Cap. II – Tolmino – secoli XVII-XVIII

endeva meno comprensibili le attestazioni di fedeltà alla matrice di Tolmino.
Per l'arrivo imminente a Gorizia nel 1776 della Regina vengono deputati quattro canonici
insieme al decano e all'arcidiacono di Tolmino a renderle omaggio. Si scrive subito a sua
ecc.za Antonio Diedo uno de Protettori in Venezia per il pubblico permesso. Vari problemi di
Tolmino: "L'arcidiacono si porti a Gorizia ed esamini li terreni di Dominio diretto e censiti
all'urbario capitolare sive arciducale siano stati rilevati nella publica Perticazione fatta per
ordine cesareo anni fa con individuare li corpi tutti nominatamente di detti terreni, quantità
loro e confini e trovandoli ne procuri a peso capitolare la copia autentica e legale ad oggetto
di poter in tal modo conseguire un fondamento innegabile li Xmi denari di quei corpi di terra
che furono e saranno de cetero alienati dai rispettivi possessori".
L'arcid. Noltinghen accompagna la lettera circolare dell'arciv. di Gorizia sulla nuova
imposta al clero di quella giurisdizione spirituale. Quindi "estratto cavato dalla Bucosteria
contenente la perticazione dei terreni spettanti all'urbario capitolare detto arciducale" e
deporlo in archivio. Riferisce sull'imposta "contribuzionale" su tutte le realtà che possiede il
capitolo; "dovrà de caetero durante bello a titolo di dono gratuito l'accrescimento del venti
per cento sopra il contribuzionale sicché ogni quartale dovrà aggiungersi la somma di fiorini
78 karantani 42 nella quale somma è compreso anche l'aggravio di karantani 10 dovuti dal
capitolo per Morucis che prima si pagavano alla Cassa Commerciale di Trieste ora trasferiti
nei registri della Bucosteria di Gorizia". Scrivere al nob. signor barone Giuseppe Breciani per
il Morucis ecc. "Per il dono gratuito alla Sovrana Corte graverà su tutti i vicari curati e
cappellani e rendite rispettive li quali non pagano contribuzionale come gli è riuscito di
rilevare in Gorizia"; fare ripartizione. "L'arcidiacono ha di pensione annua ducati 230 dalla
mensa capitolare, ricavata dalle rendite a parte imperii sulle quali il capitolo paga la
contribuzionale e la pagherà durante bello con l'accrescimento del 20%". Si raccomanda
all'arcidiacono "di omettere nel ripartimento del clero di Tolmino la sua persona per la quale
dovrà il capitolo sottostare a detto aggravio qualora venissero nuovi impulsi" 132 .
L'impero austriaco con Maria Teresa (1740-1780) si era ammodernato, limitando le
autonomie locali e di ceto con varie innovazioni istituzionali e normative, in particolare con la
pubblicazione di un codice unico il Codex Theresianus (1758). In campo religioso, come
cattolica intransigente, accentuò le restrizioni di culto nei confronti delle altre confessioni, ma
sottopose il clero a un rigido controllo, limitando la giurisdizione ecclesiastica e impedendo
l'accrescersi della manomorta. Nel caso si coinvolge la struttura ecclesiastica quasi fosse un
apparato laico statale da tassarsi di fronte ad un'emergenza bellica, come si era d'altronde fatto
anche prima per il pericolo turco.
Infatti una richiesta della Regina austriaca, comunicata al capitolo dall'arciv. di Gorizia
riguarda proprio un subsidium belli da prelevarsi su tutte le rendite del clero nel distretto
arcidiaconale di Tolmino. S'incarica l'arcid. Noltinghen di andare a Gorizia per
un'informazione precisa per eseguire senza ritardo l'invito. Si procede quindi al riparto della
decima richiesta. La decima durante bello è a titolo di dono gratuito e si aggiungono fiorini
12 karantini 23 alla somma di fiorini 78 karantani 3242. Si parla dei registri della Bucolteria
di Gorizia e di 10 karantani per Morucis 133 .
Credo sia questa più o meno l'epoca, "anni fa", come si esprime il documento, cioè 1750
circa, della stesura delle carte "catastali" o bucasteria (da Buch-libro, volume), conservate
nell'archivio capitolare riguardanti le 9 vicarie del distretto di Tolmino, con le rispettive
chiese filiali, le cappellanie curate, le distanze in miglia delle frazioni dalla rispettiva
parrocchiale, il numero delle anime ed una puntuale descrizione geografica del territorio di
ogni vicaria. Tolmino conta 4.400 ab., l'intero distretto soggetto al capitolo 30.056 abitanti.
Nel 1778 viene a morte "il can. Andrea Foramiti di ben degna memoria, can. teologo e
giurisconsulto di questa insigne Collegiata che per il corso di 40 anni ha lodevolmente
sostenuto i diritti capitolari". Al ruolo di teologo capitolare viene eletto il can. Giacomo del
132 AMC Def n. 56, 17-4-1776. PASCHINI 1975, p. 850. AMC Def n. 56, 22-9-1777. 20-9-1778. 23-9-1778. 28-8-
1778.
133 ACC Def I, 28-9-1778.
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