STORIA DELLA «RELIGIONE DELL'ARTE». - Il Covile
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Così corrotta e dannata sarà tutta l’arte che non<br />
si mette al servizio di una visione del mondo: il<br />
cattolicesimo prerinascimentale per il Lukasbund<br />
come la modernità con un’anima per il Futurismo.<br />
Ma i Nazareni non si limitano a intraprendere<br />
per primi queste guerre estetiche della modernità,<br />
fondano l’avanguardia come ordine religioso,<br />
carattere che resterà impresso a ogni corrente<br />
che faccia tabula rasa dell’arte prima di lei e<br />
accanto a lei, anche di quelle che si ispirano a<br />
principi del tutto atei. Perché gli avanguardisti<br />
sono monaci di una religione dell’arte che si<br />
afferma quando il cristianesimo sembra subire i<br />
più duri colpi della storia. Non è un caso allora<br />
che proprio nella Roma cattolica, dove surrettiziamente<br />
(e inconsapevolmente), i Lukasbrüder<br />
introducono questa religione dell’arte, appaiano<br />
le prime icone di un simile culto. <strong>Il</strong> primitivismo<br />
dei neoquattrocenteschi diventa arma contro la<br />
storia, volontà di percorrere al contrario l’umana<br />
storia (così come altri, più tardi, tenteranno di<br />
accelerarla in avanti), ma il revival nasconde il<br />
nuovo, nulla forse più anticattolico dell’entusiasmo<br />
di questi pittori romantici che pensano di<br />
reinventare la tradizione a loro piacimento, che<br />
confondono Novalis con i Padri della Chiesa e