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AURICCHIO - INDAGINI PICCANTI - Giulemanidallajuve

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<strong>AURICCHIO</strong> – <strong>INDAGINI</strong> <strong>PICCANTI</strong> www.giulemanidallajuve.com<br />

volta che si attivava un'intercettazione a fibra ottica (gestore sfugge), è più conveniente<br />

permanentemente lasciare in collegamento queste due strutture con la procura con il collegamento<br />

in fibra ottica…», giustificandola come una scelta di carattere economico.<br />

Prioreschi chiede la verifica di alcuni documenti.<br />

Prioreschi: «Il pm autorizza per l'utilizzo del sistema(?) Per l'esecuzione delle intercettazioni del<br />

decreto 2614 (15 utenze)».<br />

Auricchio: «Bisognerebbe vedere il 2614 a cosa fa riferimento per rispondere alla sua<br />

osservazione».<br />

L'avvocato fa presente che «il giorno prima e per lo stesso decreto», (2614) era stato già autorizzato<br />

al riascolto e chiede spiegazioni. «L'11 viene autorizzato al riascolto e si fa con il collegamento in<br />

fibra ottica e pc portatile, il server non serve, quello serve in procura. Il 03.10 l'installazione dello<br />

stesso server. Il giorno prima lei già era stato autorizzato al riascolto e in questo provvedimento<br />

non si fa riferimento a sistemi da installare, ritengo perchè non servivano».<br />

Auricchio risponde che, «siccome le intercettazioni sono state disposte da Napoli, a Napoli<br />

abbiamo chiesto le intercettazioni (doc.6). Il pm di Napoli dispone le intercettazioni e delega per le<br />

esecuzioni gli uffici della sezione "rono" di Roma, ed indica il sistema "sito" a cui lei faceva<br />

riferimento. In questo caso, come da documento 8–9 invece, noi quando scriviamo, scriviamo<br />

autorizzazione è perché Roma voleva la nostra richiesta per essere autorizzato il nostro riascolto<br />

(sito)».<br />

Prioreschi: «La autorizza ad installare 18 linee. Perché installare 18 linee?»<br />

Auricchio risponde che il problema è di «ordine amministrativo, un problema di autorizzazione alla<br />

spesa. Napoli mi autorizza ed evidentemente occorreva la nostra richiesta e non l'iniziativa del pm<br />

perché il riascolto esula in termini di spesa dalle intercettazioni. Una cosa le intercettazioni, una<br />

cosa è il riascolto. Occorreva stabilire, in termini di pagamento chi lo doveva pagare, se Napoli o<br />

Roma ed in termini pratici dovevano essere loro a chiederlo (il decreto è quello che nasce dalla<br />

nostra richiesta di intercettazione)».<br />

Dopo questo scambio, sono iniziate le intercettazioni, in data 11.10.<br />

Prioreschi: «Se lei va all'allegato, vede che c'è un'altra autorizzazione del pm del 06.10. Questa si<br />

riferisce alla prima richiesta: vi autorizzano ad installare una linea per effettuare il riascolto. Mi<br />

spiega perché nel decreto del 06.10 con una linea e in quella del 5 novembre sono necessarie 18<br />

linee?»<br />

Auricchio spiega che è un problema di spesa: «anche se tecnicamente ha una linea, devo pagare 18<br />

intercettazioni effettuate e 18 sistemi di riascolto». La richiesta è stata fatta a Napoli per la titolarità<br />

e perché il problema della spesa era incardinato proprio presso la procura di Napoli<br />

L'avvocato si rivolge al teste dicendo che «non è in grado di spiegare», il teste che ripete che «dal<br />

punto di vista tecnico non c'é differenza. Intercettiamo dei telefoni con decreto autorizzativo ed<br />

abbiamo utilizzato il metodo del rilancio del segnale». Prosegue: «Il server è permanentemente in<br />

procura».<br />

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