VDG Magazine
Sulla qualità e sulla “trasparenza” (intesa nell’accezione di genuinità, ma anche di informazione puntuale, tracciabilità e sicurezza) del cibo – lo diciamo da tempo – c’è ancora molto da lavorare. Soprattutto da parte delle istituzioni e in particolar modo di quelle europee. L’ardua sfida – o l’impari duello che dir si voglia – con la quale bisogna fare i conti, more solito, è quella tra le lobby industriali dell’agroalimentare,
Sulla qualità e sulla “trasparenza” (intesa nell’accezione di genuinità, ma anche di informazione puntuale, tracciabilità e sicurezza) del cibo – lo diciamo da tempo – c’è ancora molto da lavorare. Soprattutto da parte delle istituzioni e in particolar modo di quelle europee.
L’ardua sfida – o l’impari duello che dir si voglia – con la quale bisogna fare i conti, more solito, è quella tra le lobby industriali dell’agroalimentare,
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Si mangiano con<br />
le mani. Sono fritti,<br />
ricoperti di zucchero<br />
e “allegramente unti”.<br />
I dolci di Carnevale<br />
non sono solo buoni<br />
ma hanno anche<br />
la speciale facoltà<br />
di farci tornare bambini<br />
78<br />
Il buono a tavola<br />
febbraio 2013<br />
Quattro<br />
chiacchiere<br />
in cucina<br />
Festa di origine pagana dell’antica Roma nata per<br />
propiziare il rinnovamento della fecondità della<br />
terra, il Carnevale è sinonimo di godimento, di cibo<br />
e divertimento collettivo. Un’osmosi di piacere<br />
prima della Quaresima, il digiuno che precede la<br />
Pasqua. Dell’antico spirito della festa sono rimaste<br />
la voglia di giocare con coriandoli e stelle filanti, e<br />
il piacere goloso del cibo. La tradizione gastronomica<br />
vede al primo posto i dolci, rigorosamente<br />
fritti. Sono nate proprio nell’antica Roma, in onore<br />
del Carnevale, le strisce di farina e uova, fritte<br />
nel grasso di maiale, antenate delle odierne chiacchiere.<br />
Oggi le ricette più diffuse rispecchiano lo<br />
spirito della festa, sono allegramente unte, lievi<br />
Fritole Veneziane<br />
Ingredienti:<br />
12 gr di lievito di birra<br />
200 gr di farina<br />
40 gr di uva passa<br />
40 gr di pinoli<br />
40 gr di cedrini canditi<br />
350 gr di olio di semi<br />
40 gr di zucchero semolato<br />
16 gr di zucchero a velo<br />
0,5 cl di grappa o rum<br />
Preparazione:<br />
Sciogliere in un recipiente concavo il lievito<br />
di birra con poca acqua tiepida e lo zucchero;<br />
aggiungere la grappa e incorporare la<br />
farina aggiungendo l’acqua occorrente.<br />
Poi lavorare bene la pasta fino a che non si<br />
formino bollicine di aria alla superficie,<br />
quindi coprirla con un tovagliolo e farla<br />
lievitare in un posto caldo. Quando la pasta<br />
sarà almeno raddoppiata, incorporare<br />
l’uvetta, i cedrini tritati e i pinoli, infine<br />
friggere in olio caldo e scolare le frittelle<br />
su carta assorbente, sistemarle su un piatto<br />
di portata dando la forma di piramide,<br />
spolverarle con zucchero a velo e servirle<br />
ancora calde.<br />
Scorpelle<br />
Ingredienti:<br />
1 kg di farina<br />
6 uova intere<br />
lievito di pane<br />
un pizzico di sale<br />
olio per friggere<br />
Preparazione:<br />
Impastare tutti gli ingredienti. Prelevare<br />
l’impasto con un cucchiaio e friggere le frittelle.<br />
Spolverare con lo zucchero a velo e<br />
servire. L’impasto non è dolcissimo, ma lo<br />
zucchero a velo dona a queste frittelle di<br />
pane un gusto davvero unico.<br />
Scroccafusi<br />
di An t o n i o Ro m e o<br />
Do c e n t e isttuto AlbeRghieRo<br />
iPsseoA D i soveRAto (cz)<br />
Ingredienti:<br />
800 gr di farina<br />
5 uova<br />
150 gr di zucchero<br />
25 gr di olio d’oliva<br />
un bicchierino di Mistrà<br />
scorza grattugiata di limone<br />
Preparazione:<br />
Pur mantenendo invariati gli ingredienti,<br />
per gli scroccafusi sono possibili due diversi<br />
tipi di cottura: si possono infornare o friggere.<br />
Si amalgama e si lavora il tutto, sino<br />
a formare un composto che risulti piuttosto<br />
leggero, con cui si fanno pallottoline<br />
grandi quanto una noce. A questo punto,<br />
se si preferisce friggerli, gli scroccafusi si<br />
immergono in acqua bollente, avendo cura<br />
di toglierli subito, appena venuti a galla;<br />
quindi si collocano su un telo e si coprono