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1222 BvS n.7 Novembre.qxd - Fondazione Biblioteca di via Senato

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novembre 2009 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 11<br />

baccanti, contaminando il primo tema con la vicenda <strong>di</strong><br />

Aristeo dalle Georgiche. Da questo ricco intreccio, che<br />

Alessandro Striggio ripete per La favola <strong>di</strong> Orfeo <strong>di</strong> Montever<strong>di</strong>,<br />

e Francesco Buti ulteriormente <strong>di</strong>lata nel lussureggiante<br />

barocco barberiniano dell’Orfeo <strong>di</strong> Luigi Rossi,<br />

il libretto <strong>di</strong> Rinuccini deriva soltanto il primo episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

Ovi<strong>di</strong>o, senza più giustapporvi il tema dell’amore infelice<br />

<strong>di</strong> Aristeo e con la variante della restituzione <strong>di</strong> Euri<strong>di</strong>ce.<br />

Di conseguenza vengono espunti alcuni essenziali motivi<br />

del testo del Poliziano: la rovinosa <strong>di</strong>smisura dell’amore,<br />

la misoginia, l’opzione efebica e ogni simbologia imputabile<br />

allo scempio <strong>di</strong> Orfeo a opera delle mena<strong>di</strong>. La lineare<br />

sobrietà fiorentina del percorso narrativo dalla morte<br />

alla restituzione della ninfa già sottolinea l’importanza<br />

del solo episo<strong>di</strong>o su cui il libretto insiste più delle sue fonti:<br />

l’incontro <strong>di</strong> Orfeo con gli dèi inferi e la <strong>di</strong>sputa a più<br />

voci sulla sovranità e la legge dell’Ade.<br />

[...] In ognuna delle situazioni proposte da questi testi,<br />

un mostro irrompe sulla scena, minacciando la pace e<br />

la vita degli abitanti incapaci <strong>di</strong> resistergli, finché interviene<br />

un eroe che uccide la fiera e trionfa sulla morte.<br />

Senza pregiu<strong>di</strong>zio della sua funzione spettacolare, «l’orribil<br />

fera» ha un eminente e ricorrente significato politico,<br />

sempre col medesimo valore <strong>di</strong> simbolo dell’oppressione<br />

spagnola, come più ampiamente si vedrà. Nel Combattimento<br />

e nella Dafne lo schema si completa con l’intervento<br />

dell’eroe, che secondo il mito è Apollo arciere,<br />

mentre secondo una probabile lettura politica nei panni<br />

del <strong>di</strong>o è il granduca Fer<strong>di</strong>nando in avvicinamento <strong>di</strong>plomatico<br />

a Enrico <strong>di</strong> Navarra.<br />

<br />

Il simbolismo dell’Euri<strong>di</strong>ce non è altrettanto imme<strong>di</strong>ato;<br />

si ripropone tutta<strong>via</strong> lo stesso schema: l’unanime<br />

felicità <strong>di</strong> pastori e ninfe e della natura per le nozze imminenti<br />

<strong>di</strong> Orfeo ed Euri<strong>di</strong>ce è infranta dal morso fatale<br />

dell’«angue crudo e spietato» e si ripete la vittoria dell’eroe,<br />

sebbene non per virtù guerriera ma per la forza persuasiva<br />

del canto.<br />

All’interno <strong>di</strong> tale quadro preme insistere ora sulla<br />

decisiva variante proposta dall’Euri<strong>di</strong>ce, anch’essa carica<br />

<strong>di</strong> senso politico, introduttiva peraltro <strong>di</strong> motivi non riin<br />

scena a Mantova l’Orfeo chiudendo<br />

idealmente quanto iniziò a Firenze.<br />

Una rilettura <strong>di</strong> quei testi e <strong>di</strong> quei<br />

momenti fa nascere nuove interpretazioni<br />

<strong>di</strong> quel miracolo che i manuali <strong>di</strong> storia<br />

della musica chiamano “recitar cantando”,<br />

con il quale nasce un nuovo genere. Non<br />

si può tacere che Peri nel 1598 scrive una<br />

Dafne su poema del Rinuccini, andata<br />

quasi del tutto perduta; comunque si ha<br />

notizia <strong>di</strong> messe in scena e del fatto<br />

che <strong>di</strong>versi spettatori ne parlavano<br />

girando l’Europa. Forse tutto nacque<br />

in quest’opera; forse qualcosa aggiunse<br />

Emilio de’ Cavalieri, compositore <strong>di</strong> corte<br />

me<strong>di</strong>cea, che a Roma, nel 1600, <strong>di</strong>ede<br />

La rappresentazione <strong>di</strong> Anima e Corpo.<br />

Ma queste sono soltanto ipotesi.<br />

L’Euri<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Peri ha un lieto fine, è<br />

dunque perfetta per le nozze reali, e apre<br />

nuove prospettive. Guardando oggi<br />

la partitura, ci si rende conto che Peri non<br />

scrisse la sinfonia d’apertura e le parti<br />

puramente strumentali sono concepite<br />

con avarizia. Probabilmente mancava<br />

uno strumento <strong>di</strong> sostegno per il basso,<br />

il chitarrone ricopriva comunque un ruolo<br />

essenziale. Peri stesso interpretò Orfeo<br />

e l’orchestra suonava <strong>di</strong>etro le scene,<br />

mentre nei teatri veneziani era già davanti<br />

al palcoscenico. Comunque, sia l’Euri<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> Peri sia quella <strong>di</strong> Caccini non si fondano<br />

sul recitativo; inoltre si notano<br />

ru<strong>di</strong>mentali arie strofiche al termine delle<br />

scene, e appare il contrappunto imitato.<br />

Si poteva capire quel giorno<br />

del 1600 che la storia della musica stava<br />

cambiando Conviene rispondere <strong>di</strong> no<br />

e affidare alle prospettive future quel che<br />

oggi ripetiamo. Ma si può aggiungere che<br />

il grande pittore Rubens era presente alla<br />

cerimonia nuziale, e la fissò in un <strong>di</strong>pinto<br />

che ci consente qualche considerazione.<br />

Egli proveniva da Mantova, al seguito del<br />

duca (la consorte del quale era sorella <strong>di</strong><br />

Maria de’ Me<strong>di</strong>ci), e non a caso appare<br />

<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> lui nel quadro. Anche Clau<strong>di</strong>o<br />

Montever<strong>di</strong> era al servizio <strong>di</strong> quest’ultimo<br />

signore lombardo, e non si può escludere<br />

che assistette alla rappresentazione<br />

accanto all’artista. Peccato che nessuno<br />

dei due, almeno stando a quel che<br />

conosciamo, abbia lasciato una memoria<br />

o anche una semplice frase in merito.<br />

Resta da aggiungere che Peri non<br />

proseguì la carriera. Scrisse altre opere,<br />

ma poi si <strong>di</strong>ede ai balletti e ad analoghi<br />

intrattenimenti scenico-musicali.<br />

L’Euri<strong>di</strong>ce restava un miracolo sul quale<br />

l’autore stesso stese il velo del tempo.<br />

E sarà proprio il tempo a<br />

riprendere il filo della storia che trovate<br />

ora in questo libro, tra testi e dotte<br />

congetture. Premessa a: Ottavio<br />

Rinuccini, Alessandro Striggio, L’Euri<strong>di</strong>ce e<br />

La favola d’Orfeo. L’utopia nel<br />

melodramma. A cura <strong>di</strong> Gaspare De Caro<br />

[<strong>Biblioteca</strong> dell’Utopia], Milano, Silvio<br />

Berlusconi E<strong>di</strong>tore, 2009.

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