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1222 BvS n.7 Novembre.qxd - Fondazione Biblioteca di via Senato

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6 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – novembre 2009<br />

Ricordo quando trovai, a 500 lire, la Repubblica <strong>di</strong> Platone<br />

tradotta da Franco Sartori per Laterza. Ce l’ho ancora naturalmente.”<br />

Ci sono degli ambiti che pre<strong>di</strong>lige: degli autori, dei<br />

temi articolari, dei precisi perio<strong>di</strong> storici o correnti letterario<br />

o scuole filosofiche<br />

“Mi sto rintanando sempre più nella filosofia antica,<br />

che termina con la chiusura della Scuola <strong>di</strong> Atene da parte <strong>di</strong><br />

Giustiniano nel 529. E poi l’ambito teologico, soprattutto per<br />

motivi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Sono invece contento <strong>di</strong> aver quasi <strong>di</strong>menticato<br />

la matematica. Ho proposto a un rettore <strong>di</strong> s-laurearmi,<br />

ossia <strong>di</strong> poter riconsegnare i miei titoli con una lectio magistralis<br />

sull’inutilità degli stu<strong>di</strong> accademici”.<br />

L’e<strong>di</strong>tore o la collana del passato che ama <strong>di</strong> più<br />

ghi loro. E comunque non si va su una bancarella a cercare il<br />

“colpo”, anche se magari una volta nella vita inaspettatamente<br />

lo trovi, ma a cercare una ‘esperienza’: i libri sono come<br />

gli amori, non vanno guardati con l’occhio economico, ma<br />

con quello dell’affetto. Un libro si ama, non si compra”.<br />

Il colpo più grosso che ha fatto su una bancarella<br />

“Una volta da un bancarellaio che aveva acquistato in<br />

blocco la biblioteca <strong>di</strong> una persona evidentemente appassionata<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ari, carteggi e memorie, ho trovato – svenduto - l’epistolario<br />

<strong>di</strong> Cechov uscito negli anni Cinquanta nei Millenni<br />

Einau<strong>di</strong> e mai più ristampato – una lettura straor<strong>di</strong>naria – e<br />

una vecchia e<strong>di</strong>zione, in tre volumi, <strong>di</strong> tutte le lettere <strong>di</strong> Baudelaire”.<br />

Lei quando ha iniziato ad appassionarsi dell’oggetto<br />

libro: si ricorda il primo volume acquistato non per<br />

necessità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> lettura ma per il puro piacere del<br />

possesso<br />

“Ho cominciato ad amare la filosofia grazie a un professore<br />

del liceo, padre Gottifre<strong>di</strong>. Lui non insegnava la filosofia,<br />

la faceva amare. E così da ragazzo ho iniziato a cercare<br />

sulle bancarelle quei volumi che in libreria costavano troppo.<br />

“La collana dei Filosofi antichi e me<strong>di</strong>evali e quella dei<br />

Classici della filosofia moderna <strong>di</strong>rette per Laterza da Croce e<br />

Gentile: due collane che hanno insegnato il linguaggio filosofico<br />

all’Italia”.<br />

Quella che Le piace <strong>di</strong> più tra le attuali<br />

“La collana dei classici ‘Il Pensiero occidentale’ e ‘Testi<br />

a fronte’ <strong>di</strong>rette da Giovanni Reale per Bompiani. Una felice<br />

eccezione nel triste panorama dell’e<strong>di</strong>toria italiana contemporanea.<br />

In ambito straniero invece mi piace molto la collezione<br />

dei classici greci e latini delle Belles Lettres e la collana<br />

degli Oxford Classical Texts, e i classici delle e<strong>di</strong>zioni Teubner<br />

<strong>di</strong> Lipsia, ora Walter de Gruyter”.<br />

Tra i tanti bibliofili e bibliomani che lei ha incontrato<br />

nella sua vita <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oso e nella sua carriera <strong>di</strong> libri<strong>di</strong>noso,<br />

chi è il peggiore: quello che non conosce limiti,<br />

che non si sod<strong>di</strong>sfa mai<br />

“Chi acquista libri non per amore ma per vanità”.<br />

E il migliore<br />

“Giuseppe Pontiggia, un carissimo amico oltre che un<br />

vero intellettuale e un inguaribile bibliofilo: uno che se qualcuno<br />

prendeva in mano un suo libro, lui lo andava subito a ricomprare<br />

perché non voleva tenere nella sua biblioteca un volume<br />

rovinato…”.

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