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Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

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Un’altra preoccupazione fondata è quella legata alle pensioni.<br />

Con uno Stato sempre meno generoso verso i futuri pensionati, i lavoratori sono ora chiamati a pensare a come integrare<br />

i propri redditi futuri da pensione e, se non avranno accumulato adeguate risorse a scopi previdenziali, una volta usciti dal<br />

mercato <strong>del</strong> lavoro saranno costretti a ridurre fortemente le loro abitudini di consumo, con tutte le ovvie conseguenze sul<br />

benessere e la qualità <strong>del</strong>le loro vite.<br />

La consapevolezza che si debba fare qualcosa sembra esserci. Gli italiani lo sanno. Sanno che dovrebbero accantonare nuove<br />

risorse per la pensione, eppure poco o nulla sembra essere stato fatto. Tutto sembra venir procrastinato ad un indefinito<br />

tempo futuro.<br />

Secondo un’indagine condotta da <strong>UniCredit</strong>/Pioneer Investments sulla propria clientela già nel 2006 circa il 63% degli<br />

intervistati con meno di 35 anni dichiarava di essere preoccupato per il benessere economico una volta raggiunta l’età <strong>del</strong>la<br />

pensione e più o meno la stessa percentuale di persone includeva tra le motivazioni <strong>del</strong> risparmio quella di integrare la<br />

pensione pubblica.<br />

Ma quando si guarda ai fatti le cose appaiono ben diverse.<br />

I dati rilasciati di recente dalla COVIP indicano come a fine giugno 2012 il numero di iscritti ai fondi pensione fosse pari a<br />

circa 5,7 milioni di individui (di cui 4,1 milioni circa appartenenti al settore privato), equivalenti solo al 24% degli occupati.<br />

Tra l’altro, il tasso di partecipazione risulta essere molto basso soprattutto tra i giovani, che invece dovrebbero essere quelli<br />

maggiormente sensibili al problema. A fine 2011 solo il 18% dei lavoratori con meno di 35 anni era, infatti, iscritto ad una<br />

forma di previdenza complementare, mentre la quota saliva al 26,8% per i lavoratori tra i 35 e 44 anni e al 35% per quelli<br />

tra i 45 e 64 anni 13 .<br />

13<br />

Relazione annuale 2011 COVIP.<br />

26

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