20.11.2014 Views

Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Guardando ora al solo risparmio finanziario, per poter avere un quadro di insieme più completo abbiamo confrontato<br />

l’andamento <strong>del</strong> risparmio finanziario lordo <strong>del</strong>le famiglie come quota <strong>del</strong> reddito disponibile a livello internazionale. I dati<br />

sono presentati in Figura 15.<br />

A prescindere dalla elevata variabilità che caratterizza la grandezza, sia nel confronto temporale che tra paesi, ciò che<br />

emerge con chiarezza è come il 2008 abbia segnato per tutti un punto di rottura, in seguito al quale si è assistito ad un calo<br />

generalizzato di flussi verso le attività finanziarie. Negli anni immediatamente successivi vi è stato un rimbalzo, ma in media<br />

i nuovi investimenti in attività finanziare sono rimasti ben al di sotto i livelli medi pre-crisi.<br />

La diminuzione dei flussi di risparmio <strong>del</strong>le famiglie verso i prodotti finanziari è stata meno drammatica in Germania e Francia,<br />

le economie “forti” <strong>del</strong>l’area euro, caratterizzate da un livello di risparmio finanziario in percentuale al reddito disponibile<br />

superiore all’8% ancora nel 2011. Per il resto dei paesi i flussi di risparmio finanziario sono rimasti sotto quota 5% <strong>del</strong> reddito<br />

disponibile nel 2011, con un minimo <strong>del</strong> 2% in Spagna.<br />

Comunque, nonostante la grave crisi di fiducia attraversata dalle istituzioni finanziarie tra il 2008 e 2009, il risparmio<br />

finanziario è rimasto sempre in territorio positivo. Le famiglie quindi hanno continuato e continuano, sebbene in misura<br />

minore ad investire in attività finanziarie.<br />

Il 2012 probabilmente sarà un altro anno difficile, soprattutto per Italia e Spagna, dove peseranno ancora gli effetti <strong>del</strong>le crisi<br />

<strong>del</strong> debito europeo, ma non ci aspettiamo in ogni caso deflussi, anche se bisognerà attendere qualche anno prima di poter<br />

sperare di tornare ai livelli pre 2008.<br />

Figura 16:<br />

Nuovo indebitamento<br />

<strong>del</strong>le famiglie in % al<br />

reddito lordo disponibile<br />

Fonte: Elaborazione <strong>UniCredit</strong>/Pioneer Investments<br />

su dati Eurostat, OECD, Banche<br />

Centrali ed Istituti di statistica nazionali<br />

in % al reddito lordo disponibile<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

-5%<br />

1995<br />

1996<br />

1997<br />

1998<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012E<br />

Austria Francia Germania Italia<br />

Spagna Regno Unito Stati Uniti<br />

Stabilito che le famiglie hanno ridotto l’acquisto di attività finanziarie dal 2008 in poi, cosa è successo all’indebitamento?<br />

Sembrerebbe anch’esso essere diminuito in maniera sostanziale.<br />

Al minore risparmio indirizzato verso strumenti finanziari si è associata una riduzione ancora più significativa <strong>del</strong>l’accensione<br />

31

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!