20.11.2014 Views

Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Sembrano quindi essere le famiglie consumatrici il vero problema <strong>del</strong> risparmio in Italia.<br />

Nel corso degli ultimi 17 anni esse sono state infatti le uniche ad aver ridotto in maniera consistente la quota di reddito<br />

destinata al risparmio, determinando quindi una sostanziale riduzione <strong>del</strong> loro risparmio e di conseguenza <strong>del</strong> risparmio<br />

nazionale.<br />

Proviamo ora a vedere se questo trend viene confermato da altre importanti economie avanzate oppure se è peculiare<br />

<strong>del</strong>l’Italia.<br />

La Figura 3 considera il tasso di risparmio lordo <strong>del</strong>le famiglie (consumatrici e produttrici) 4 per i più importanti paesi Europei<br />

e gli Stati Uniti.<br />

Figura 3:<br />

<strong>Risparmio</strong> lordo <strong>del</strong>le<br />

famiglie in % al reddito<br />

lordo disponibile<br />

Elaborazione <strong>UniCredit</strong>/Pioneer<br />

Investments su dati Eurostat, Istituti di<br />

statistica nazionali<br />

in % al reddito lordo disponibile<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

1995<br />

1996<br />

1997<br />

1998<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012E<br />

Austria Francia Germania Italia<br />

Spagna Regno Unito Stati Uniti<br />

Dal confronto internazionale sembra filtrare qualche spiraglio di luce: il saggio di risparmio lordo <strong>del</strong>le famiglie italiane,<br />

pur essendosi ridotto nel tempo, risulta infatti ancora in media con le principali economie sviluppate. Tra l’altro, sebbene<br />

le nostre stime ci portino a pensare ad un’ulteriore riduzione nel 2012 (dal 12% di fine 2011 all’11,3%), l’Italia rimane<br />

relativamente nella media.<br />

Uno sguardo al quadro generale (Figura 3) permette di notare che negli ultimi 5 anni sembrano essersi formati tre gruppi di<br />

nazioni ben distinti:<br />

a) paesi dal risparmio stabile, dove troviamo Francia e Germania, caratterizzati da un tasso di risparmio <strong>del</strong>le famiglie che<br />

non ha subito significative variazioni nel tempo e che si mantiene ben al di sopra <strong>del</strong> 15%;<br />

b) paesi con il risparmio in visibile calo, dove troviamo Italia e Austria, accomunati dal 2007 in poi da una propensione al<br />

risparmio in progressiva discesa e ora attorno al 12-13% <strong>del</strong> reddito disponibile;<br />

c) paesi storicamente poco risparmiatori che però sono tornati a risparmiare di recente, in questo gruppo si collocano le<br />

economie anglosassoni. A partire dal 2008 le famiglie, di colpo meno ricche e con aspettative di reddito meno rosee, hanno<br />

invertito la tendenza riportandosi a livelli di risparmio comparabili a quelli <strong>del</strong>la seconda metà degli anni ’90. Questa tendenza<br />

è stata probabilmente rafforzata dal vistoso restringimento <strong>del</strong>l’offerta di credito che ha reso più difficoltoso accendere nuovi<br />

prestiti.<br />

4<br />

Non essendo disponibili per tutti i paesi dati disaggregati relativi alle sole famiglie consumatrici, il confronto viene effettuato sul totale famiglie (consumatrici e produttrici),<br />

includendo anche gli enti senza scopo di lucro. Per il resto <strong>del</strong>la pubblicazione, ove non specificato, il dato relativo alle famiglie si intende comprensivo di questi tre aggregati.<br />

14

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!