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Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

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1.5 QUANTO SI DOVREBBE RISPARMIARE?<br />

A livello individuale la scelta di come e quanto risparmiare è tra le decisioni più difficili alle quali si possa pensare ed è<br />

comprensibile quindi che si possano compiere degli errori di valutazione.<br />

Innanzitutto, numerose sono le ragioni per cui si risparmia. Tanto per citarne alcune, si risparmia per l’acquisto di una casa<br />

o di beni durevoli, per la propria famiglia e l’educazione dei figli, per la vecchiaia, per eventuali spese sanitarie, per avere un<br />

gruzzolo da far fruttare e su cui contare in caso di eventi imprevisti o, più in generale, per cautelarsi per il futuro.<br />

Per capire quanto accantonare oggi si devono considerare un’enormità di fattori, molti per lo più incerti. Le esigenze di<br />

consumo presenti vanno contemperate con quelle future, facendo una valutazione di come potrebbe evolversi nel tempo il<br />

reddito e in generale la condizione economica <strong>del</strong>la famiglia. Questo per un orizzonte temporale non di pochi mesi, ma di<br />

tutta una vita. Nulla di banale!.<br />

E’ naturale che si tenda a superare questa complessità eccessiva con espedienti o, nella peggiore <strong>del</strong>le ipotesi, rinviando il<br />

problema.<br />

C’è chi, quando è incapace di processare tutte le informazioni, alza le spalle e “tira a caso”; chi tende a seguire quello che<br />

consigliano gli amici o il gruppo (se lo fanno tutti ci sarà pure un motivo); chi ancora rimane paralizzato e decide di non<br />

decidere. Questo comportamento non è esclusivo degli italiani ma generale degli esseri umani e porta a prendere decisioni,<br />

anche in materia economica, seguendo più le emozioni piuttosto che ragionamenti logici. Maggiore è la complessità e più<br />

si tende a dar retta all’intuito e alle emozioni. Nulla di male, tuttavia, una maggiore informazione ed educazione finanziaria<br />

potrebbero essere d’aiuto, soprattutto per accrescere quanto meno la consapevolezza di quelle che potrebbero essere le<br />

conseguenze <strong>del</strong>le scelte che si compiono.<br />

Studi riguardanti l’educazione finanziaria ed economica hanno riscontrato che buona parte degli individui possiede una<br />

scarsa conoscenza dei concetti finanziari di base, ponendo seri dubbi sull’effettiva capacità di comprendere a fondo tutte<br />

le implicazioni relative alle scelte in materia pensionistica 14 . Tra l’altro individui caratterizzati da un livello più elevato di<br />

conoscenza finanziaria sembrano essere in grado di pianificare meglio per la loro pensione, meno influenzati dalle scelte di<br />

parenti, amici o colleghi.<br />

Una maggiore preparazione economico-finanziaria appare quindi più come una scelta di buon senso che altro; portando, in<br />

linea di massima, a scelte più consapevoli e migliori per il proprio futuro.<br />

Inoltre, analisi effettuate su un campione di clienti <strong>UniCredit</strong> hanno mostrato come siano proprio gli individui caratterizzati<br />

da un maggior livello di educazione finanziaria che prima di prendere decisioni in ambito finanziario, ricorrono con maggiore<br />

frequenza al parere di consulenti ed esperti <strong>del</strong> settore. Gli individui con scarsa istruzione economica, invece, a parità di altre<br />

condizioni (in particolare reddito e ricchezza), tendono ad avere comportamenti più estremi: o <strong>del</strong>egano tutto al consulente<br />

finanziario o si basano solo sul “fai da te” 15 .<br />

Assodato che l’educazione finanziaria possa essere d’aiuto, come si potrebbe veicolare in maniera soddisfacente i concetti di<br />

base al maggior numero possibile di persone?<br />

14<br />

Per un maggior approfondimento sul tema si veda Lusardi e Mitchell ed. (2011) “Financial Literacy: Implications for Retirement Security and the Financial Marketplace” Oxford<br />

University Press.<br />

15<br />

Per maggiori approfondimenti si veda Calcagno e Monticone (2011) “Financial literacy and the demand for financial advice”.<br />

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