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1222 BvS n.7 Novembre.qxd - Fondazione Biblioteca di via Senato

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18 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – novembre 2009<br />

LA SPLENDIDA UTOPIA “ENCICLOPEDICA” DI PHAIDON PRESS,<br />

RACCONTARE IN UN SOL TOMO TUTTA LA STORIA DELL’ARTE<br />

Sul prestigio e sulle<br />

mirabili opere già<br />

realizzate dalla<br />

casa e<strong>di</strong>trice lon<strong>di</strong>nese<br />

toccherebbe spenderci<br />

un saggio intero, ma lo<br />

sgomento della titanica<br />

impresa non può farci<br />

esimere dal segnalare la<br />

luminosa e rivoluzionaria<br />

novità uscita per i suoi<br />

tipi. Perché “30.000 anni<br />

<strong>di</strong> arte. La storia della<br />

creatività umana<br />

attraverso il tempo e lo<br />

spazio” (Phaidon Press,<br />

Milano 2009, pp.1072,<br />

€75,00) è l’incre<strong>di</strong>bile<br />

UNA STORIA DEL LIBRO<br />

E DELLE SUE FORME<br />

Nel corso dei secoli nei quali<br />

ha accompagnato fedelmente l’uomo<br />

nel suo progresso <strong>di</strong> conoscenza, il libro<br />

ha mutato molte volte aspetto; molte<br />

volte le tecniche per produrlo sono<br />

cambiate; molto spesso il libro si è<br />

adattato alle esigenze dei tempi.<br />

E anche adesso, giunto alle soglie della<br />

virtualità, continua a stupire per questa<br />

sua duttile e continua trasfomazione.<br />

Daniele Baroni, docente presso<br />

la Facoltà <strong>di</strong> Design del Politecnico<br />

<strong>di</strong> Milano, traccia in modo chiaro<br />

e completo la storia, non solo delle<br />

evoluzioni tecnologiche della stampa<br />

dai primi caratteri in piombo<br />

<strong>di</strong> Gutenberg sino alla leggera<br />

evanescenza della composizione<br />

<strong>di</strong>gitale, ma anche illustrando, con molti<br />

esempi, il mutamento culturale che si è<br />

nascosto <strong>di</strong>etro al costante<br />

tentativo <strong>di</strong> rinnovare<br />

una volta per tutte lo<br />

stu<strong>di</strong>o dell’arte e delle<br />

arti del mondo intero.<br />

Dagli albori della<br />

creatività ai giorni<br />

nostri, infatti, 1050<br />

illustrazioni con relative<br />

schede (stilate da un<br />

team <strong>di</strong> oltre 50 esperti<br />

europei e statunitensi)<br />

mettono in rigoroso<br />

or<strong>di</strong>ne cronologico il<br />

meglio dell’arte<br />

“globale”, stravolgendo i<br />

consueti canoni<br />

geografici <strong>di</strong><br />

catalogazione e stu<strong>di</strong>o<br />

per dare vita a inusuali<br />

accostamenti <strong>di</strong> culture,<br />

tecniche e soggetti che<br />

riservano al lettore un<br />

vero e proprio senso <strong>di</strong><br />

scoperta, quello <strong>di</strong> una<br />

prima comparazione<br />

“ragionata” sulla<br />

creatività ai quattro<br />

angoli del Pianeta.<br />

cambiamento del suo essere anche<br />

un “oggetto”. Non si tratta <strong>di</strong> una<br />

semplice storia del libro,<br />

ma <strong>di</strong> una completa trattazione <strong>di</strong> tutti<br />

gli elementi che lo compongono –<br />

«dalla marca e<strong>di</strong>toriale al frontespizio,<br />

dalla copertina al paratesto» – nella<br />

esemplificazione <strong>di</strong> come è stato ideato<br />

“visivamente” attraverso i secoli, senza<br />

tralasciare le varie tesi sostenute<br />

dai tanti progettisti del settore<br />

e cercando <strong>di</strong> spiegare il rapporto<br />

tra il testo dell’autore e il “supporto<br />

comunicativo”, cioè quello che viene<br />

definito il “paratesto”.<br />

Il volume si articola così su tre<br />

livelli <strong>di</strong> lettura: il primo, de<strong>di</strong>cato<br />

all’architettura della pagina, vuole<br />

spiegarne l’evoluzione dalle regole auree<br />

per ottenere la proporzione “<strong>di</strong>vina” sino<br />

alle articolate griglie <strong>di</strong> impaginazione<br />

<strong>di</strong> epoca moderna; il secondo, prende<br />

in esame il sistema dei segni<br />

che connotano i vari alfabeti nelle loro<br />

varianti, le simbologie delle marche<br />

e<strong>di</strong>toriali, i segni convenzionali propri<br />

dei vari linguaggi, sia verbali sia visivi;<br />

il terzo, infine, è quello dell’apparato<br />

iconografico che arricchisce il libro,<br />

dalle illustrazioni nel testo,<br />

alla copertina, all’insieme delle immagini<br />

artistiche e fotografiche.<br />

De<strong>di</strong>cato a chi, a vario titolo,<br />

ricopre un ruolo, quale sia, nel mondo<br />

che gira intorno all’“oggetto libro”,<br />

si rivolge anche a chi, semplicemente,<br />

ama i libri e li legge.<br />

Daniele Baroni, Un oggetto<br />

chiamato libro. Breve trattato<br />

<strong>di</strong> cultura del progetto, E<strong>di</strong>zioni<br />

Sylvestre Bonnard, Milano, 2009,<br />

pp.268, €45,00<br />

ANEDDOTI DI UN BONNET<br />

“ISPIRATO” DA PONTIGGIA<br />

Pare che Diogene abbia lasciato<br />

detto che avere dei libri senza leggerli è<br />

come avere dei frutti <strong>di</strong>pinti. Di certo,<br />

la domanda più frequente <strong>di</strong> chi visita<br />

la casa <strong>di</strong> una persona che ama i libri<br />

e ne possiede alcuni, a volte tanti, è «Ma<br />

li avete letti tutti». A questa domanda,

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