·VII CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE - Istat

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presentano un andamento analogo a quello sopraindicato.
Le l( indipendenti Il dell' «Industria ecc.»,
invece ~ contrariamente a quanto si è riscontrato per
i maschi - risultano alquanto diminuite, salvo che
nell'Italia Insulare.
Nei Compartimenti, i più forti aumenti nelle percentuali
delle donne indipendenti dell'«Agricoltura,»
si riscontrano nel Lazio, nel Veneto, nella Lucania,
e nella Lombardia: le uniche diminuzioni si rilevano
nella Venezia Tridentina e nella Venezia Giulia e Zara.
La diminuzione delle donne indipendenti dell'
«Industria ecc. » è particolarItlente accentuata nell'Umbria,
nella Venezia Giulia eZara e nelle Puglie.
Tutti i Compartimenti dell'Italia Insulare, e quelli
dell'Italia Meridionale, salvo le Puglie, presentano
invece aumenti, tra i quali più notevole quello che si
riscontra nelle Calabrie.
La diminuzione delle donne indipendenti del
« Commetcio,banca, ecc. » ....;.... che è specialmente rilevante
nella Venezia Tridentina - riguarda tutti i
Compartimenti, ad eccezione della Lombardia dove
si riscontra invece un lieve aumento.
Per 1'«Agricoltura» si osserva che nel Regno la
percentuale degli indipèndenti è meno elevata nei
maschi che nelle femmine, sia nel I93I che nel I921.
Nell'Italia Meridionale e Insulare si verifica l'opposto
(nei Compartimenti si verifica lo stesso andamento
(;on due eccezioni nel I921 per .gli Abruzzi e Molise
e la Sicilia). Nell'Italia Settentrionale le due percentuali
si equivalgono nel 1921, mentre nel 1931 prevale
la percentuale dei maschi anche nei Compartimenti
(con due eccezioni per la Liguria e il Veneto).
Negli « indipendenti» del « Commercio, ecc.»
sia nel 1931 che nel 1921, la percentuale dei maschi
è, nel Regno e nelle Ripartizioni geografiche, inferiore
a quella delle femmine. Nei Compartimenti
fanno eccezione solo la Venezia Tridentina, sia nel
192I che nel I931, e la Lombardia nel 1921.
Mentre nell' «Agricoltura» le percentuali degli
indipendenti decrèscono per entrambi i sessi dal
Nord al Sud (ad eccezione dell'Italia Centrale)
sia nel I931 che nel 1921, per il « Commercio, ecc. »
invece aumentano (ad eccezione che per i maschi
dell'Italia Insulare nei due censimenti e dell'Italia
Centrale nel 1931).
Per 1'« Industria, ecc. », sia nel 1921 che nel 1931,
le pe:reentuali degli indipendenti sono maggiori nelle
femmine che nei maschi, ad eccezione dell'Italia Settentrionale.
Si nota, inoltre, che per le femmine le
percentuali suddette, sia nel 193I che nel 1921, aumentano
sensibilmente dal Nord al Sud. Uguale è
l'andamento per i maschi, ad eccezione dell'Italia
Meridionale, dove la percentuale è 'superiore a quella
dell'Italia Insulare. Per le femmine, il divario fra
le percentuali rilevate per l'Italia Settentrionale e
quelle delle altre Ripartizioni geografiche è assai
marcato.
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.......... ttiva totale. -:- Sebbene la classificazione
della popolazione produttiva perposizion~ sia
stata limitata, negli spogli, aU' «Agricolturu, all'dndustria,
trasporti e comunicazioni», al «Commercio,
banca e assicurazione» si è tentato di determinare,
in modo largamen,te approssimativo. per tutte le
classi professionali della popolazione produttiva, la
distinzione fra « indipendenti» e « dipendenti Il. I
criteri seguiti per tale calcolo sono indicati nella
parte D) di questo Capitolo.
I risultati sono esposti nel seguente prospetto:
Prosp. 25. - INDIPENDENTI E DIPENDENTI
NELLA POPOLAZIONE PRODUTTIVA.
CIRCOSCRIZIONI
1 POPOLAZIONE
Indipendente
M
I F
NO 6.398.253 1.572.6.\4
ITALIA SETTUTlUONAUI 3· oao. «9 8111.738
I TALlA CENTRALE • 1.226.998 354. 186
ITALIA lI4J!:lIIDIONALE 1.«8.604 358.H9
ITALIA INSULARE 7OlI.202 38 . 601
PIBlIIONTB 6«.8n 197·51:9
IGUIUA 173·073 50 .038
I,olll8ARDlA 707.609 143·639
VENEZIA TIIIDIlIN'nNA 121.602 29·159
VBNETO 671.081 210.802
VENEZIAG. E ZAltA 145.657 23.654
EIIILIA ,,6.616 166.927
TOSCANA 507·071 136.882
lIlAB.CBE 260·371 II5·394
UUIlIA 146 . 887 33.818
l,AUo 312·669 68·092
ABRUZZI E MOLISE • 32'·009 95·~
CAlIlPAmA 494· gas 141.841
PUGLlE 302 .770 32. II'
I.uCANlA 89.021 22·409
CALABlUB 236 .. ~ 66.465
SICILIA 558·934 28. go:'
SARDEGNA 143. :a68 9·694
\
PRODUTTIVA
Dipen~nte
M.
I F
6.960•631 2. 330.993
3·535.37' I·547.7u
1.14°·300 321.069
1.425.806 364.900
859. 150 97.303
6&2.6.\1
3II .03'"
330·403 86.589
1.170.665 614.489
100.120 «.060
5S8·4II 234. 878
197.271 59.219
$.5. 864 197·454
468.890 122·443
123.694 4S·373
86.254 21·794
461.46• 128.459
1%2.700 35.016
S"s.799 1#.724
466.17~ 88·474
66.995 Ig.021
24Ì.177 77.665
683.576 65·514
175· 574 31.789
·!>lIae_AU
POPOLAZIONE
P1IODUTTlVA
INDI'
P~E
lIt F
I
47,9
46,I
5er,8
50,4
45,0
50,9
34,4
37,7
54,8
53,3
42,5
5I .4
53,0
67,8
63.0
40,4
79 • 6
48.3
39.4
57.I
49,6
4,,0
44.9
40,3
3'#,7
52 ,$
49,5
.8,4
38,8
36,6
er8,9
39,8
47,3
s8, 5
45, 8
5s , 8
7°, 5
60. 8
34, 6
73. I
49, 5
96, 6
54. I
+6,
30, 6
23, 4
Dalle due ultime colonne del Prosp. 25 risulta
che, nel Regno, i maschi indipendenti rappresentano
il 47.9 % del totale dei maschi, le femmine
indipendenti solo il 40,3 % del totale delle femmine.