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«Die gerade Linie ist unterbrochen» - il portale di "rodoni.ch"

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accettato in massima, riservandomi la libertà <strong>di</strong> ritirarmi, qualora i progetti <strong>di</strong><br />

Roma si rivelassero più importanti. 74<br />

In questo periodo non soltanto attribuisce maggiore importanza a<br />

impegni concert<strong>ist</strong>i in Italia, 75 ma sembra anche riaffiorare <strong>il</strong> desiderio <strong>di</strong><br />

stab<strong>il</strong>irsi nella sua patria se gli venisse offerto un incarico prestigioso,<br />

come risulta da questa lettera al Serato: «Capirai che io non verrei a<br />

Roma per far ivi una parte secondaria e che sarebbe peccato <strong>di</strong><br />

sopprimere le mie capacità e possib<strong>il</strong>ità art<strong>ist</strong>iche, che ora si trovano nel<br />

loro pieno sv<strong>il</strong>uppo.» 76 La risposta <strong>di</strong> Serato sembra lasciare poche<br />

speranze: «L’ambiente musicale che qua si va formando, lo credo<br />

abbastanza buono ma si riuscirà a dare vita a tutte le buone<br />

intenzioni?» 77 Dalle <strong>ist</strong>ituzioni musicali italiane Busoni si attendeva, con<br />

trepidazione, un segno <strong>di</strong> riconoscimento del suo ruolo nell’ambito del<br />

rinnovamento della musica italiana. Questa speranza si sarebbe ben<br />

presto rivelata un’<strong>il</strong>lusione:<br />

«[...] mi addolora <strong>di</strong> esser tenuto lontano da un movimento <strong>di</strong> cui, per le mie<br />

massime musicali, dovrei trovarmi alla testa, mi addolora <strong>di</strong> vedere abbreviarsi<br />

<strong>di</strong> ora in ora <strong>il</strong> tempo, che la mia vita mi lascia a <strong>di</strong>sposizione per un tal compito,<br />

e temo che si faccia tar<strong>di</strong>. [...] Ma l'Italia, teme essa <strong>di</strong> compromettersi, quando<br />

si accinge a rendermi un po' <strong>di</strong> giustizia, così in parentesi?» 78<br />

Definitivamente accantonato <strong>il</strong> progetto <strong>di</strong> stab<strong>il</strong>irsi a Roma, torna a<br />

concentrare i suoi sforzi nell’organizzazione dell’attività concert<strong>ist</strong>ica per<br />

la primavera del ’16. Il 19 novembre può finalmente comunicare al Serato<br />

<strong>di</strong> essere riuscito «a d<strong>ist</strong>ribuire le date in modo da non mancare a nessun<br />

invito». 79<br />

I primi mesi dell’es<strong>il</strong>io in terra elvetica si snodano quin<strong>di</strong> nello sforzo <strong>di</strong><br />

abbattere la parete <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> isolamento e <strong>di</strong> dolore che la nuova<br />

situazione aveva innalzato. Il music<strong>ist</strong>a è proteso verso <strong>il</strong> futuro e aperto<br />

al mondo circostante: egli si sforza <strong>di</strong> ricreare una nuova rete <strong>di</strong> relazioni,<br />

74<br />

Lett. a Serato del 17.10.1915, n. 208, p. 303.<br />

75<br />

Cfr. anche la lett. al Serato del 13 novembre: «Naturalmente io preferirei Roma a<br />

tutto <strong>il</strong> resto, ed in caso <strong>di</strong> importanza maggiore, mi sbarazzerei anche <strong>di</strong> alcuni<br />

impegni in Isvizzera.» (Della Corte, appen<strong>di</strong>ce.)<br />

76<br />

Lett. del 7.10, n. 206, p. 300.<br />

77<br />

Mus ep. A. Serato 6, Busoni-Nachl. BII (23.10.1915).<br />

78<br />

Lett. a Serato del 17.10.1915, n. 208, p. 304, scritta dopo esser venuto a<br />

conoscenza della nomina <strong>di</strong> Casella ad insegnante <strong>di</strong> pianoforte a Santa Cec<strong>il</strong>ia.<br />

Ricorda <strong>il</strong> compositore torinese: «[...] Busoni mi lasciò mai indovinare <strong>di</strong> questo<br />

dolore che aveva arrecato al suo animo <strong>di</strong> italiano la mia nomina romana. Credo<br />

però che, anche se egli fosse stato chiamato a Roma, non vi sarebbe rimasto più a<br />

lungo che a Bologna, troppa essendo la d<strong>ist</strong>anza che <strong>di</strong>videva la sua mentalità così<br />

evoluta da quella dell’Italia <strong>di</strong> quei tempi.» (I segreti della giara, Firenze 1939, p.<br />

172.) L’atteggiamento contrad<strong>di</strong>torio <strong>di</strong> Busoni nei confronti delle sue <strong>ist</strong>ituzioni<br />

musicali italiane è provato anche dal fatto che egli aveva rifiutato questa stessa<br />

carica qualche settimana prima! (Cfr. supra, p. xx.) Quando Busoni prende in<br />

considerazione la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> un trasferimento a Roma, dopo la deludente<br />

esperienza bolognese, si ha l’impressione che avanzi richieste <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente<br />

accettab<strong>il</strong>i per l’Accademia <strong>di</strong> Santa Cec<strong>il</strong>ia, come se volesse, forse non del tutto<br />

consapevolmente, che esse fossero rifiutate.<br />

79<br />

Che non esclude l’Italia: «J’ai reçu et accepté un groupe d’invitations à Rome et<br />

à M<strong>il</strong>an, de façon que mon trava<strong>il</strong> se partagera entre la Suisse et l’Italie.» (Lett. a<br />

Ph<strong>il</strong>ipp del 20.11.1915, Mus. ep. F. B. 304c.)<br />

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