STORIA DELLA «RELIGIONE DELL'ARTE». - Il Covile
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Fin dall’inizio, la cultura romantica tedesca<br />
tendeva alla sinestesia, alla prosa musicale o alla<br />
pittura poetica. Runge sognava un’opera d’arte totale,<br />
con i quadri esposti alle pareti mentre nella<br />
stessa sala un’orchestra avrebbe eseguito una ‹colonna<br />
sonora› di questa pittura e Ludwig Tieck<br />
declamato poesie ispirate alle opere circostanti.<br />
Nel salotto del conte Filkenstein, amico dei<br />
romantici di Dresda, il giovane Runge ascoltò<br />
l’esecuzione dei concerti delle Quattro stagioni di<br />
Vivaldi. <strong>Il</strong> fratello Daniel, anni dopo, ne rievocherà<br />
l’entusiasmo. <strong>Il</strong> veneziano stabiliva delle<br />
affinità tra la sua musica e i ritmi dell’anno, il pittore<br />
tedesco meditava sulle assonanze tra le tonalità<br />
cromatiche e le tonalità musicali, in anticipo<br />
sulle alchimie di Marc e di Klee. Runge pensava a<br />
delle sinfonie visive, sinfonie filosofiche. Un sistema<br />
di corrispondenze segrete tra le stagioni dell’anno,<br />
le ore del giorno, le età dell’uomo. Elabora<br />
un ciclo di Jahrzeiten e di Weltzeiten. Prova a<br />
rappresentare il tempo nei quadri e perciò le tele<br />
delimitate da cornici non gli bastano. I paesaggi<br />
romantici del cuore adesso fuoriescono dalle singole<br />
opere. Teorizza a lungo per mettere in scena<br />
la titanica cattura dell’universo, del tempo,<br />
della vita. Goethe, in una lettera al pittore, dice