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VDG Magazine

Sulla qualità e sulla “trasparenza” (intesa nell’accezione di genuinità, ma anche di informazione puntuale, tracciabilità e sicurezza) del cibo – lo diciamo da tempo – c’è ancora molto da lavorare. Soprattutto da parte delle istituzioni e in particolar modo di quelle europee. L’ardua sfida – o l’impari duello che dir si voglia – con la quale bisogna fare i conti, more solito, è quella tra le lobby industriali dell’agroalimentare,

Sulla qualità e sulla “trasparenza” (intesa nell’accezione di genuinità, ma anche di informazione puntuale, tracciabilità e sicurezza) del cibo – lo diciamo da tempo – c’è ancora molto da lavorare. Soprattutto da parte delle istituzioni e in particolar modo di quelle europee.
L’ardua sfida – o l’impari duello che dir si voglia – con la quale bisogna fare i conti, more solito, è quella tra le lobby industriali dell’agroalimentare,

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selezioni<br />

Tutto sul progetto Spiridione<br />

Dalla Cantina Berioli, azienda agricola di secolare tradizione lanciata<br />

da qualche anno nella produzione vinicola con grande passione<br />

e competenza, arriva un vino complesso, che affascina, il cui nome<br />

è un omaggio a un celebre avo, vescovo a Urbino nel XVIII secolo<br />

È il fiore all’occhiello della produzione della Cantina<br />

Berioli, lo Spiridione. Il progetto che lo riguarda<br />

nasce già nel 1998 quando viene impiantato<br />

il primo vigneto destinato alla produzione di un<br />

vino invecchiato nel legno e ottenuto da sole uve<br />

Merlot. La scelta cade sul Merlot clone bordolese<br />

181 che viene messo a dimora a filari con il sesto<br />

d’impianto di 2,4 m fra le file e 0,80 m sul filare con<br />

5.208 piante per ettaro. L’appezzamento di terreno<br />

scelto è collinare sassoso e già in precedenza<br />

impiantato a vigneto, frammisto a piante di olivo, e<br />

già dava uve di grande qualità con cui si facevano<br />

eccellenti vini rossi. La produzione a ettaro in vendemmia<br />

è di circa 5.500 kg di uva: quindi circa 1<br />

kg di uva per pianta ottenuto da almeno 6 piccoli<br />

grappoli, con acini simili a mirtilli. Tutti presupposti<br />

per creare dalla vigna un grande vino. Il mosto<br />

ottenuto da queste uve è un concentrato non solo<br />

di zuccheri, ma anche di polifenoli e antociani,<br />

in sostanza ricchissimo di sostanze antiossidanti.<br />

Dopo aver lasciato un po’ invecchiare le piante, la<br />

prima vinificazione dello Spiridione si fa nella vendemmia<br />

2007. La fermentazione avviene con la<br />

macerazione del mosto a contatto con le bucce<br />

per un periodo lungo almeno 20 giorni durante<br />

i quali gran parte delle sostanze contenute nella<br />

buccia passano in soluzione nel mosto ormai<br />

completamente trasformato in vino. Per degustare<br />

questo eccellente vino – il cui nome è un<br />

omaggio al vescovo di Urbino Spiridione Berioli<br />

(XVIII secolo) e che affascina per l’equilibrio di<br />

frutti rossi maturi e note terziarie leggermente<br />

speziate, ottimo con carni rosse, cacciagione e<br />

carpa regina in porchetta – non c’è scelta migliore<br />

di quella di recarsi direttamente presso<br />

l’azienda agricola Berioli a Montesperello di Magione,<br />

inserita in un’incantevole cornice ricca di<br />

verdi colline e affacciata sul lago Trasimeno.<br />

Roberto Berioli<br />

Cantina Berioli<br />

Case Sparse, 21<br />

Montesperello di Magione (Pg)<br />

Tel. 075.5007666<br />

www.cantinaberioli.it

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