo di una ricca biblioteca",<br />
chiamò a Udine pittori celebri come il Tiepolo. In questo periodo il capitolo fa rilegare in<br />
volume i vari atti secondo coerenza tematica e cronologica. Non può sorprendere che di tanto<br />
in tanto si notino distrazioni, ripensamenti, diacronie, doppioni, rilegature di brutte copie,<br />
volumi rimasuglio miscuglio ecc.<br />
L'arcidiacono di <strong>Tolmino</strong> relaziona sulla giurisdizione capitolare in quel distretto. Gli si<br />
affiancano dei deputati "per raccogliere tutti li documenti nel proposito per formare una<br />
esatta informazione. Ciò fatto il decano assieme ad un deputato si porti a Venezia per<br />
l'opportuno ricorso da farsi alli Protettori per lume e direzione del capitolo ad oggetto di<br />
impetrare la pubblica sovrana protezione ove occorrerà". Si incaricano il decano ed il can.<br />
Fiorentini, "di fare i necessari ricorsi alla corte di Vienna per la riconferma e conservazione<br />
dei capitolari diritti economici e giurisdizionali a parte Imperii e per tal effetto già spedito<br />
dispaccio all'ambasciatore veneto in Vienna acciò diriga e protegga l'affare". Spese lire 696.<br />
La risposta dell'arcid. di <strong>Tolmino</strong> all'Eccelso Regio Supremo <strong>Cap</strong>itaneale Consiglio di Gorizia<br />
sul pro memoria del Coronini fu approvata e inviata in espresso all'interveniente Giorgio<br />
Pauletigh per passarlo ecc.; lette le carte da Gorizia sulla supplica presentata alla Corte di<br />
Vienna; "sollecitati il decano ed il Fiorentini ad andare a Venezia per rassegnare ai Rettori il<br />
risultato della Corte e maneggiare l'affare per il buon esito" 135 . Da Vienna si scrive in idioma<br />
germanico.<br />
(31) Pre Giovanni Bannes (1782-1803) ♣ Il vicario di <strong>Tolmino</strong> non è più nominato dal<br />
capitolo di Cividale, ma dalla curia di Gorizia. Il nuovo titolare parroco e decano ed i seguenti<br />
li ricavo da Gaberšček 136 . Si chiude la funzione dell'arcidiacono a parte imperii e si<br />
predispongono le modalità del distacco: 1- per il ritorno a <strong>Tolmino</strong> di Piergiovanni<br />
Noltinghen attendere sino alla metà del mese; 2- sistemare le carte una volta giunto sul posto,<br />
distinguendo le spirituali dalle altre spettanti alle rendite capitolari; 3- inventario scritture e<br />
atti d'ufficio arcidiaconale e dell'inventario in due copie; 4- custodia delle carte secondo il<br />
convenuto con l'arcivescovo di Gorizia ed il capitolo ed il passaggio al nuovo arcidiacono con<br />
vidimazione ecc.; 5- per le carte delle rendite ed assegnazioni ai vicari curati di quel distretto<br />
siano custodite in armadio a chiave distinto e poi trasferito a Cividale coi mobili di<br />
Noltinghen che seguirà in settembre; 6- rimangano i mobili capitolari; 7- "le chiavi<br />
consegnate a qualche fedele persona con i rami stagni secondo l'inventario o magari<br />
lasciando abitar la casa con qualche compenso per la custodia della stessa e cose"; 8- per i<br />
conti di residenza dell'anno 1782, dell'esazione delle decime e censi di <strong>Tolmino</strong> e Plezzo,<br />
viaggi, affitto casa ecc. fino all'11 novembre ecc. segue conteggio.<br />
Viene riportata la ducale del doge Paolo Rainerio del 24 gennaio 1764: "tanto per li<br />
134 ACC Def I, 8-1-1778.<br />
135 AMC Def n. 56, 21-9-1780. 2-12-1780. 2-1-1781. 4-5-1781. 9-6-1781. 9-1-1782. 31-10-1782.<br />
136 GABERŠČEK 2005, p. 33.<br />
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