1222 BvS n.7 Novembre.qxd - Fondazione Biblioteca di via Senato
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36 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – novembre 2009<br />
G. Mantegazza, Capitolo XVIII, Ora,<br />
da qualche tempo, s’è cacciato in testa<br />
questo frate (Milano, <strong>BvS</strong>); a destra,<br />
Capitolo XXX, Don Abbon<strong>di</strong>o incontra<br />
l’Innominato (Milano, <strong>BvS</strong>)<br />
In quella stessa occasione toccò<br />
a me il compito <strong>di</strong> fare un bilancio<br />
della pittura e dell’illustrazione che si<br />
erano confrontate con i testi manzoniani.<br />
Del resto Manzoni, nelle cui<br />
pagine non appare la minima spia <strong>di</strong><br />
un qualche interesse per gli artisti del<br />
passato, ebbe invece occasione <strong>di</strong><br />
confrontarsi con i migliori pittori del<br />
suo tempo che, come Francesco Hayez,<br />
Massimo d’Azeglio, Giuseppe<br />
Molteni e infine l’«ammirabile traduttore»<br />
Francesco Gonin, si misurarono<br />
non solo con la sua opera, ma<br />
anche con la sua immagine.<br />
Sappiamo quanto lo scrittore abbia apprezzato il<br />
magistero <strong>di</strong> Hayez, quando il giovane veneziano, appena<br />
trasferito a Milano, fece del Carmagnola condotto a morte<br />
(<strong>di</strong>pinto nel 1821 per Francesco Teodoro Arese, un patriota<br />
coinvolto nei famosi moti carbonari e finito allo<br />
Spielberg) il manifesto della nuova scuola romantica cui<br />
fece da guida. Altrettanto favore ebbe nel 1841 lo straor<strong>di</strong>nario<br />
ritratto conservato a Brera,<br />
in cui, come notava l’amico Gaetano<br />
Cattaneo, finalmente si poteva vedere<br />
«Alessandro in una posizione naturale,<br />
e sua abituale, e con quella<br />
faccia che sarebbe tutta soave se non<br />
fosse terminata da una fronte nella<br />
quale si legge chiaramente tutta<br />
quell’abbondanza <strong>di</strong> pensieri e <strong>di</strong><br />
idee che racchiude. Insomma è un Alessandro senza quelle<br />
convulsioni che egli tanto aborre e terme, e che l’arte<br />
non dovrebbe mai esprimere perché contraffanno quell’essere<br />
raro».<br />
Non conosciamo invece il giu<strong>di</strong>zio da parte dell’interessato<br />
o del suo entourage nei confronti <strong>di</strong> quel bellissimo<br />
Ritratto dell’Innominato (1845 ca.) che rappresenta<br />
UNA NUOVA E PREGIATISSIMA EDIZIONE ILLUSTRATA DA REGALARSI PER NATALE<br />
Il “nostro” romanzo letto dal Mantegazza<br />
Come una consistente fetta del<br />
mercato, anche quello dell’e<strong>di</strong>toria<br />
– e dell’e<strong>di</strong>toria <strong>di</strong> pregio<br />
nello specifico – sceglie <strong>di</strong> riservarsi qualche<br />
prestigiosa uscita sotto le Feste, e novembre<br />
e <strong>di</strong>cembre sono i mesi dei portfolii<br />
fotografici, delle gran<strong>di</strong> raccolte<br />
poetiche e dei libri illustrati, delle strenne,<br />
insomma. Ma il regalo, <strong>di</strong>ce qualcuno,<br />
questa volta Paolo Cattaneo ha voluto<br />
falo a se stesso, magari in vista <strong>di</strong> una<br />
prossima pensione.<br />
Qualcun altro, allora, risponde<br />
simpaticamente che l’e<strong>di</strong>tore brianzolo<br />
avrebbe fatto bene ad andarci prima <strong>di</strong><br />
questa pazzia, in pensione, perché produzioni<br />
così raffinate e preziose oggi non<br />
possono trovare lo spazio né l’apprezzamento<br />
che meritano.<br />
Non dev’essere stato da poco, infatti,<br />
lo sforzo profuso per riuscire a dare<br />
alle stampe una nuova e<strong>di</strong>zione illustrata<br />
dei Promessi Sposi (pp.480,<br />
€110), in grado <strong>di</strong> essere sensazionale,<br />
eppure classica e moderata nell’adesione<br />
delle tavole allo scorrere del romanzo.<br />
Ma il risultato e il piacere della sua consultazione,<br />
in effetti, ripagheranno ogni<br />
cruccio a suon <strong>di</strong> orgoglio e sod<strong>di</strong>sfazione.<br />
Per la scelta della carta (Mo<strong>di</strong>gliani<br />
bianco delle Cartiere Cordenons)<br />
e della legatura (cartonata filo refe, lati<br />
intonsi), certo, e anche per il bel formato,<br />
inconsueto quanto basta, <strong>di</strong> ventotto<br />
centimetri per ventiquattro. Ma soprattutto<br />
per la qualità delle illustrazioni e<br />
per l’eccezionalità dell’impresa che è stato<br />
riunirle per la prima volta insieme.<br />
Se la versione scelta del testo è ov<strong>via</strong>mente<br />
quella del 1840 (anch’essa illustrata<br />
fin dalla sua prima uscita, a<br />
opera del Gonin), infatti, il corpus delle<br />
immagini è un’assoluta anteprima e<strong>di</strong>toriale,<br />
l’intero ciclo <strong>di</strong> scene, figure,<br />
paesaggi, testate e capilettera con cui il<br />
celebre pittore lombardo Giacomo Mantegazza<br />
partecipò al Grande Concorso<br />
Hoepli del 1900 (vinto dal Pre<strong>via</strong>ti):<br />
centottanta splen<strong>di</strong>de illustrazioni – <strong>di</strong><br />
cui solo otto già pubblicate –, alle quali il<br />
Mantegazza lavorò dal 1894 alle settimane<br />
precedenti il “concorso del secolo”,<br />
il che fa <strong>di</strong> questa e<strong>di</strong>zione la terza <strong>di</strong><br />
sempre per datazione delle tavole.<br />
Ma non è semplicemente l’età a<br />
segnarne il valore, né basterebbe il fatto<br />
che la maggior parte <strong>di</strong> questi <strong>di</strong>segni sia