Cap. II – Tolmino – secoli XVII-XVIII

endite capitolari in quelle parti con evidente gravissima rovina della povera capitolar
mensa. Tale estranea sostituzione provvide la provvidenza che fece star bene in salute il
Maroni che non si è mosso da Tolmino. Si attende nuovo decreto favorevole ora che il
Maroni ha chiesto di essere sollevato dall'incarico per motivi di salute e si propone nuovo
arcidiacono e il capitolo si dispone a nuova elezione in Giobatta Campeis e nel frattempo
continua Maroni in attesa dell'approvazione di Sua Maestà con la clausola che in caso
d'impedimento il predecessore arcidiacono lo possa supplire ecc. e se manca si approvi
quello che il capitolo suggerirà come proarcidiacono" 110 .
I "gravami" determinati dal comportamento del vescovo di Gorizia sul conto del capitolo
sono riassunti dal Foramiti deputato a Vienna nei seguenti punti: "1- l'arcivescovo non
impedisca il libero esercizio della giurisdizione capitolare e che s'astenga dall'inferir
pregiudici alla medesima, ma si contenga nel solo suo diritto di diocesano tanto in occasione
della visita, che fuori; come pure nei casi d'appellazione e di supplire le mancanze capitolari;
2- che si astenga dal dar lettere patenti per il capitolare arcidiacono in Tolmino colle quali
vengono concesse quelle facoltà che dipendono dalla commissione del capitolo, ma solo si
compiaccia approvar la persona sola dello stesso arcidiacono per l'effetto inteso dal Sacro
Concilio di Trento, cioè che faccia la visita delle chiese soggette al capitolo dal cui diritto
dipende la medesima visita; 3- che si compiaccia non impedir il capitolare arcidiacono così
sempre chiamato e da chiamarsi e non vicario o provicario del capitolo che si scriva
semplicemente Arcidiacono negli atti dipendenti dalla sola capitolare giurisdizione, dovendo
egli aggiungersi il titolo di delegato arcivescovile solamente negli atti dipendenti dalle
arcivescovili delegategli facoltà; 4- che non s'introduca alcuna novità contro il decreto della
Sacra Congregazione e Regia 1586 e 1585 né contro l'esecutiva inalterabile pratica del
medesimo concernente l'ordine da tenersi nella collazione delle vicarie curate dipendenti da
questo capitolo et però mons. Arcivescovo si contenti far esaminare sinodalmente li sacerdoti
concorrenti e conceder a cadauno trovato abile neli esami lettera diretta al capitolo la quale
contenga l'istituzione autorizabile o sia approvazione per la cura d'anime da potersi esercitar
in qualunque delle vicarie conferibili dallo stesso capitolo salvo allo stesso mons.
Arcivescovo d'esprimere in tali lettere l'accennata approvazione con parole che più gli
piacessero se non gli sembrassero sufficienti quelle della formola fin ora praticata; 5- ...
Sopra dei 5 capi il decano suggerisce: che antequam attender si debba la sovrana risoluzione
sopra il ricorso già presentato in materia dell'arcidiaconato per non incontrar nuovi impegni
con qualche pericolo; nel caso poi di riscontro favorevole sulla nomina dell'arcidiacono che
in caso di breve assenza o impotenza possa supplire un precessore già approvato dalla
Regina senza ritardo, ma previa ogni dovuta dipendenza dall'ambasciatore veneto il Foramiti
presenti al nunzio apostolico in Vienna il promemoria, supplicandolo di trasmetterlo
all'arcivescovo di Gorizia, il quale nelle visite distenda le facoltà sole realmente dipendenti
dalla sua arcivescovile autorità che intendesse comunicare ad esso arcidiacono". Il Foramiti
dice che sono giunte le informazioni da Gorizia sull'affare dell'arcidiaconato e che per ora non
è opportuno presentare memoriale al Nunzio Apostolico sopra i gravami capitolari contro
l'arcivescovo di Gorizia. Si risponde che in caso di risposta favorevole, il Foramiti, riformato
che avrà il ricorso contro l'arcivescovo di Gorizia, a tenor della lettera capitolare sopra
riportata, lo presenti senza ritardo alla Sovrana 111 .
Si poteva capire la prudenza del Foramiti, perché la risposta sovrana sui "gravami" del
capitolo era formalmente rispettosa della sua giurisdizione, ma si poteva ben leggere fra riga e
riga la totale discrezionalità dell'arciv. di Gorizia e la prudenza per le contemporanee diatribe
sul ruolo e le competenze del capitolo di Aquileia e delle enclaves austriache in territorio
veneto: simul stabunt aut simul cadent. La erezione dell'arcidiocesi di Gorizia ed il suo
arcivescovo non hanno fatto che raddoppiare per il capitolo le conflittualità ecclesiastiche tali
e quali quelle con la curia udinese e altrettanto nei rapporti con il potere arciducal-imperiale
di fronte a quello veneto. Il capitolo di Cividale è sempre in viaggio a sbattere la testa presso
ogni burocrazia ed a stanar parole capaci di veicolare e supportare le inesauribili sofisticherie
110 AMC Def n. 54, 29-4-1761. 16-6-1761.
111 AMC Def n. 55, 29-4-1762. 10-5-1762.
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