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2010_11 Tdr II-1 - flessibilità rinforzo condizionamento.pdf

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ESERCIZIO ED ATTIVITÀ<br />

FISICA<br />

(<strong>flessibilità</strong>, <strong>rinforzo</strong> muscolare,<br />

<strong>condizionamento</strong> fisico)<br />

CLT Professioni della riabilitazione – AA <strong>2010</strong>/<strong>11</strong><br />

Prof. M. Bejor


La prestazione motoria globale dipende da:<br />

Flessibilità: escursione articolare di una o più articolazioni<br />

Forza muscolare: forza massima espressa da una singola<br />

contrazione muscolare<br />

Resistenza muscolare: capacità di sostenere contrazioni<br />

muscolari di intensità elevata nel tempo<br />

Composizione corporea: concetto che comprende l’insieme di<br />

massa corporea totale, massa magra, massa grassa e<br />

distribuzione della massa grassa<br />

Prestazione cardiorespiratoria: capacità di sostenere l’attività<br />

corporea di livello moderatamente intenso per periodi di tempo<br />

prolungati<br />

Driving neuronale: capacità complessa che va dall’aspetto<br />

cognitivo programmatorio all’aspetto esecutivo, che comprende<br />

anche la presenza di abilità specifiche quali la coordinazione


ATTIVITÀ FISICA ED ESERCIZIO<br />

(DEFINIZIONE)<br />

ATTIVITÀ FISICA:<br />

TUTTI I MOVIMENTI CORPOREI CHE RICHIEDONO UNA SPESA<br />

ENERGETICA ULTERIORE RISPETTO A QUELLA NECESSARIA PER<br />

MANTENERE LE FUNZIONI VITALI A RIPOSO<br />

ESERCIZIO:<br />

ATTIVITÀ FISICA PRATICATA<br />

INTENZIONALMENTE AL<br />

FINE DI MANTENERE O<br />

MIGLIORARE LE PROPRIE<br />

PRESTAZIONI MOTORIE<br />

NEA (NON EXERCISE<br />

ACTIVITY):<br />

ATTIVITÀ FISICA NON<br />

CLASSIFICABILE COME<br />

ESERCIZIO (AD ES:<br />

ATTIVITÀ LAVORATIVE)


L’ ESERCIZIO PER AUMENTARE<br />

LA FLESSIBILITÀ<br />

FLESSIBILITÀ<br />

CAPACITÀ DI SFRUTTARE<br />

COMPLETAMENTE L’ESCURSIONE<br />

ARTICOLARE (ARTICOLABILITÀ)


TIPI DI FLESSIBILITÀ<br />

1. DINAMICA: abilità di eseguire movimenti dinamici<br />

sfruttando l’escursione articolare completa delle<br />

articolazioni coinvolte (particolarmente utile nel gesto<br />

sportivo: calciare un pallone immaginario etc.).<br />

2. STATICA ATTIVA : si riferisce alla capacità di<br />

allungare un muscolo antagonista usando solo la tensione<br />

prodotta dal muscolo agonista (tipico l’allungamento degli<br />

arti richiesto in pratiche come il Tai Chi ).<br />

3. STATICA PASSIVA si riferisce alla capacità di<br />

allungare un muscolo usando la tensione prodotta da una<br />

forza esterna (ad esempio il peso del corpo – vedi<br />

esempio precedente con il tallone appoggiato ed il tronco<br />

flesso).


FATTORI LIMITANTI NON MODIFICABILI<br />

STRUTTURA ARTICOLARE:<br />

il profilo geometrico fisiologico (congruenza) o sue<br />

eventuali alterazioni (esiti di fratture,<br />

mm.osteo/artrodegenerative etc) condizionano il<br />

movimento lungo i piani articolari<br />

ETÀ E SESSO:<br />

la fisiologica riduzione della <strong>flessibilità</strong> si deve in parte<br />

all’aumento relativo (sarcopenia) ed assoluto (fibrosi) del<br />

contenuto connettivale muscolare


FATTORI LIMITANTI MODIFICABILI -1<br />

TESSUTO CONNETTIVO PROFONDO:<br />

(fasce e tendini) le sue caratteristiche di elasticità e plasticità<br />

influiscono sull’escursione articolare<br />

DIMENSIONI DELLE MASSE MUSCOLARI ED ADIPOSE:<br />

interferiscono negli ultimi gradi di escursione articolare<br />

CONTROLLO PROPRIOCETTIVO:<br />

RIFLESSO DA STIRAMENTO: un allungamento troppo veloce stimola i fusi<br />

neuromuscolari che scaricano elicitando la contrazione nel muscolo che viene stirato.<br />

Questa contrazione può ridurre l’escursione articolare.<br />

INIBIZIONE AUTOGENICA: mediata dagli organi tendinei del Golgi che vengono<br />

attivati dalla tensione del muscolo sulle sue inserzioni. Rilascia il muscolo facilitando<br />

l’articolabilità.<br />

INIBIZIONE RECIPROCA: si deve alla tensione sugli Organi del Golgi da parte di<br />

muscoli antagonisti (che si rilasciano) viene sfruttata in alcune tecniche di FNP


FATTORI LIMITANTI MODIFICABILI -2<br />

CONDIZIONI DI LAVORO (AMBIENTE INTERNO):<br />

Ricomprende vari fattori: al mattino dopo il sonno, la<br />

mobilità articolare è diminuita, dopo un immersione di 10’<br />

in acqua a 40° è aumentata etc.<br />

CONDIZIONI PATOLOGICHE LOCALI:<br />

Esiti di lesioni muscolari con fibrosi cicatriziali, presenza<br />

di noduli fibromiositici (trigger points) o di altro tipo<br />

possono limitare il ROM.


STRETCHING PER AUMENTARE<br />

LA FLESSIBILITÀ<br />

1. DINAMICO<br />

2. BALLISTICO<br />

3. STATICO ATTIVO<br />

4. STATICO PASSIVO<br />

5. ISOMETRICO<br />

6. CON PNF


STRETCHING DINAMICO<br />

Lo stretching dinamico utilizza la contrazione muscolare<br />

attiva per eseguire movimenti veloci lungo piani di<br />

movimento che richiedono la massima escursione<br />

articolare.<br />

L’esercizio consiste in circonduzioni degli arti superiori<br />

(che coinvolgano anche la ms. della spalla), in passi<br />

allungati (per stirare i flessori del ginocchio) od in gesti<br />

simulati (ad esempio calciare un pallone) condotti sino<br />

all’estremo dell’escursione articolare.<br />

Si differenzia dallo stretching ballistico per l’assenza di<br />

movimenti di rimbalzo o va e vieni<br />

Di solito usato in ambito sportivo pre gara a scopo<br />

preventivo.


STRETCHING BALLISTICO<br />

Simile allo stretching dinamico, prevede la contrazione<br />

attiva della muscolatura per realizzare movimenti ―a<br />

rimbalzo‖ o di va e vieni su un piano articolare.<br />

Lo stretching ballistico stimola i fusi neuromuscolari e<br />

elicita il riflesso da stiramento.<br />

Al termine dell’esercizio il ROM aumenta ma vi è il rischio di<br />

lesioni specie in presenza di fatti pregressi<br />

Esempio: piegamento in avanti ripetuto per toccare le punte<br />

dei piedi usando la gravità ed il peso del corpo per<br />

aumentare il momento di flessione.


STRETCHING STATICO ATTIVO<br />

I gruppi muscolari vengono stirati senza muovere<br />

l’arto in sé che viene mantenuto in una posizione fissa<br />

(in genere per 10-30 secondi per 2-3 ripetizioni per<br />

gruppo muscolare)<br />

Lo stretching attivo richiede lo sviluppo di tensione<br />

muscolare da parte di gruppi muscolari sinergici ed<br />

opposti Un esempio è mantenere un’arto inferiore<br />

disteso in avanti mentre si sta in equilibrio con l’altro<br />

(tipico nelle arti marziali)


STRETCHING STATICO PASSIVO<br />

Lo stretching statico consiste nel raggiungere<br />

lentamente una posizione di escursione articolare<br />

massimale, appoggiando l’estremità dell’arto (o usando<br />

una forza esterna per contrastare la gravità), e<br />

mantenere la posizione per circa 20-30 secondi senza<br />

contrarre i gruppi muscolari coinvolti.<br />

Lo stretching statico passivo è efficace nel lungo<br />

periodo per migliorare la ROM ma non ha azione<br />

preventiva se effettuato immediatamente prima di un<br />

impegno sportivo.


Allungamento Statico - esempi


STRETCHING ISOMETRICO<br />

Inizialmente concepito per incrementare la forza sviluppabile nelle<br />

posizioni estreme dell’escursione articolare incrementa anche<br />

l’escursione articolare in sé.<br />

Consiste nell’effettuare una contrazione isometrica durante uno<br />

stetching passivo (ad esempio contrarre i flessori del ginocchio dopo<br />

che si è raggiunta la posizione di allungamento statico ad arto<br />

inferiore esteso ed appoggiato ad una sedia) il che comporta<br />

l’elicitazione del riflesso miotattico inverso<br />

È un tipo di stretching che viene utilizzato solo in ambiente sportivo<br />

(sport di contatto, arti marziali) che presenta rischi di lesione.<br />

isometric contraction) are prevented from contracting by the<br />

inverse myotatic reflex and stretch to greater extent.


STRETCHING CON FACILITAZIONI<br />

NEUROMUSCOLARI PROPRIOCETTIVE -1<br />

Lo Stretching ottenuto con facilitazioni neuromuscolari propriocettive è la forma<br />

più utilizzata per il recupero dell’articolabilità in condizioni patologiche ed è la<br />

forma di stretching probabilmente più efficace<br />

E tecniche utilizzate possono essere passive (senza contrazione muscolare<br />

associata) o attive (con contrazione muscolare volontaria) ma tutte facilitano<br />

l’inibizione muscolare.<br />

L’inibizione autogenica (rilasciamento riflesso mediato dagli organi del Golgi) può<br />

essere facilitata tramite contrazioni sia isometriche sia concentriche eseguite<br />

prima dello stretching passivo.<br />

La contrazione isometrica viene richiesta con il termine ―hold‖ (mantieni),<br />

quella concentrica con il termine ―contract‖ ,<br />

il rilasciamento associato allo stiramento passivo con il termine ―relax‖.<br />

Le tre azioni di ―hold‖, ―contract‖ e ―relax‖ vengono utilizzate in tecniche<br />

lievemente differenti tra di loro<br />

Di seguito descriveremo le 3 principali


FACILITAZIONI NEUROMUSCOLARI<br />

PROPRIOCETTIVE (Hold-Relax)<br />

Per comprendere le differenze tra le 3 tecniche immaginiamoci un soggetto<br />

disteso supino con un arto inferiore esteso sul terreno e l’altro elevato a 90°<br />

Hold-Relax<br />

· L’operatore dorsiflette il piede della gamba elevata sino a provocare un<br />

senso di leggera dolenzia nel paziente, la posizione viene mantenuta per ca.10<br />

secondi. Al ―via‖ il paziente contrae isometricamente i flessori del ginocchio<br />

spingendo la gamba estesa contro la resistenza opposta dal Terapista. Il<br />

terapista ―mantiene‖ (hold) la spinta per 6-10secondi.<br />

Il terapista chiede il rilascio (relax) e impone un secondo allungamento<br />

passivo che viene mantenuto per circa 30 secondi.<br />

In questa fase, grazie all’inibizione autogenica a livello dei flessori del ginocchio<br />

si dovrebbe poter raggiungere una maggior flessione dell’anca.


Contract-Relax<br />

FACILITAZIONI NEUROMUSCOLARI<br />

PROPRIOCETTIVE (Contract-Relax)<br />

L’operatore dorsiflette il piede della gamba elevata sino a<br />

provocare un senso di leggera dolenzia nel paziente, la posizione viene<br />

mantenuta per ca.10 sec.<br />

Al ―via‖ il paziente contrae isotonicamente i flessori del ginocchio<br />

spingendo la gamba estesa contro la resistenza opposta dal Terapista che<br />

contrasta il movimento sino al raggiungimento del terreno (cioè per tutto<br />

il ROM). Questa è la fase ―Contract‖.<br />

Subito in sequenza al paziente viene chiesto il ―relax‖ e il<br />

terapista completa un secondo stretch passivo che viene mantenuto per<br />

ca. 30 sec.<br />

In questa fase, grazie all’inibizione autogenica a livello dei flessori del<br />

ginocchio si dovrebbe poter raggiungere una maggior flessione dell’anca


FACILITAZIONI NEUROMUSCOLARI<br />

PROPRIOCETTIVE (Hold-Relax +<br />

contrazione sinergica)<br />

Hold-Relax con contrazione di muscoli sinergici<br />

L’operatore dorsiflette il piede della gamba elevata sino a<br />

provocare un senso di leggera dolenzia nel paziente, la posizione viene<br />

mantenuta per ca.10 sec<br />

Al ―via‖ il paziente contrae isometricamente i flessori del<br />

ginocchio spingendo la gamba estesa contro la resistenza opposta dal<br />

Terapista. Il terapista ―mantiene‖ (hold) la spinta per 6-10secondi.<br />

Questa manovra elicita l’inibizione autogenica.<br />

Il terapista chiede il rilascio (relax) e impone un secondo<br />

allungamento passivo che viene mantenuto per circa 30 secondi mentre<br />

al paziente viene richiesto di flettere l’anca (cioè di spingere l’arto nella<br />

medesima direzione e verso con cui viene spinto dal Terapista)<br />

Questa manovra elicita una inibizione reciproca che permette di<br />

raggiungere un grado maggiore di ROM.


FACILITAZIONI NEUROMUSCOLARI<br />

PROPRIOCETTIVE (avvertenze)<br />

1. Lasciare 48 ore tra una seduta PNF e l’altra.<br />

2. Trattare un solo gruppo muscolare per seduta<br />

3. Per ciascun gruppo muscolare eseguire 3-6 ripetizioni<br />

4. Ogni ripetizione dovrebbe essere seguita da uno<br />

stretch passivo di almeno 30sec.<br />

5. Lo stretching PNF è controindicato prima dei 18 anni<br />

6. Lo stretching PNF dovrebbe essere preceduto da<br />

esercizi di contrazione muscolare e mobilizzazione di<br />

riscaldamento della durata di circa 10 minuti.<br />

7. Lo stretching PNF non è indicato come forma di<br />

―riscaldamento‖ sportivo


Yoga, Tai Chi, e Pilates<br />

Yoga – mescola gli aspetti mentali e fisici<br />

dell’esercizio:<br />

• Iyengar yoga<br />

• Ashtanga yoga<br />

• Bikram yoga<br />

Tai Chi – aumenta l’escursione articolare e la<br />

<strong>flessibilità</strong>; diminuisce la tensione muscolare a<br />

riposo<br />

Pilates – enfatizza la <strong>flessibilità</strong>, la<br />

coordinazione e la forza tonica


L’ esercizio per<br />

incrementare la forza e la<br />

resistenza muscolari


Effetti fisiologici dell’allenamento della forza<br />

• incremento della massa muscolare e del diametro delle fibre<br />

muscolari<br />

• incremento utilizzazione e coordinazione delle unità motorie<br />

• incremento della resistenza di tendini, legamenti, e ossa<br />

• incremento delle riserve energetiche e dell’apporto ematico dei<br />

muscoli<br />

• miglioramenti nel livello dei lipidi circolanti e in vari processi<br />

biochimici


Effetti dell’allenamento muscolare di<br />

forza e resistenza<br />

Migliora la performance delle attività fisiche<br />

Previene le lesioni meccaniche<br />

Migliora la composizione corporea<br />

Migliora la autostima e la qualità della vita<br />

Migliora la condizione di muscoli ed ossa<br />

Previene la progressione od aiuta a controllare<br />

alcune patologie croniche


Valutazione della forza e della resistenza muscolare<br />

La forza muscolare viene valutata determinando la<br />

singola ripetuta massimale (1 RM), cioè la massima<br />

resistenza che può essere vinta in una singola<br />

ripetuta<br />

La resistenza muscolare viene valutata contando il<br />

numero massimo di volte in cui si può ripetere una<br />

contrazione muscolare ad un dato carico


Tipi di esercizi per l’allenamento della forza<br />

a) rispetto al movimento delle inserzioni<br />

Statici (isometrici) = inducono contrazione<br />

muscolare senza variare la lunghezza del<br />

muscolo<br />

Dinamici (isotonici) = inducono contrazione<br />

muscolare variando la lunghezza del<br />

muscolo<br />

• Contrazione Concentrica = il muscolo applica una<br />

forza mentre si contrae<br />

• Contrazione Eccentrica = il muscolo applica una<br />

forza mentre si allunga


Tipi di esercizi per l’allenamento della forza<br />

b) rispetto al movimento del segmento corporeo distale<br />

A catena cinetica chiusa = l’estremità del<br />

segmento corporeo distale non varia la sua<br />

posizione nello spazio<br />

A catena cinetica aperta = l’estremità del<br />

segmento corporeo distale varia la sua posizione<br />

nello spazio


Tipi di esercizi dinamici _1<br />

A resistenza costante = carico costante lungo<br />

tutta l’escursione articolare<br />

A resistenza variabile = carico che varia lungo<br />

tutta l’escursione articolare<br />

A carico eccentrico = il carico viene applicato<br />

mentre il muscolo si allunga


Tipi di esercizi dinamici _2<br />

Pliometrico = carico eccentrico rapido,<br />

allungamento passivo e successiva contrazione<br />

concentrica<br />

Carico veloce = spostare un carico il più<br />

rapidamente possibile<br />

Isocinetico = esercitare una forza a velocità<br />

costante contro una resistenza uguale alla forza<br />

sviluppata


Utilizzo del sovraccarico nell’esercizio<br />

macchine e/o pesi liberi ?<br />

Il sovraccarico allenante può essere<br />

ottenuto con entrambi<br />

• Macchine<br />

• Più sicure e facili da usare per l’utente ma più costose<br />

• Pesi liberi<br />

• Richiedono più attenzione, equilibrio e coordinazione<br />

da parte dell’utente<br />

• L’incremento di forza è ottenuto con esercizi più<br />

aderenti alle ADL


La prescrizione FITT<br />

Frequenza = giorni nella settimana<br />

Intensità = ammontare del sovraccarico<br />

(pesi)<br />

Tempo = numero di serie e ripetizioni per<br />

serie<br />

Tipo = tipo di esercizi e principali gruppi<br />

muscolari interessati all’ allenamento di<br />

forza


Frequenza<br />

L’ American College of Sports<br />

Medicine raccomanda 2-3 giorni la<br />

settimana<br />

• Consentire almeno 1 giorno pieno di<br />

recupero tra una seduta di lavoro e<br />

l’altra


Intensità dell’esercizio: entità<br />

della resistenza<br />

Scegliere la resistenza in rapporto all’attuale<br />

livello di forma fisica e di forza<br />

Per incrementare la forza<br />

• Sollevare carichi pesanti (80% dell’ 1 RM)<br />

• Eseguire un basso numero di ripetizioni<br />

Per incrementare la resistenza<br />

• Sollevare carichi leggeri (40-60% dell’ 1 RM)<br />

• Eseguire un elevato numero di ripetizioni<br />

Per un programma rivolto ad un generico<br />

incremento della forma fisica<br />

• Sollevare carichi moderati (70% di 1 RM)<br />

• Eseguire un ridotto numero di ripetizioni


Durata dell’ esercizio: ripetizioni<br />

e numero di serie per seduta<br />

Per incrementare forza e resistenza, eseguire<br />

ripetizioni sino ad affaticare i muscoli<br />

Più elevato il carico, minore il numero di ripetizioni<br />

per raggiungere la fatica (1-5) = programma per<br />

l’incremento di forza<br />

Minore il carico, più elevato il numero di ripetizioni<br />

per raggiungere la fatica (15-20) = programma per<br />

l’incremento di resistenza<br />

Per incrementare sia forza che resistenza, cercare<br />

di eseguire 8-12 ripetizioni dei principali esercizi<br />

proposti


allenamento di forza versus allenamento<br />

di resistenza


Tempi di esercizio: ripetizioni e sedute<br />

Serie = gruppo di ripetizioni seguito da un periodo<br />

di recupero<br />

Per un generico incremento della forma fisica è<br />

sufficiente 1 serie di ciascun esercizio<br />

Sostenere più di 1 serie aumenterà l’incremento<br />

della forza<br />

Tra ogni serie sempre un periodo di recupero


Tipi di esercizio<br />

Per un programma generico di incremento della<br />

forma fisica :<br />

• 8–10 differenti esercizi<br />

• Far lavorare tutti i principali gruppi muscolari<br />

• Bilanciare il lavoro tra agonisti ed antagonisti<br />

• Eseguire gli esercizi per i gruppi muscolari grandi<br />

e/o pluri articolari prima di quelli per i gruppi<br />

muscolari piccoli e/o monoarticolari


“Riscaldamento” e “raffreddamento”<br />

Riscaldamento generale prima di ciascuna<br />

seduta di allenamento e specifico per<br />

ciascun esercizio della sessione<br />

Raffreddamento dopo ciascuna seduta di<br />

allenamento, rilassamento per 5-10 minuti,<br />

aspettare la riduzione della frequenza<br />

cardiaca


Progressione<br />

Come cominciare: scegliere un carico con<br />

cui sia possibile eseguire facilmente 8–12<br />

ripetizioni<br />

Come progredire: aumentare la resistenza<br />

quando è possibile eseguire con facilità più<br />

di 12 ripetizioni<br />

L’esecutore non deve sentirsi troppo stanco<br />

al termine della seduta<br />

Monitorare i progressi nell’incremento di<br />

forza


Programmi avanzati per l’ allenamento<br />

di forza<br />

Eseguire un numero maggiore di serie con un<br />

numero inferiore di ripetizioni con carichi<br />

più elevati<br />

Ciclizzare l’allenamento (periodizzazione)<br />

variando tipo e l’entità dell’esercizio proposto<br />

Si tratta di tecniche di allenamento che<br />

prevedono una competenza specifica


Sicurezza durante gli esercizi con<br />

pesi liberi<br />

Non lasciare mai solo l’esecutore<br />

Utilizzare tecniche di sollevamento adeguate<br />

Usare collari o cinture<br />

Fare attenzione alle lesioni traumatiche


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

Definizioni<br />

Il termine allenamento con sovraccarichi si riferisce ad un<br />

tipo di esercizio che richiede la contrazione di uno o più<br />

muscoli contro una resistenza manuale o strumentale<br />

(indipendentemente dal movimento dell’arto) – si usa in<br />

relazione all’allenamento a carico naturale<br />

L’ allenamento con sovraccarichi consiste in una sequenza di<br />

esercizi eseguiti contro una resistenza che aumenta<br />

progressivamente con lo scopo di incrementare la forza<br />

muscolare


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

Terminologia _ 1<br />

RIPETIZIONE = il movimento completo richiesto da un<br />

esercizio. Di norma ha due fasi: azione muscolare<br />

concentrica (sollevando la resistenza) e azione muscolare<br />

eccentrica (abbassando la resistenza).<br />

SERIE = una serie di ripetizioni eseguite in continuo senza<br />

fermarsi. La serie tipicamente va da 1 a 15 ripetizioni.<br />

RIPETIZIONE MASSIMA (RM) = massimo numero di<br />

ripetizioni per serie che può essere eseguita contro una data<br />

resistenza con un’appropriata tecnica di allenamento


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

Terminologia _ 2<br />

POTENZA = lavoro compiuto nell’unità di tempo. La potenza<br />

nel corso di una ripetuta è definita come il peso sollevato per<br />

la distanza verticale compiuta diviso il tempo necessario a<br />

compiere la ripetizione. La potenza si può aumentare<br />

diminuendo il tempo di esecuzione della ripetizione od<br />

aumentando il carico sollevato.<br />

FORZA = l’intensità massima di forza che un muscolo od un<br />

gruppo muscolare può esercitare in uno specifico pattern di<br />

movimento ad una specifica velocità di esecuzione


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

Tipologia _1<br />

ISOMETRICO = o con resistenza statica. Durante la<br />

contrazione i capi muscolari non si avvicinano: puo’ essere<br />

ottenuto grazie alla resistenza opposta da un muro, da una<br />

sbarra fissa o con una macchina caricata oltre le possibilità<br />

di contrazione concentrica massimale di un individuo.<br />

DINAMICO = o a resistenza ESTERNA costante. Ottenuto<br />

con esercizi in cui la resistenza esterna od il peso sollevato<br />

non cambiano ed in ogni ripetizione si completa sia la fase<br />

concentrica (sollevamento) sia la fase eccentrica<br />

(abbassamento). È l’esercizio tipico che si effettua con pesi<br />

liberi o con macchine a leve non motorizzate o frenate.


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

Tipologia _2<br />

A resistenza VARIABILE. Ottenuto con apparecchi in<br />

grado di aumentare o diminuire la resistenza in rapporto alla<br />

forza sviluppata durante l’escursione articolare compiuta nel<br />

corso dell’esercizio. Di solito si usano macchine a leve, camme<br />

o pulegge con varie disposizioni meccaniche.<br />

ECCENTRICO = o a resistenza negativa. Si riferisce<br />

all’azione muscolare in cui le inserzioni muscolari si<br />

allontanano in maniera controllata. Una contrazione<br />

eccentrica si può ottenere abbassando una resistenza<br />

maggiore di 1 RM (con pesi liberi o macchine).<br />

PLIOMETRICO = conosciuto anche come esercizio di<br />

allungamento-accorciamento ciclico. Il muscolo viene<br />

allungato leggermente e poi si accorcia.


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

Cosa si cerca di ottenere<br />

incremento delle dimensioni delle fibre muscolari<br />

incremento della forza contrattile<br />

incremento del contenuto minerale dell’osso<br />

riduzione del rischio di traumi (cadute)<br />

incremento nell’abilità di compiere un lavoro od eseguire un<br />

esercizio<br />

miglioramento nella composizione corporea<br />

incremento dell’efficienza metabolica


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

Costruzione del protocollo<br />

SCOPO DEL RISCALDAMENTO:<br />

Incrementare gradualmente la frequenza cardiaca, la<br />

pressione sanguigna, il consumo di ossigeno, la dilatazione<br />

vascolare, l’elasticità ed il calore prodotto dai muscoli<br />

attivati.<br />

Dovrebbe consistere di un’attività aerobica graduale e di<br />

esercizi di <strong>flessibilità</strong> (stiramenti passivi e escursioni<br />

articolari) specifici per le condizioni (bio)meccaniche in cui<br />

si svilupperà l’esercizio allenante proposto.<br />

L’intensità del riscaldamento dovrebbe mantenersi ben al<br />

di sotto di quella dell’attività di <strong>condizionamento</strong> primaria


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

ATTIVITÀ PRIMARIA DI CONDIZIONAMENTO<br />

(ALLENAMENTO DELLA FORZA): basata sugli obiettivi<br />

dell’esercizio<br />

RAFFREDDAMENTO:<br />

Ha lo scopo di decrescere gradualmente la frequenza<br />

cardiaca e gli adattamenti metabolici all’esercizio<br />

L’attività consigliata è costituita da esercizi aerobici di<br />

bassa intensità, simili a quelli dell’esercizio condizionante<br />

Aiuta ad evitare il confinamento ematico periferico a<br />

livello del letto venoso e facilita la circolazione a livello del<br />

muscolo scheletrico, cuore e cervello.<br />

Aiuta a prevenire la dolenzia muscolare tardiva<br />

(indolenzimento post esercizio)


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

Attrezzatura_1<br />

MACCHINE A RESISTENZA VARIABLE<br />

Vantaggi = sicurezza nell’esecuzione, richiedono meno<br />

senso dell’equilibrio e meno supervisione, incrementi di<br />

forza ottenibili in tempo minore, ideali per il circuit<br />

training<br />

Svantaggi = non servono a sviluppare equilibrio e<br />

coordinazione, propongono solo patterns di movimento<br />

stereotipati e poco aderenti alle ADL


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

Attrezzatura_2<br />

PESI LIBERI<br />

Vantaggi = sviluppano equilibrio e<br />

coordinazione, consentono una maggiore<br />

variabilità di esecuzione e la simulazione di<br />

esercizi aderenti alle ADL<br />

Svantaggi = richiedono uno sforzo per mantenere<br />

coordinazione ed equilibrio, sono più a rischio di<br />

incidenti, richiedono supervisione continua, lo sviluppo<br />

della forza avviene in tempi più lunghi e, spesso, non è<br />

possibile utilizzare l’intera escursione articolare


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

I programmi devono prevedere esercizi specifici per<br />

obiettivi specifici<br />

1-RM FORZA MASSIMALE<br />

Scelta accurata dell’esercizio, specificando le fasi del<br />

movimento ed i tipi di azione muscolare necessari per<br />

realizzarle (di scelta mono articolari)<br />

Gli esercizi condizionanti si devono eseguire nella prima<br />

parte della seduta<br />

Resistenza elevata (tipicamente non più di 6 ripetizioni per<br />

serie)<br />

Periodi di recupero prolungati (> 2 minuti)<br />

Numero di serie moderatamente alto (4-10) per l’esercizio<br />

primario, numero di serie basso (1-3) per gli esercizi<br />

complementari


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

POTENZA<br />

Scelta dell’esercizio, tipicamente il movimento è<br />

multiarticolare<br />

Gli esercizi condizionanti si devono eseguire nella prima<br />

parte della seduta<br />

Distribuire nella serie le ripetizioni in cui l’intensità della<br />

resistenza imposta è massima (di solito non più di 5<br />

ripetizioni in una serie)<br />

Periodi di recupero prolungati (> 2 minuti)<br />

Numero di serie moderatamente alto (4-10) per gli esercizi<br />

di potenza primari, numero di serie basso (1-3) per gli<br />

esercizi complementari


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

IPERTROFIA<br />

Ampia scelta di tipi di esercizio e patterns di esecuzione<br />

Gli esercizi condizionanti si devono eseguire nella prima<br />

parte della seduta<br />

Intensità moderatamente alta (6-12 RM)<br />

Periodi di recupero brevi( 3)


APPROFONDIMENTI SULL’ALLENAMENTO<br />

DELLA FORZA CON SOVRACCARICHI<br />

RESISTENZA MUSCOLARE LOCALIZZATA<br />

Scelta accurata dell’esercizio, le fasi del movimento ed i<br />

tipi di azione muscolare devono essere specifici per il<br />

gesto (sportivo) di cui si vuol aumentare la resistenza<br />

I muscoli che si devono condizionare si devono esercitare<br />

nella prima parte della seduta<br />

Intensità bassa (12-20 RM)<br />

Periodi di recupero prolungati tra le varie serie (2-3<br />

minuti) per serie lunghe (20 o più ripetizioni), brevi (30-60<br />

secondi) per serie composte da un basso numero di esercizi<br />

(12-19)<br />

Basso numero di serie (2-3)


L’Esercizio muscolare nel<br />

bambino e nell’anziano<br />

(in condizioni fisiologiche)


Capacità fisiologiche nel corso<br />

Comprendere<br />

della vita<br />

• nel corso della vita la risposta all’ esercizio<br />

cambia<br />

• Accrescimento ed esercizio nei bambini<br />

• La prescrizione dell’esercizio nei bambini<br />

• La prescrizione dell’esercizio negli anziani<br />

• L’ invecchiamento adesso<br />

• Differenze fisiologiche e di performance tra i<br />

sessi


Il corso della vita<br />

Come apprezzare i cambiamenti nel<br />

tempo<br />

• Studi trasversali e longitudinali<br />

• Gran parte della ricerca sulla fisiologia<br />

dell’esercizio è di tipo trasversale e si<br />

rivolge a giovani adulti<br />

• Nel nostro settore la ricerca è di tipo<br />

longitudinale ed è rivolta più ai trends<br />

prestativi che alla prestazione assoluta


Fasi della crescita e dello sviluppo<br />

Neonatale — primo anno di vita<br />

Prima infanzia — dal 1° anno alla prima fase di crescita<br />

(ca 5/6 anni<br />

Seconda infanzia – dalla fine della fase di crescita sino<br />

al periodo prepuberale<br />

Adolescenza — dall’inizio della pubertà sino alla fine del<br />

periodo di crescita e sviluppo delle caratteristiche<br />

sessuali secondarie e della capacità riproduttiva


Risposta fisiologica all’esercizio nei bambini<br />

Aumento progressivo della forza<br />

Il volume ematico, le dimensioni cardiache e la pressione<br />

sanguigna aumentano<br />

La frequenza cardiaca diminuisce<br />

Le capacità aerobica e anaerobica aumentano e si riduce<br />

la spesa energetica della corsa<br />

Aumenta il volume polmonare e il picco di flusso<br />

respiratorio<br />

• l’ Aumento progressivo della forza durante la crescita<br />

dipende dal grado di maturazione neurale - il controllo<br />

neuromuscolare è limitato sino a che non si è compiuto il processo di<br />

mielinizzazione


N/kg<br />

Modificazioni della forza nel corso dello sviluppo puberale<br />

Forza espressa in rapporto alla massa corporea<br />

totale<br />

31<br />

29<br />

27<br />

25<br />

23<br />

maschi<br />

femmine<br />

21<br />

19<br />

pre<br />

pubertà<br />

inizio<br />

pubertà<br />

piena<br />

pubertà<br />

fine<br />

pubertà<br />

post<br />

pubertà<br />

fase dello sviluppo


Capacità aerobica nei bambini<br />

VO 2 max (L/min) ha un picco tra i 19 e 21 anni nei maschi<br />

e decresce linearmente ma lentamente con l'età.<br />

VO 2 max (L/min) ha un picco tra i 12 e i 15 anni nelle<br />

femmine ma la diminuzione dopo i 15 potrebbe ascriversi ad una<br />

generale tendenza a ridurre l’attività fisica<br />

La VO 2 max (L/min) assoluta è maggiore nei bambini<br />

rispetto agli adulti a parità di intensità relativa di<br />

esercizio<br />

Quando la VO 2 max è espressa relativamente alla<br />

massa corporea c’è poca differenza nella capacità<br />

aerobica tra adulti e bambini.


VO2 Max (Lit/min)<br />

VO2 Max (ml*kg^-1*min^-1)<br />

Cambiamenti nella VO 2 MAX con l'età<br />

4<br />

maschi<br />

57<br />

maschi<br />

3,5<br />

femmine<br />

52<br />

femmine<br />

3<br />

2,5<br />

47<br />

2<br />

42<br />

1,5<br />

1<br />

37<br />

0,5<br />

5 7 9 <strong>11</strong> 13 15 17 19<br />

32<br />

5 7 9 <strong>11</strong> 13 15 17 19<br />

età in anni<br />

età in anni


Capacità anaerobica nei bambini<br />

La capacità di eseguire attività anaerobiche è<br />

RIDOTTA<br />

La capacità glicolitica é BASSA<br />

Producono meno lattato e non possono raggiungere<br />

valori elevati nel rapporto di scambio respiratorio<br />

[respiratory exchange ratio (RER)] durante l’esercizio<br />

massimale<br />

Le capacità anaerobiche media e di picco sono BASSE<br />

anche se rapportate alla massa corporea


esercizio fisico nell’anziano


L’invecchiamento fisiologico non<br />

è una malattia<br />

La diminuzione di funzione con l'età in<br />

assenza di malattia<br />

• Quanto il declino funzionale è dovuto all'età?<br />

Effetti dell’età<br />

• Tutti i sistemi perdono di efficienza con l'età,<br />

perché?<br />

• forza; massa muscolare; <strong>flessibilità</strong>; s.endocrino;<br />

s.nervoso; s.polmonare; VO 2max ; contrattilità cardiaca;<br />

performance nell’esercizio


Invecchiamento e allenabilità<br />

(miglioramento della prestazione)<br />

• Considerazioni sulla prescrizione<br />

dell’esercizio<br />

• Ridotta capacità funzionale<br />

• Ridotta forza muscolare<br />

• Ridotta coordinazione TR rallentati<br />

• incremento del rischio di malattia<br />

• Prevalenza di mm. osteoarticolari<br />

• Ridotta capacità di sintesi proteica ed<br />

ipertrofizzazione muscolare


La forza muscolare (specie degli arti inferiori) è influenzata dall’età.<br />

IL TEST (SIT TO STAND) Valuta la forza globale degli arti inferiori<br />

attraverso la misura del tempo che un soggetto impiega per alzarsi in piedi<br />

da una sedia e risedersi 10 volte.<br />

MATERIALE NECESSARIO<br />

Cronometro<br />

Sedia solida e stabile<br />

Ambiente tranquillo<br />

Materiale di pronto intervento a disposizione<br />

PRECAUZIONI<br />

il soggetto deve indossare scarpe piatte che non scivolino<br />

il soggetto non deve trattenere il respiro mentre esegue il test<br />

Il test non deve essere eseguito in presenza di:<br />

a) Patologia osteo articolare di tronco ed arti inferiori in fase algica<br />

b) Stato di malattia sistemica in corso (febbre, tosse etc.)<br />

c) Grave cardiopatia


IL TEST (SIT TO STAND) - esecuzione


Invecchiamento e allenabilità<br />

Si può migliorare con l’età?<br />

Il sistema Aerobico risponde a<br />

qualsiasi età [differiscono i ratei di<br />

risposta]<br />

La Performance declina con l’età<br />

[differiscono i ratei di declino]


Differenze tra maschi e femmine in grado di influire<br />

sulla prestazione motoria<br />

Differenze<br />

Dimensioni corporee inferiori (articolazioni, arti, muscoli)<br />

Minor massa magra (FFM fat-free mass)<br />

Cuore più piccolo<br />

Ridotta Hb<br />

Ridotta VO2max<br />

Nessuna Differenza<br />

Distribuzione delle fibre muscolari<br />

Soglia lattacida<br />

Tolleranza al calore<br />

Capacità Metabolica per grammo di muscolo<br />

Fattori Psicologici


Allenabilità dell’ anziano<br />

esercizio per lo sviluppo della resistenza<br />

• Migliorano la performance in tutti i soggetti sani<br />

indipendentemente da età sesso e forma fisica iniziale<br />

• Nell’anziano i miglioramenti più evidenti si hanno nella<br />

capacità ossidativa muscolare<br />

esercizio per lo sviluppo della forza<br />

• è sempre possibile incrementare sia la<br />

forza che la massa muscolare


Composizione corporea ed invecchiamento<br />

La massa grassa relativa aumenta dopo la maturità per<br />

incremento calorico dietetico<br />

riduzione dell’attività fisica<br />

ridotta capacità di mobilizzare i grassi<br />

Dopo i 30 la massa magra diminuisce per<br />

riduzione di massa muscolare<br />

incremento della perdita minerale ossea<br />

riduzione dell’attività fisica


Invecchiamento e forza muscolare<br />

diminuisce la forza massimale<br />

diminuisce la massa muscolare aumenta la percentuale di<br />

fibre lente<br />

diminuisce il numero totale e la dimensione delle fibre<br />

si riduce la risposta autonomica neurale<br />

si riducono i tempi di reazione e la risposta neurotrofica<br />

scarsi cambiamenti nella capacità ossidativa enzimatica e<br />

nel numero dei capillari


picco di forza all'estensione del ginocchio<br />

(Nm)<br />

Invecchiamento e forza muscolare<br />

190<br />

180<br />

170<br />

160<br />

150<br />

140<br />

130<br />

120<br />

<strong>11</strong>0<br />

100<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

maschi allenati<br />

maschi non allenati<br />

20 30 40 50 60 70 80<br />

età in anni


Invecchiamento e funzione cardiovascolare<br />

• diminuisce il tempo di circolo centrale e periferico<br />

• la capacità aerobica diminuisce di ca. 1% l’anno<br />

• la frequenza cardiaca massima diminuisce di ca. 1<br />

battito l’anno<br />

• il volume di eiezione massima diminuisce,<br />

l’allenamento contrasta bene questo effetto<br />

• diminuisce la portata cardiaca massima<br />

• la diminuzione del flusso ematico periferico,<br />

l’allenamento contrasta bene questo effetto grazie all’ incremento<br />

submassimale del differenziale artero venoso di O2


VO2 MAX (ml*kg^-1*min^-1)<br />

Cambiamenti della VO 2 MAX in relazione all’età<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

corridori molto allenati<br />

corridori discretamente allenati<br />

corridori non più allenati<br />

allenati al fitness<br />

non allenati<br />

20 30 40 50 60 70


Invecchiamento e attività sportiva<br />

Il picco prestativo nelle attività motorie di base<br />

(corsa, nuoto, ciclismo e sollevamento pesi si<br />

raggiungono tra i 20 ed i 30 anni)<br />

La prestazione decresce rispetto ai massimi<br />

raggiunti principalmente per il decremento nella<br />

resistenza e nella forza muscolare e<br />

cardiovascolare<br />

Le prestazioni massimali che si possono ottenere in<br />

alcuni sports tra i 40 ed i 50 sono da attribuirsi a<br />

miglioramenti nella tecnica, nella abilità agonistica<br />

e nella resistenza allo sforzo


ATTIVITA’ FISICA PER IL<br />

MANTENIMENTO OD IL<br />

MIGLIORAMENTO DELLA<br />

PRESTAZIONE MOTORIA<br />

GLOBALE<br />

Quando il muscolo da allenare è il<br />

Cuore<br />

(il problema del dosaggio dell’esercizio fisico)


ATTIVITÀ FISICA<br />

Esercizio<br />

Non esercizio (NEA)<br />

3 METs<br />

Esercizio da moderato ad intenso;<br />

Cammino veloce, jogging, nuoto<br />

veloce<br />

Esercizio leggero;<br />

stretching<br />

NEA da moderato ad intenso;<br />

Passeggiare, pulire la casa,<br />

giardinaggio, salire e scendere le<br />

scale, giocare con i bimbi<br />

NEA leggero;<br />

Stare in piedi, cucinare, suonare il<br />

piano, caricare la lavatrice<br />

Intensità<br />

moderata,<br />

alta<br />

Intensità<br />

bassa


Livelli di impegno CV nelle ADL<br />

intensità minore<br />

tempo maggiore<br />

intensità maggiore<br />

tempo minore<br />

‣Lavare e cerare l’auto per 45’<br />

‣Lavare le finestre per 45’<br />

‣Giocare a pallavolo per 45’<br />

‣Giocare a calcio per 30’<br />

‣Giardinaggio per 45’<br />

‣Spingersi su una carrozzina per 30/45’<br />

‣Percorrere a piedi 2.5 km in 30’ (5km/h)<br />

‣Giocare a basket per 30’<br />

‣Percorrere in bici 7.5 km in 30’ (15km/h)<br />

‣Ballo veloce per 30’<br />

‣Raccogliere foglie per 30’<br />

‣Aerobica in acqua per 30’<br />

‣Basket in partita per 20’<br />

‣Percorrere in bici 7.5 km in 15’ (30km/h)<br />

‣Saltare la corda per 15’<br />

‣Correre 2.5 km in 10’ (15km/h)<br />

‣Spalare la neve per 15’


Incrementare la prestazione Cardiorespiratoria<br />

Aerobico – qualsiasi tipo di esercizio che<br />

aumenta la frequenza cardiaca<br />

Capacità Aerobica – stato funzionale del sistema<br />

cardiorespiratorio, determina il massimo volume<br />

di ossigeno consumato dal muscolo durante<br />

l’esercizio (VO 2max )<br />

Tests di esercizio graduale– misurano la Capacità<br />

Aerobica attraverso l’incremento progressivo<br />

della resistenza su un cicloergometro o un tapis<br />

roulant


Incrementare la capacità aerobica<br />

Frequenza – esercizio intenso almeno 3 volte la<br />

settimana<br />

Intensità – usare la frequenza cardiaca massima<br />

teorica<br />

• FCMT = (220 – età) x .60<br />

Durata – attività intensa per 20 minuti, moderata<br />

per 30 minuti


Tenere conto della t.farmacologioca<br />

Molti farmaci che vengono assunti da adulti/anziani<br />

con problemi cardiologici possono interagire con la<br />

frequenza cardiaca (in genere limitandola) per cui i<br />

cadiofrequenzimetri perdono di utilità e per<br />

monitorare l'intensità dell'esercizio si preferisce<br />

utilizzare la scala di percezione dello sforzo.<br />

L’assunzione di diuretici può compromettere lo stato<br />

di idratazione per cui bisogna tenere particolarmente<br />

sotto controllo l’assunzione di liquidi (idratazione).


TIPO DI ESERCIZIO E LAVORO CARDIACO<br />

Esercizio dinamico = LAVORO DI VOLUME DEL CUORE<br />

Aumento FC proporzionale alle richieste metaboliche, Aumento<br />

modesto o nullo PA media Prevalente vasodilatazione, Facilitato<br />

ritorno venoso, Aumento consumo miocardio O2, Aumento<br />

proporzionale gittata sistolica e portata cardiaca<br />

Esercizio statico = LAVORO DI PRESSIONE DEL CUORE<br />

Minore incremento FC, Marcato aumento PA media,<br />

Prevalente vasocostrizione, Ostacolato ritorno venoso,<br />

Aumento consumo miocardio O2, Aumento inadeguato gittata<br />

sistolica e portata cardiaca


Classificazione delle attività sportive – gruppo A<br />

Gruppo A<br />

Attività sportive non competitive con impegno cardio-circolatorio minimo-moderato<br />

caratterizzato da attività di pompa a ritmo costante, frequenze sottomassimali e<br />

caduta delle resistenze periferiche:<br />

CLASSE I<br />

Podismo in pianura<br />

Ciclismo in pianura (non agonistico)<br />

Nuoto<br />

Trekking (non esasperato)<br />

CLASSE <strong>II</strong><br />

Footing<br />

Caccia<br />

Sci di fondo<br />

Golf<br />

CLASSE <strong>II</strong>I<br />

Jogging<br />

Canoa turistica<br />

Pattinaggio<br />

Marcia in pianura


Classificazione delle attività sportive – gruppo B<br />

Gruppo B<br />

Attività sportive con impegno cardiocircolatorio di tipo "neurogeno"<br />

caratterizzato da incrementi della frequenza cardiaca e non della portata,<br />

dovuto, soprattutto nelle competizioni, ad importante impatto emotivo:<br />

CLASSE I. con incrementi della FC da medi ad elevati<br />

Tuffi<br />

Paracadutismo<br />

Motociclismo Velocità<br />

Automobilismo<br />

Aviazione Sportiva<br />

Ippica<br />

Attività subacquee<br />

CLASSE <strong>II</strong>.. con incrementi della FC da minimi a moderati<br />

Golf<br />

Bocce e bowling<br />

Pesca sportiva<br />

Sport di tiro (a segno, a volo, arco, etc.)


Classificazione delle attività sportive – gruppo C<br />

Gruppo C<br />

Attività sportive con impegno cardiocircolatorio di "pressione", caratterizzato da portata cardiaca non<br />

massimale, frequenza cardiaca da elevata a massimale e resistenze periferiche da medie ad elevate:<br />

Atletica Leggera Salti, velocità, Decathlon lanci e salti Eptathlon lanci e salti<br />

Sollevamento pesi, Lanci,,<br />

Nuoto pinnato 50 m ap., 100 m,Nuoto 50 m, Sci nautico Wind surf, Nuoto Sincronizzato<br />

Bob ,Slittino,Pattinaggio sul ghiaccio velocità,Sci slalom, discesa,Km lanciato, Sci acrobatico<br />

Pattinaggio a rotelle velocità<br />

Motocross Motociclismo<br />

Body Building,,<br />

Alpinismo, Free climbing,,,<br />

Tennis tavolo, Ciclismo velocità e keirin


Classificazione delle attività sportive – gruppo D<br />

Gruppo D<br />

Attività sportive con impegno cardiocircolatorio da medio ad elevato caratterizzato da numerosi e<br />

rapidi incrementi anche massimali, della frequenza cardiaca e della portata, con aumento delle<br />

resistenze periferiche particolarmente evidente nelle brusche interruzioni dell'attività muscolare<br />

degli arti:<br />

Pallacanestro<br />

Pallavolo<br />

Pallamano<br />

Pallanuoto<br />

Tamburello<br />

Lotta<br />

Softball<br />

Beach volley<br />

Hockey su prato<br />

Calcio<br />

Calcio a cinque<br />

Football americano<br />

Rugby<br />

Badminton<br />

Ginnastica artistica<br />

Pattinaggio artistico<br />

Hockey su ghiaccio<br />

Hockey su pista<br />

Tennis<br />

Canoa slalom<br />

Canoa polo<br />

Squash<br />

Arti marziali<br />

Baseball<br />

Cricket<br />

Scherma<br />

Pugilato


Classificazione delle attività sportive – gruppo E<br />

Gruppo E<br />

Attività sportive con impegno cardiocircolatorio elevato caratterizzato da attività di pompa<br />

con frequenza cardiaca e portata centrale e periferica massimali (condizionate nella durata dai<br />

limiti dagli adattamenti metabolici):<br />

Atl. Leggera: 400 m, 400 m ostacoli, 800 m, 1500 m, 3000 m siepi, 5000 m, 10000 m,<br />

maratona, 20 km e 50 km marcia<br />

Canoa: 500 m, 1000 m, 10000 m, maratona - tutte le imbarcazioni<br />

Canottaggio: tutte le imbarcazioni<br />

Ciclismo: inseguimento individuale e a squadre, corsa a punti, Km da fermo, linea, cronometro<br />

individuale, mountain bike (cross country e downhill) e ciclocross<br />

Decathlon: solo corsa<br />

Eptathlon: solo corsa<br />

Nuoto: 100 m, 200 m, 400 m, 800 m, 1500 m, maratona<br />

Nuoto pinnato: 400 m e 800 m sub-200 m, 400 m, 800 m e 1500 m sup.<br />

Pattinaggio sul ghiaccio: 500 m, 1500 m, 3000 m, 5000 m, 10000 m<br />

Pattinaggio a rotelle: 500 m, 1000 m, 3000 m, 5000 m, 10000 m, 20000 m<br />

Pentathlon: corsa e nuoto<br />

Sci alpino: slalom gigante - super G Sci nordico: 15 km, 30 km, 50 Km Biathlon (sci-tiro)<br />

Triathlon classico


L’adulto/anziano cardiopatico<br />

DA VERIFICARE SEMPRE LA PRESENZA DI:<br />

•anamnesi cardiologica positiva per cardiopatia ischemica<br />

recente<br />

•ischemia residua;<br />

•scompenso cardiaco cronico;<br />

•aritmie in trattamento;<br />

•ipertensione arteriosa con evidenza di danno d'organo.<br />

RICORDARE CHE: nell'anziano la cardiopatia ischemica può<br />

manifestarsi con sintomi atipici, come dispnea o astenia, invece<br />

del classico dolore toracico anginoso. Pur tenendo conto di queste<br />

limitazioni possiamo affermare che nel soggetto anziano, in grado<br />

di raggiungere almeno l'85 % della sua FC massima


L’adulto/anziano con sindrome metabolica<br />

La sindrome metabolica è caratterizzata da ALMENO TRE dei seguenti<br />

fattori di rischio:<br />

Pressione arteriosa superiore a 130/85 mmHg<br />

Trigliceridi ematici superiori a 150 mg/dl<br />

Glicemia a digiuno superiore a <strong>11</strong>0 mg/dl<br />

Colesterolo HDL


COME DOSARE L’ATTIVITÀ FISICA IN SOGGETTI A RISCHIO<br />

CARDIOVASCOLARE?<br />

Per classificare l’attività fisica si usano parametri di facile rilevamento:<br />

LA FREQUENZA CARDIACA<br />

LA PRESSIONE ARTERIOSA<br />

LE INFLUENZE EMOZIONALI<br />

(percezioni di sforzo o fatica)<br />

Tali parametri infatti consentono, se correttamente utilizzati, di<br />

formulare un giudizio attendibile relativamente all’eventuale rischio<br />

cardiovascolare


MET = MULTIPLES OF RESTING DAILY LOAD<br />

È un indice della spesa energetica globale di un individuo che compie un’attività fisica<br />

1 MET= EQUIVALENTE METABOLICO CHE CORRISPONDE ALLA SPESA<br />

ENERGETICA A RIPOSO<br />

2METs<br />

3MET=<br />

CONSUMO METABOLICO DOPPIO RISPETTO A QUANTO VIENE<br />

CONSUMATO A RIPOSO<br />

CAMMINO IN PIANO<br />

(EX)=quantità dell’attività fisica<br />

È un indice dell’ammontare dell’esercizio<br />

Ex=(METs)×Tempo in Ore (hr).<br />

attività fisica a 3 METs per 1 ora: 3 METs × 1 ora = 3 Ex (METs·hour)<br />

attività fisica a 3 METs per 30 minuti : 6 METs × ½ ora = 3 EX (METs· ora )<br />

La quantità di attività fisica stimata come ideale è di 23 EX settimanali (tra le<br />

varie attività di moto)


Spesa energetica in alcune attività di moto<br />

Attività sportive<br />

Attività della<br />

Vita Quotidiana


Consumo in METS di alcune attività di moto<br />

1 MET: mangiare, vestirsi, lavoro a tavolino<br />

2 METS: fare la doccia<br />

3 METS: passeggiare in piano per 400 mt; lavori di casa leggeri<br />

(spazzare, passare l’aspirapolvere)<br />

4 METS: giardinaggio leggero (potare con attrezzi a motore,<br />

diserbare)<br />

5 METS: camminare velocemente (6 Km/h)<br />

6 METS: golf (9 buche portando le mazze); potare a mano<br />

7 METS: lavoro pesante, vangare, spalare la neve, portare 25 Kg in<br />

piano<br />

8 METS: spostare mobili pesanti, jogging, portare 10 kg per le scale<br />

9 METS: bicicletta su terreno vario, segare la legna, saltare la<br />

corda lentamente<br />

10 METS ed OLTRE: attività sportive impegnative


Recupero cardiaco attraverso il dosaggio dell’attività fisica<br />

Fase del ricovero<br />

Livello tempo tipo di attività<br />

di attività<br />

dall’evento<br />

0 0-24h *- riposo a letto<br />

*- alimentarsi e lavarsi i denti da solo<br />

1 2-3 gg *-seduto sulla sedia 30’x2 die<br />

(aumentare il tempo se tollerato)<br />

*-seduto al letto x mangiare<br />

2 dopo stent *-camminare dalla stanza al bagno<br />

*-bagno o doccia con assistenza<br />

3 4-5 gg *-camminare per un tratto di corridoio<br />

1/2 volte al giorno<br />

*-bagno o doccia con assistenza<br />

4 5-7 *-camminare per tutto il corridoio per<br />

quanto tollerato<br />

*-bagno o doccia con sorveglianza<br />

5 pre-dimissione *-livello 4 + 2 rampe di scale<br />

con assistenza


Assente<br />

Appena percettibile<br />

Leggera<br />

Elevata<br />

Molto elevata<br />

Estremamente<br />

elevata<br />

Riposo<br />

Molto debole<br />

Debole<br />

Moderato<br />

Intenso<br />

Molto intenso<br />

Estremamente<br />

intenso<br />

Scale di Borg – Freq. Cardiaca – Zone di rischio cardiaco<br />

BORG (C10) Intensità dello sforzo<br />

0.0 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 3.0 3.5 4.5 5.5 6.5 7.5 9.0 10.0 12.0<br />

60%<br />

70%<br />

80%<br />

90%<br />

%FC Max<br />

60 70 80 90 100 <strong>11</strong>0 120 130 140 150 160 170 180 190 200<br />

FC RPE (16 val) - Fatica (percezione soggettiva)<br />

Zona a basso rischio<br />

(anche in presenza di patologia)<br />

Zona a alto rischio<br />

(solo soggetti sani allenati)


Frrequenza cardiaca<br />

Condizionamento cardiaco<br />

Fc max = 220-età (M); 225-età (F)<br />

età<br />

Zona anaerobica: agonisti allenati<br />

Zona aerobica: allenamento resistenza<br />

Consumo lipidico<br />

Fitness aerobico


Recupero cardiaco attraverso il dosaggio dell’attività fisica<br />

Fase della dimissione<br />

lavoro al cicloergometro o su ergometro trasportatore<br />

1° mese: pedalata per circa 8 minuti due volte al giorno a 50 pedalate al minuto a 200<br />

kgm/min (33 W) di carico<br />

2° mese a 15 min con 60 pedalate al minuto e con un carico di 450 kgm/min (75 W).<br />

Dal 3°/4° mese lavoro giornaliero di 15 min a 60 pedalate al minuto e con un carico di 600<br />

kgm/min (100 W).<br />

cammino libero<br />

1° mese: cammino per 12 min e percorrendo in tale tempo circa 800 m in piano.<br />

2° mese percorrere in 20 min 2 km,<br />

Dal 3°/4° mese programma di mantenimento: camminare per 30 min percorrendo 3 km.<br />

Successivamente, ripresa di attività sportive che non comportino un dispendio superiore ai<br />

7-8 MET.


Spesa energetica e peso corporeo<br />

Formula semplice:<br />

Spesa energetica (Kcal)= 1,05 x Ex (mets x ora) x peso corporeo (Kg)<br />

PESO CORPOREO (Kg) 40 50 60 70 80 90<br />

Spesa Energetica (Kcal) 42 53 63 74 84 95

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