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Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

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L’implicazione a livello aggregato è che il tasso di risparmio di una nazione è implicitamente legato alla struttura demografica<br />

e alla speranza di vita degli individui che la compongono. Economie con strutture demografiche diverse possono (e,<br />

anzi, dovrebbero) mostrare un tasso di risparmio aggregato diverso, anche nel caso in cui fossero popolate da individui<br />

perfettamente identici (però con età medie diverse).<br />

Sebbene la versione originale <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo di Modigliani sia stata successivamente modificata ed arricchita 6 restano valide le<br />

sue principali implicazioni così come resta valido il suo approccio di base, secondo il quale per capire le scelte di risparmio di<br />

una nazione non basta guardare al reddito e alla ricchezza considerandoli come elementi a sé stanti ma è necessario tener<br />

conto <strong>del</strong>la complessità <strong>del</strong>le dinamiche individuali nel tempo.<br />

Veniamo ora ad un tema forse più rilevante per la nostra analisi: è davvero così importante il risparmio nazionale per la<br />

crescita di un’economia?<br />

Sebbene da più parti venga avocata la rilevanza e la necessità <strong>del</strong> risparmio, da un lato prettamente teorico elevati livelli<br />

di risparmio non necessariamente generano crescita e prosperità. Anzi, in alcuni casi e sotto determinate condizioni, una<br />

riduzione <strong>del</strong> saggio di risparmio nazionale potrebbe portare l’economia di un paese verso un sentiero di crescita più elevato<br />

nel lungo periodo. Tra l’altro, l’impatto positivo <strong>del</strong> risparmio è funzione anche <strong>del</strong>la presenza (o meno) di un insieme di<br />

politiche atte a favorirne la canalizzazione verso gli investimenti più produttivi 7 .<br />

Se poi passiamo alle evidenze empiriche, ad oggi, non è stato univocamente dimostrato un effettivo impatto <strong>del</strong> risparmio<br />

nazionale sulla crescita economica di un paese. E’ vero che paesi ad elevata crescita tendono a mostrare ex-post elevati saggi<br />

di risparmio nazionale, tuttavia sembra essere la crescita a determinare un maggior risparmio e non viceversa.<br />

Inoltre, nel caso di economie aperte con libertà di movimento nel mercato dei capitali, la crescita può anche essere finanziata<br />

dal risparmio estero, il quale, contribuendo a finanziare gli investimenti nazionali, rende meno importante il ruolo <strong>del</strong><br />

risparmio <strong>del</strong>le famiglie.<br />

Su questo punto vanno chiariti però un paio di aspetti. Il primo riguarda le condizioni necessarie per attrarre investimenti<br />

esteri, mentre il secondo riguarda le condizioni per le quali risulta effettivamente conveniente indebitarsi con l’estero.<br />

La disponibilità di capitale da parte di investitori esteri dipende da numerosi fattori. Per prima cosa bisogna valutare la<br />

convenienza/redditività attesa degli specifici impieghi nazionali rispetto al resto <strong>del</strong> mondo e, in secondo luogo, vanno<br />

considerate le condizioni generali in cui versa il paese. Il livello di corruzione, il peso <strong>del</strong>la burocrazia, l’efficienza ed efficacia <strong>del</strong><br />

sistema giudiziario, oltre alle variabili più propriamente economiche (facilità di accesso ai mercati, presenza di infrastrutture,<br />

stabilità macroeconomica, ecc…) risultano fondamentali nell’attrarre investimenti esteri. In mancanza di queste condizioni è<br />

difficile convogliare verso il paese una quantità adeguata di risorse estere.<br />

Inoltre, gli investimenti esteri possono rivelarsi un’arma a doppio taglio. Nel lungo periodo, infatti, l’efficienza con la quale il<br />

risparmio estero viene convertito in investimenti interni diventa cruciale per la sostenibilità <strong>del</strong> deficit <strong>del</strong>le partite correnti<br />

<strong>del</strong>la bilancia dei pagamenti.<br />

La convenienza di un aumento <strong>del</strong> debito con l’estero è legata quindi alla possibilità di accrescere l’export futuro o di generare<br />

elevati futuri rendimenti reali <strong>del</strong> capitale domestico.<br />

6<br />

Ulteriori elementi spesso aggiunti nei mo<strong>del</strong>li di ciclo vitale sono: il desiderio di lasciare un’eredità, la struttura demografica <strong>del</strong>la famiglia e le sue dinamiche, l’incertezza<br />

sull’andamento dei redditi futuri e l’offerta di lavoro, l’acquisto di beni durevoli e in particolar modo <strong>del</strong>la casa, gli obiettivi precauzionali e, non da ultimo, la presenza di un sistema<br />

di previdenza pubblica e il suo livello di generosità. Tutti questi fattori possono influire in maniera più o meno importante sull’andamento <strong>del</strong> tasso di risparmio aggregato <strong>del</strong>le<br />

famiglie.<br />

7<br />

L’allocazione efficiente <strong>del</strong>le risorse non è un processo totalmente spontaneo (come potrebbero sostenere alcuni), ma dipende anche da quanto è recettivo un sistema economico.<br />

Fattori quali l’investimento in educazione, la presenza di un mercato finanziario sviluppato e, non da ultimo, la presenza di politiche fiscali prudenti da parte dei governi non sono<br />

<strong>del</strong> tutto irrilevanti.<br />

17

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