STORIA DELLA «RELIGIONE DELL'ARTE». - Il Covile
STORIA DELLA «RELIGIONE DELL'ARTE». - Il Covile
STORIA DELLA «RELIGIONE DELL'ARTE». - Il Covile
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
! 58 $<br />
Friedrich, l’eremita romantico, non teme di<br />
confrontarsi anche con l’aspetto sociologico della<br />
faccenda. <strong>Il</strong> numero degli studenti di arte cresce<br />
sempre più, che ne sarà di loro quando entreranno<br />
nella professione? <strong>Il</strong> fattore quantitativo<br />
diventa d’altronde un elemento essenziale della<br />
crisi dell’arte tradizionale. Fuori del numerus clausus<br />
delle botteghe d’arte, divenuta una libera<br />
professione, dove non si viene selezionati in base<br />
al talento ma accolti per libera volontà di ‹essere<br />
artisti›; è naturale poi che questo esercito di pittori,<br />
scultori, architetti combatta la sua prima<br />
battaglia nella concorrenza, e si formino perciò<br />
battaglioni di avanguardia che con teorie e pratiche<br />
stravaganti si vogliono distinguere dal resto<br />
delle truppe. «Alla base di tutto ciò non c’è forse<br />
un’ambizione sbagliata?» si chiede Friedrich. Nei<br />
tanti nuovi mestieri che stanno rubando le braccia<br />
all’agricoltura — come si diceva un tempo,<br />
quando appunto l’agricoltura imperava — avanza<br />
ora anche quello dell’artista. Nel giro di due secoli,<br />
i mestieri ‹creativi› incideranno notevolmente<br />
nelle percentuali delle popolazioni occidentali,<br />
con un indotto che gareggia con la vecchia<br />
industria pesante, in un intreccio con moda,<br />
media, turismo, ecc. Ma questo è il nostro tempo.