STORIA DELLA «RELIGIONE DELL'ARTE». - Il Covile
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! 60 $<br />
menta anche lui sul fatto che non si possa tornare<br />
indietro, neppure se si fosse Raffaello redivivo,<br />
perché si è figli del proprio tempo e questo tempo<br />
moderno impone di separarsi dal passato, di<br />
frantumare la continuità delle generazioni e di<br />
credere solo al futuro, futuro che in un attimo è<br />
già nei rifiuti del passato, secondo la grande intuizione<br />
di von Baader. «Ogni epoca imprime a<br />
tutto la sua impronta», il marchio di una finora<br />
sconosciuta schiavitù viene imposto dal romanticismo<br />
all’umanità occidentale. Di questa lotta<br />
mortale con il passato, Friedrich parla con parole<br />
chiare:<br />
Si combatte una guerra eterna contro il tempo,<br />
giacché laddove nel mondo qualcosa di<br />
nuovo cerca di assumere forma, per quanto<br />
sia vero e bello viene contrastato dal vecchio,<br />
dall’esistente e solo con la lotta e la contesa<br />
può farsi spazio e affermarsi, finché non subirà<br />
l’assalto di qualcosa di più nuovo, a cui dovrà<br />
cedere. 33<br />
<strong>Il</strong> mulino del tempo tutto macina, l’arte che<br />
sembrava echeggiare l’eternità del divino si fa ora<br />
effimera schiava del tempo, ma non del presente,<br />
che solo in quanto immagine quotidiana del-<br />
33 Ivi, pp. 47–48.