1222 BvS n.7 Novembre.qxd - Fondazione Biblioteca di via Senato
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novembre 2009 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 41<br />
Rosalia nel Monte Pellegrino e in<br />
Quisquina (o Monti Rosi).<br />
Moncada 510; Mira I, 190.<br />
<br />
Stiltingh, Jean (1703 -1762).<br />
Acta S. Rosaliæ virginis solitariæ, eximiæ<br />
contra pestem patronæ, commentario<br />
& notationibus illustrata a Joanne<br />
Stiltingo, e societate Jesu presbytero<br />
theologo. Anversa, Bernard Albert<br />
van der Plassche, 1748.<br />
In 4to (mm 234x176); [24],<br />
547, [1] p.; con 5 illustrazioni nel testo,<br />
23 tavole ripiegate fuori testo<br />
con incisioni in rame e vari finalini.<br />
Legatura coeva in piena pergamena,<br />
con titolo manoscritto in nero al<br />
dorso e tagli spruzzati.<br />
Prima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o<br />
fondamentale per la ricca documentazione<br />
antiquaria e iconografica,<br />
arricchito da illustrazioni nel testo<br />
riproducenti la Santa e alcune sue<br />
reliquie e da tavole fuori testo più<br />
volte ripiegate, raffiguranti momenti<br />
salienti della sua vita e i luoghi da<br />
lei abitati, varie sezioni del santuario<br />
<strong>di</strong> Santa Rosalia, effigi che spesso la<br />
ritraggono all’interno della grotta<br />
del Monte Pellegrino o circondata<br />
da angeli e santi. In alcuni casi tali incisioni<br />
riproducono quadri <strong>di</strong> Santa<br />
Rosalia con la Vergine, con i santi e<br />
con il Crocifisso che allora si trovavano<br />
custo<strong>di</strong>ti in alcune chiese <strong>di</strong> Bivona,<br />
Leonfonte e <strong>di</strong> altri luoghi <strong>di</strong><br />
culto. Alcune furono realizzate dal<br />
fiammingo Pieter Balthazar Bouttats<br />
(1666-ca.1755) su <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> D.<br />
Petrus Caccamisi.<br />
L’opera è tratta dalla collezione<br />
<strong>di</strong> 56 volumi stampati nei Paesi<br />
Bassi tra il XVII e il XIX secolo: si<br />
tratta degli Acta sanctorum inizialmente<br />
curati da Jean Bolland (1596-<br />
1665). Jean Stiltingh fu un famoso<br />
Tavola raffigurante la Conca d’oro <strong>di</strong><br />
Palermo sormontata da Santa Rosalia<br />
con le altre quattro Vergini Martiri<br />
Santa Cristina, Santa Ninfa, Santa<br />
Oliva e Sant’Agata tratta da: Acta S.<br />
Rosaliæ, Anversa, Bernard Albert van<br />
det Plassche, 1748<br />
teologo gesuita autore anche degli<br />
Acta S. Aurelii Augustini, Acta SS. Ianuarii<br />
e della Vita S. Stephani Regis<br />
Hungariae. La prima e<strong>di</strong>zione italiana<br />
degli Acta S. Rosaliæ, stampata a<br />
Palermo nel 1881, fu tradotta e illustrata<br />
con commenti e annotazioni<br />
dal sacerdote gesuita Michelangelo<br />
Civiletti, ma vide la luce il solo primo<br />
volume poiché l’e<strong>di</strong>zione fu posta all’In<strong>di</strong>ce<br />
dei libri proibiti.<br />
Mira II, 389; Moncada, 2105-<br />
2106; Sommervogel, 620.<br />
<br />
Le reliquie <strong>di</strong> Santa Rosalia,<br />
rinvenute nel 1624, furono poste in<br />
una prima cassetta per poi essere custo<strong>di</strong>te<br />
dal 1625 in un’urna <strong>di</strong> cristallo<br />
e argento e trasferite nel 1631 nel<br />
monumentale reliquario e sarcofago<br />
d’argento, dove fu deposto anche un<br />
esemplare, firmato da Giannettino<br />
Doria, del primo testo in latino del<br />
Cascini sulla vita della Santa, impresso<br />
proprio nel 1631.<br />
Il gesuita Giordano Cascini offrì<br />
una dettagliata descrizione <strong>di</strong> tutte<br />
le parti della vara e illustrò la sua<br />
e<strong>di</strong>zione Di S. Rosalia vergine palermitana<br />
libri tre del 1651 con incisioni<br />
che trasse da opere che rappresentavano<br />
un’ispirazione iconografica o<br />
che ritraevano le scene della vita della<br />
Santa raffigurate nella vara, inaugurando<br />
così una tra<strong>di</strong>zione che, con<br />
varianti e rielaborazioni, andò ad arricchire<br />
lungo i secoli il corpus <strong>di</strong> immagini<br />
della Santa a partire dal 1624.<br />
Le scritte che corredano in calce<br />
le incisioni del volume, non sono<br />
sempre perfettamente uguali alle<br />
iscrizioni che accompagnano le storie<br />
raffigurate nella vara e che il padre<br />
gesuita riportò nel testo. Le incisioni<br />
del libro <strong>di</strong> Giordano Cascini si<br />
trovano poi nuovamente incise e fedelmente<br />
riproposte, se pur con una<br />
superiore maestria e pulizia del tratto,<br />
nel volume <strong>di</strong> Jean Stiltingus, Acta<br />
S. Rosaliæ virginis solitariæ, eximiæ<br />
contra pestem patronæ (Anversa, Bernard<br />
Albert van der Plassche, 1748),<br />
che ne aggiunse <strong>di</strong>verse non presenti<br />
in Cascini, come quelle che ripropongono<br />
le varie storie della vara nei<br />
secoli successivi.<br />
Le due e<strong>di</strong>zioni qui descritte<br />
rappresentano un prezioso strumento<br />
per riflessioni comparatistiche relative<br />
all’iconografia legata alla Santa<br />
e la rarità è data anche dalla completezza<br />
e integrità degli esemplari,<br />
dal momento che le tavole vennero e<br />
vengono molto frequentemente sottratte<br />
alle e<strong>di</strong>zioni per essere incorniciate<br />
alle pareti.