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Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

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2.2 NON E’ ORO TUTTO QUEL CHE LUCCICA<br />

I dati 2011 relativi alla ricchezza <strong>del</strong>le famiglie fotografano dunque un paese tutt’ora tra i più ricchi <strong>del</strong>le economie<br />

occidentali. Tuttavia, gli italiani risultano essere meno benestanti rispetto al recente passato e diverse sono le criticità che<br />

stanno emergendo.<br />

Figura 22:<br />

Ricchezza netta (reale e<br />

finanziaria) <strong>del</strong>le famiglie<br />

normalizzata ai<br />

livelli <strong>del</strong> 1995 (prezzi<br />

costanti 2011)<br />

Fonte: Elaborazione <strong>UniCredit</strong>/Pioneer Investments<br />

su dati Eurostat, OECD, Banche<br />

Centrali ed Istituti di statistica nazionali<br />

in % <strong>del</strong>la ricchezza netta <strong>del</strong> 1995<br />

240<br />

220<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

1995<br />

1996<br />

1997<br />

1998<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012E<br />

Francia Germania Italia Regno Unito Stati Uniti<br />

La Figura 22 mostra l’andamento in termini reali <strong>del</strong>la ricchezza netta <strong>del</strong>le famiglie dal 1995 ad oggi. Valutando tutto ai<br />

prezzi <strong>del</strong> 2011 e facendo a 100 il totale <strong>del</strong>la ricchezza netta nel 1995, si scopre che nell’arco degli ultimi 17 anni le famiglie<br />

italiane hanno visto crescere complessivamente il proprio patrimonio <strong>del</strong> 40%, che corrisponde ad un tasso medio annuo <strong>del</strong><br />

2,1%, inclusivo sia <strong>del</strong>l’effetto derivante dall’apporto nel tempo di nuovi flussi di risparmio sia <strong>del</strong>la performance degli stock<br />

in essere (questo al netto <strong>del</strong>l’inflazione per il periodo, pari ad un 2,3% medio annuo).<br />

Un risultato ragguardevole se si considera che tre grandi crisi si sono abbattute durante il periodo considerato. Resta però<br />

un po’ l’amaro in bocca nel vedere che siamo tra i paesi che sono cresciuti di meno. La ricchezza degli italiani non ha subito<br />

forti fluttuazioni nel tempo, come accaduto invece e in special modo alle famiglie inglesi o americane; tuttavia, forse proprio<br />

a causa <strong>del</strong>la sottoesposizione alle attività con più potenziale di apprezzamento, quali le azioni quotate e il gestito in genere,<br />

le famiglie italiane hanno anche perso la possibilità di avvantaggiarsi <strong>del</strong>le ripetute fasi di rally dei mercati.<br />

Proviamo ora a far luce su questo aspetto guardando nel dettaglio l’andamento distinto di ricchezza finanziaria, reale e <strong>del</strong>le<br />

passività.<br />

Cominciamo con le attività reali.<br />

Esse, secondo i dati forniti da Banca d’Italia, erano composte per l’84% da abitazioni, il 6% da altri immobili, il 4% da terreni,<br />

il 2% da oggetti di valore e il restante 4% da macchinari, impianti e attrezzature 23 . Data la forte componente di immobili<br />

residenziali, le quotazioni e le tendenze <strong>del</strong> mercato immobiliare sono un fattore chiave nel determinare l’andamento <strong>del</strong>la<br />

ricchezza reale.<br />

23<br />

I dati si riferiscono a fine 2010.<br />

41

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