Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews
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Figura 26:<br />
Evoluzione <strong>del</strong>la performance<br />
cumulata per<br />
strumento dal 2006 al<br />
2011<br />
110<br />
100<br />
90<br />
80<br />
Fonte: Elaborazione <strong>UniCredit</strong>/Pioneer<br />
Investments su dati Banca d’Italia<br />
70<br />
60<br />
50<br />
2006 2007 2008 2009 2010 2011<br />
Moneta e depositi<br />
Obbligazioni<br />
Azioni<br />
Fondi comuni<br />
Assicurazioni e fondi pensione<br />
Per meglio capire le ragioni <strong>del</strong>la sottoperformance <strong>del</strong>le attività finanziarie <strong>del</strong>le famiglie italiane dal 2008 ad oggi, abbiamo<br />
guardato all’evoluzione dei singoli strumenti. La Figura 26 in particolare evidenzia l’effetto <strong>del</strong>la performance sull’andamento<br />
<strong>del</strong> valore <strong>del</strong>le singole classi di attività 30 . Da questo grafico sembra evidente che la performance negativa di azioni (e<br />
soprattutto <strong>del</strong>le partecipazioni), oltre che <strong>del</strong>le obbligazioni, spiegano buona parte <strong>del</strong>la riduzione di valore <strong>del</strong>le attività<br />
finanziarie complessive <strong>del</strong>le famiglie. Ponendo pari a 100 il totale <strong>del</strong>le azioni nel portafoglio <strong>del</strong>le famiglie a fine 2006,<br />
ed escludendo qualunque effetto derivante da nuovi flussi in entrata e uscita, a fine 2011 tale ammontare era sceso a 60,<br />
mentre per le obbligazioni era pari a 90.<br />
Anche i fondi comuni hanno registrato una sostanziale riduzione di valore nel corso <strong>del</strong>la crisi <strong>del</strong> 2008, a causa <strong>del</strong>la cattiva<br />
performance <strong>del</strong>le attività sottostanti. Tuttavia già nel 2009 erano risaliti e a fine 2011 avevano quasi recuperato tutte le<br />
perdite. Un po’ meglio è andata anche per le assicurazioni e i fondi pensioni, meno investiti dalla crisi 2008, ma anche con<br />
minore potenziale di recupero nella fase successiva, che comunque si attestavano sopra il livello di 100 a fine 2011. Infine,<br />
sostanzialmente pari a zero il rendimento <strong>del</strong>la liquidità.<br />
In sintesi, il quadro che sembra emergere dall’analisi degli stock è quello di una sostanziale solidità <strong>del</strong>le famiglie italiane che<br />
appaiono meno indebitate rispetto ad altri paesi e con ancora un ragguardevole stock di ricchezza accumulata. Tale ricchezza<br />
si è però ridotta nel tempo e maggiormente rispetto ad altri paesi, anche a causa <strong>del</strong> diverso mix di prodotti in portafoglio.<br />
Preoccupazione desta soprattutto la scarsa diversificazione e il peso molto basso dei fondi pensione, per i quali le famiglie<br />
italiane sembrano forse non averne ancora capito appieno l’importanza.<br />
30<br />
In sostanza abbiamo scorporato dalla variazione annuale totale <strong>del</strong>le attività l’effetto relativo agli afflussi o deflussi di nuovo risparmio e isolato l’effetto <strong>del</strong>la performance nel<br />
determinare la variazione degli assets nel tempo. Essendo calcolato per differenza e su un arco temporale abbastanza lungo (un anno) l’effetto potrebbe includere un errore di<br />
misura.<br />
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