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AURICCHIO - INDAGINI PICCANTI - Giulemanidallajuve

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<strong>AURICCHIO</strong> – <strong>INDAGINI</strong> <strong>PICCANTI</strong> www.giulemanidallajuve.com<br />

questa telefonata si fa riferimento alle attività di ammonizione ed espulsione comminate nel corso<br />

della partita e in particolar modo nella parte finale, dove ha espulso Vignaroli, calciatore del<br />

Parma. Testualmente dice: “No ha fatto lo st***do alla fine Vignaroli, l'ho considerato espulso<br />

perché mi ha minacciato. Poi è venuto Cinquini che mi dice, 'senta però una partita così ci vuole un<br />

minimo di buon senso. Ho finito la partita adesso vado a fare lo spareggio, ho cinque squalificati'. E<br />

io gli ho detto, 'E allora, è un problema mio?'». Segue la lettura della conversazione. «Quindi<br />

l'attività che è stata fatta è sulla base delle attività sanzionatorie comminate da De Santis nel corso<br />

della partita. Sanzioni che incidono sull'andamento della partita»<br />

Gallinelli: «Incidono su tutti i campionati, anche su quello in corso. La domanda è se avete<br />

riscontrato attività fraudolente da parte di De Santis. Quanto riferito da De Santis,<br />

corrisponde al referto arbitrale?».<br />

Auricchio: «Sì sì»<br />

Gallinelli: «Dalla visione della partita ha rilevato che De Santis ha ammonito un calciatore<br />

scrivendo nel referto che ha colpito un avversario, ma non ha colpito nessuno? E il referto è quindi<br />

non compatibile con il regolamento?»<br />

Auricchio: «No».<br />

Gallinelli: «Poi se il tribunale mi autorizza, ho prodotto i filmati, possiamo vederli e commentarli<br />

con il teste. Però che si addebiti a De Santis attività fraudolenta sulla base di ipotesi astratte».<br />

Casoria: «Queste dissonanze non le ha rilevate».<br />

Gallinelli: «Ricorda se notò un comportamento da parte dei giocatori del Lecce nella parte finale<br />

della partita?»<br />

Auricchio: «Anomalo in che senso?»<br />

Gallinelli: «Lei ha ascoltato Zeman?»<br />

Auricchio: «Sì».<br />

Si ripercorre un elemento già analizzato durante i precedenti controesami: il disimpegno dei leccesi<br />

e dei parmensi oltre alla reazione di Zeman.<br />

Gallinelli: «Questo dipendeva dal comportamento dell'arbitro?»<br />

Auricchio cerca di svicola poi ammette: «Sì, sono i giocatori».<br />

Gallinelli: «Lei dice che De Santis aveva interesse che il risultato di pareggio permanesse. Quanti<br />

minuti di recupero ha dato?»<br />

Auricchio: «Tre minuti al primo tempo e quattro al secondo».<br />

Anche qui si ripete quanto già detto e cioè che nel recupero il Parma andò vicinissimo al gol.<br />

Auricchio: «Il recupero è piuttosto oggettivo. Non è stato finalizzato a...» In pratica uno si adopera<br />

per novanta minuti al fine delinquenziale e poi fa in modo di buttare tutto alle ortiche con il<br />

recupero, quando poi non ci sarebbero più opportunità di rimediare?<br />

In realtà, come fa notare il difensore dell'ex fischietto, essendo state solo due le sostituzioni, il<br />

recupero poteva essere anche inferiore.<br />

Il sistema di "autocontrollo"<br />

L'avvocato Gallinelli attinge ancora alla informativa del 2 novembre 2005: «”Il sistema di<br />

autocontrollo, sospensione di uno o più turni, arbitraggio di partite di minor interesse, relegazione<br />

al ruolo di quarto arbitro, note caratteriali a fine campionato positive o negative, sono gestite in<br />

totale discrezionalità dai due designatori e concretizzano ormai da lunghi anni i necessari<br />

strumenti di coazione psicologica che comprimono ogni autonomia decisionale in capo al singolo<br />

arbitro interessato”. Lei ha notato nel corso della partita Lecce–Parma una compressione<br />

dell'autonomia decisionale di De Santis? Avete analizzate altre partite di De Santis?»<br />

Auricchio: «Sono state comminate ammonizioni, come da referto aveva le motivazioni per farlo»<br />

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