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Primo Rapporto Osservatorio del Risparmio UniCredit ... - UniNews

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Figura 25:<br />

Scomposizione <strong>del</strong>le<br />

attività finanziarie <strong>del</strong>le<br />

famiglie, 2011 28<br />

4%<br />

3%<br />

14%<br />

8%<br />

15%<br />

9%<br />

46%<br />

2% 9% 6% 4% 3%<br />

10%<br />

4% 14% 2% 6%<br />

12% 8%<br />

26%<br />

6% 6%<br />

30%<br />

20%<br />

2%<br />

51%<br />

20% 20%<br />

8%<br />

11%<br />

7%<br />

4%<br />

9%<br />

5%<br />

16%<br />

20%<br />

3%<br />

2%<br />

10% 32%<br />

1%<br />

50%<br />

41%<br />

9%<br />

30%<br />

31%<br />

29%<br />

15%<br />

Fonte: Elaborazione <strong>UniCredit</strong>/Pioneer<br />

Investments su dati Banche Centrali<br />

nazionali<br />

Austria Francia Germania Italia Spagna Regno Unito Stati Uniti<br />

Moneta e depositi Obbligazioni Azioni e Partecipazioni<br />

Fondi Comuni Assicurazioni Vita Fondi Pensione<br />

Altro<br />

Tornando all’Italia, una prima ed evidente specificità, è data dall’elevato stock di obbligazioni, pari al 20% <strong>del</strong> portafoglio, di<br />

cui circa la metà 29 relative a titoli governativi, per lo più <strong>del</strong>lo Stato italiano (se quello che vediamo dai portafogli dei nostri<br />

clienti possiamo farlo valere per la totalità <strong>del</strong>le famiglie italiane), con un’evidente scarsa diversificazione per emittente.<br />

A ciò si aggiunge lo stock elevato di ricchezza investito direttamente in azioni, pari al 20% <strong>del</strong>le attività finanziarie, di cui<br />

tuttavia solo l’8,4% è relativo alle azioni quotate. Il resto rappresenta per lo più le partecipazioni in società non quotate,<br />

aspetto intrinsecamente legato alla forte presenza <strong>del</strong>le piccole e medie imprese.<br />

Un’ulteriore peculiarità <strong>del</strong>l’Italia è quella <strong>del</strong>la scarsa penetrazione <strong>del</strong> risparmio gestito, pari nel 2011 al 20% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>le<br />

attività <strong>del</strong>le famiglie, contro quote di oltre il 40% per Germania, Francia e Stati Uniti e <strong>del</strong> 54% <strong>del</strong> Regno Unito, elemento<br />

che di certo non aiuta alla diversificazione. Sottopesata appare soprattutto la quota relativa ai fondi pensione. Come già<br />

sottolineato in precedenza, con l’alleggerimento <strong>del</strong>le pensioni statali sta ora ai singoli integrare in maniera adeguata le<br />

future prestazioni pensionistiche. Un 2% di ricchezza investita in fondi pensione sembra, dunque, proprio poco, soprattutto<br />

se paragonato al 26% degli Stati Uniti ma anche al 14% <strong>del</strong>la Germania. Tra l’altro, in quest’ultimo paese i fondi pensione<br />

pesavano poco più <strong>del</strong> 10% solo all’inizio degli anni 2000, e hanno preso piede principalmente grazie all’introduzione nel<br />

2001 dei piani pensionistici Riester.<br />

28<br />

Per il Regno Unito il dato relativo ai fondi pensione include anche le assicurazioni.<br />

29<br />

Stima Prometeia 2011<br />

44

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